Ciao, amici di Dreaming Land!
Oggi vorrei parlarvi di un romanzo Made in Italy, esordio di due autrici quasi mie coetanee. Si
tratta di Quando c’era la luna, romanzo d’esordio di Sara Stoppa e Roberta
Ambrogio. Ho impiegato un po’ a leggere questo romanzo, un po’ per i vari
impegni che non mi permettevano di dedicargli il tempo che meritava, un po’
perché ho voluto prestare la massima attenzione alla lettura così da non tralasciare nulla.
Titolo: Quando c’era la luna
Autore: Sara Stoppa, Roberta Ambrogio
Casa editrice: Libromania
Pagine: 510
Prezzo: €3,99
Dove trovarlo: Amazon
Voto: 3,5/5
Sinossi:
Chiara e Virginia sono migliori amiche e non potrebbero
essere più diverse. Chiara è solare ed espansiva, Virginia schiva e
individualista. Le loro vite cambiano per sempre quando una trascina l’altra al
bancone del Moonriver un venerdì sera di fine marzo. La luna piena e un’eterna
Roma fanno da cornice alla passione travolgente che esplode tra la bellissima Chiara
e il glaciale Andrea, un musicista bolognese riservato e intrigante, e fa da
galeotta a un legame che avrà bisogno di più tempo per sbocciare: quello tra
Virginia e Marco, accomunati da un sogno perduto e pesanti aspettative future.
Ma la vita è imprevedibile: il fratello di Andrea si innamora di Chiara che
intanto ha trovato lavoro come modella e Marco manda a monte il suo matrimonio
per amore di Virginia, che rimane incinta. Amori tormentati, ambizioni e
delusioni scandiscono le loro giovani vite e li fanno crescere, maturare e
scoprire cosa il destino ha in serbo per ciascuno.
Recensione
Faccio mea culpa: ho impiegato tanto a leggere questo libro,
sono stata davvero molto lenta. A mia discolpa, però, posso dire che questo è
un romanzo molto corposo, quindi mi sento un po’ giustificata. Ho cominciato a
leggerlo con impazienza, perché la trama mi aveva colpita. È un romanzo che
definirei corale, ci sono tanti personaggi e tante storie che si intrecciano. A
partire dai protagonisti, che dovrebbero essere quattro, ma che in realtà sono
addirittura cinque. Non è il classico romance, la storia infatti si svolge in
ben tre anni. Non saprei come definire questo libro, l’ho visto in realtà molto
più simile a un teen-drama, un telefilm che all’apparenza potrebbe essere
lento, ma che in realtà mette in risalto tante storie e altrettanti personaggi.
Mi è piaciuta molto la storia creata dalle autrici, l’idea di fondo è davvero
nelle mie corde e ho apprezzato lo svolgersi e l’intrecciarsi delle varie
trame. La storia non è statica, si svolge in diverse parti d’Italia. Abbiamo quattro
città, in particolare, a fare da sfondo a questo libro: Roma, Bologna, Milano e
Lavinio. La storia inizia a Roma, in una sera di fine Marzo. Virginia e Chiara,
amiche da una vita e molto legate, sono due ragazze che più diverse non si può.
Frequentano il corso di laurea in astrofisica e si stanno preparando per un
esame tosto. Virginia è, tra le due, quella più pragmatica e studiosa; Chiara è
quella che vorrebbe mollare i libri e uscire a bere qualcosa. Tutto comincia
proprio così, Chiara riesce a convincere l’amica e le due vanno in un locale
aperto da poco. Lì, per caso, conoscono tre ragazzi, due dei quali il giorno
dopo ripartiranno per la loro Bologna. I due fratelli, Andrea e Luca, sono musicisti
con il desiderio di sfondare, in cerca di un produttore. E poi c’è Marco, amico
dei due ragazzi, fidanzato e in procinto di sposarsi con la fidanzata di una
vita, che ha abbandonato il sogno rappresentato dalla musica per creare una
carriera più normale. I cinque ragazzi si incontrano per caso, e le loro vite
si intrecciano dal primo istante. Sono Andrea e Chiara a dare il via alla nuova
pagina di una vita che, presto, diventerà complicata e ricca di cambiamenti.
Proprio loro due sembrano innamorarsi a prima vista, presi da un sentimento che
non avevano mai provato prima, e con tutta l’intenzione di coltivarlo e di
farlo sbocciare. È grazie all’inizio di questa storia d’amore, da subito
passionale, che anche le storie di Marco e Virginia si intrecciano. Lei, schiva
e diffidente, in un primo momento non si lascia avvicinare da Marco. Lui, d’altro
canto, è un ragazzo gentile e senza troppi grilli per la testa. E, cosa ancora
più importante, è intenzionato a mantenere la promessa fatta alla fidanzata.
Non ha alcuna mira verso Virginia, non ha secondi fini. Resta però colpito da
quella bella ragazza dai capelli rossi e dal carattere chiuso. Ed è anche a
causa sua che riesce a riflettere su dove la sua vita si sta dirigendo. Vuole
davvero sposare Arianna? È sicuro della scelta fatta anni prima? Marco e
Arianna sono una coppia da sempre, sono cresciuti insieme, e il matrimonio
sembra un passo quasi obbligato, naturale. Marco, quasi colpito a ciel sereno
da un fulmine dai capelli rossi, inizia a riflettere su quello che sarà il suo
futuro e comprende che no, non vuole sposare Arianna. Non la ama più, sarebbe
quindi un errore creare una famiglia insieme a lei. In testa ha Virginia, e lei
comincia a nutrire un vero interesse verso di lui. Da qui, i due ragazzi
iniziano una storia che porterà loro diverse sorprese e anche malumori. Poi ci
sono anche Chiara e Andrea, che vanno a convivere a Bologna. Lei riceve una
proposta di lavoro che la impegnerà molto e le cose con Andrea cominciano a
sgretolarsi. La domanda è: può l’amore superare tutte le difficoltà? La storia
di questi cinque ragazzi parla di vita reale, contiene molto angst e a volte
lascia pure l’amaro in bocca. A tratti potrebbe apparire poco “romance”, nel
senso che non di smielato c’è ben poco, ma trovo sia bello proprio per questa
ragione. Questi ragazzi lottano per crearsi un futuro in Italia. Mentre leggevo
questo romanzo, pensavo a me stessa. Sono figlia della loro stessa generazione,
vado incontro ai loro stessi problemi e mi sono sentita davvero molto vicina ai
protagonisti.
Quanto ai punti deboli, adesso arriva la parte che non mi
piace mai esprimere. Trovo che il libro sia davvero molto corposo (e questo non
è un difetto), ma anche che pecchi nell’eccesso di particolari. A volte tende a
risultare addirittura macchinoso, perché spiega troppo. Provo a spiegarmi
meglio: ogni singola azione dei personaggi viene descritta, e questo mi ha
molto rallentato durante la lettura. Un’altra cosa che non sopporto in un libro
è la presenza dei numeri scritti in cifre, anche (e forse soprattutto) per
quanto concerne gli orari. Non mi piace trovare frasi come: “L’appuntamento era
fissato per le 17.45, ma erano già le 18.15 e lui ancora non era arrivato.”
Ecco, una frase simile sarebbe in grado di farmi arrabbiare molto e chiudere il
libro. Chiedo scusa alle autrici, ma purtroppo sono una persona sincera e
voglio esserlo anche quando scrivo una recensione. Le autrici sono davvero
molto brave, mi piace come scrivono, il testo non presenta erroracci di grammatica
e ortografia, ma ho trovato un bel numero di refusi. Inoltre, lo stile è un po’
lento proprio a causa di tutte le descrizioni superflue che non permettono di
leggere in modo spedito. Non parlo delle classiche descrizioni dei paesaggi
alla Tolkien, quelle non fanno altro che arricchire un libro, bensì di
descrizioni delle azioni e dell’incastro dei particolari che rendono tutto
troppo meccanico. Esempio: “Il treno sarebbe arrivato alle 18.15 e allora Maria
aveva già avvisato Gigino che sarebbe passata a prenderlo subito dopo aver
portato a spasso il cane e fatto la piega dalla parrucchiera. Il treno alla
fine arrivò con dieci minuti di ritardo, alle 16.25, entrò alla stazione proprio
quando Maria arrivò e Gigino, presi i bagagli che durante il viaggio aveva
sistemato nello scomparto apposito sul sedile, si alzò, si sistemò i pantaloni,
fece un passo, tornò indietro a prendere la giacca, fece un altro passo…”
insomma, io così divento matta. Era solo un esempio, ragazze, non sto dicendo
che nel vostro libro ci siano frasi alla cavolo come quella che ho scritto io,
sia chiaro. Amo le letture scorrevoli, e con questa mi sono dovuta fermare
diverse volte perché mi sentivo rallentata. E quando mi sento rallentata,
chiudo il libro e faccio altro perché mi passa la voglia di leggere. È per
questa ragione che non assegno le cinque stelle al romanzo, perché è evidente
(almeno per me) che avrebbe avuto bisogno di un lavoro di editing e di correzione
di bozze più approfondito, proprio per evitare punti morti o lenti ed eliminare
i refusi (e piccoli errorini come la lettera minuscola subito dopo il punto interrogativo).
Trovo che l’idea sia molto originale e che le autrici l’abbiano sviluppata
bene, fatta eccezione dei punti che ho trattato sopra, e spero di poter leggere il loro secondo lavoro in un futuro prossimo.
Consiglio questo libro?
Lo consiglio perché è un bel romanzo, una storia che segue
cinque ragazzi per ben tre anni della loro vita, che ce li fa conoscere nel
profondo. Sono ragazzi che crescono proprio davanti ai nostri occhi, pagina
dopo pagina, e le loro storie intrecciate sono molto appassionanti. Trovo sia un buon esordio.
Ciao. Ci siamo accorte soltanto adesso di questa recensione, non avendone ricevuto comunicazione.
RispondiEliminaCi tenevamo a precisare che NON essendo autopubblicato, il romanzo è già frutto di un lavoro di editing/correzione bozze e ha subìto grossi tagli rispetto alla prima stesura, che aveva un numero di pagine davvero significativo. Come hai già detto tu, sono presenti molti intrecci e molte storie, dunque era inevitabile che in qualche modo venisse fuori un libro "corposo". Ci dispiace per i refusi perché siamo grandi perfezioniste, purtroppo il lavoro è stato svolto a ritmi serrati per esigenze dell'editore e probabilmente qualcosa è sfuggito a chi si è occupato dell'editing. Paradossalmente, possiamo garantire che nella versione originale ce n'erano meno.
Per quanto riguarda i numeri scritti in cifre, sono scritti così sempre per scelta dell'editore, e quindi corretti in fase di editing. Originariamente, anche noi li avevamo scritti in lettere perché la pensiamo come te. Non crediamo che questo sia comunque un grosso problema.
Grazie comunque per questa recensione e per la tua analisi accurata relativa ai personaggi.
Roberta e Sara
Ciao ragazze, avevo capito che non si tratta di un libro autopubblicato. E a maggior ragione, mi domando per quale ragione l'editore abbia fatto scelte che nessun altro editore farebbe. Mi spiego meglio: i numeri in cifre, in particolare gli orari, nessun editore li inserirebbe mai in un testo. Ma okay. E poi, comunque, io non ho detto "non è stato fatto l'editing", ma che il testo avrebbe avuto bisogno di un editing più approfondito. Che il libro sia corposo mi piace, adoro i romanzi lunghi, quindi non lo considero un difetto. Da quel che mi pare di capire, gli unici punti che non mi sono piaciuti non sono imputabili a voi autrici, ma a chi si è occupato dell'editing. Voi mi siete piaciute, la vostra storia mi ha emozionata moltissimo, e trovo che siate davvero brave nel regalare emozioni e nell'intrecciare le storie dei vari personaggi. Quindi sì, alla fine la mia critica è rivolta alla casa editrice. E ne approfitto per rivolgere un appello a tutte le case editrici, che siano big o realtà più piccole: l'editing fatelo bene, gli autori si fidano di voi e mettono il loro lavoro nelle vostre mani.
Elimina