mercoledì 7 agosto 2013

Recensione: "Alice in Zombieland" di Gena Showalter.

La storia di Alice nel paese delle meraviglie non mi ha mai catturata tanto da guardare cartoni e film. Ho letto il romanzo di Carroll da piccola e non lo ricordo neppure molto bene. Forse è proprio per questo motivo che sono stata un po’ restia a leggere Alice in Zombieland, il primo romanzo dell’avventurosa e romantica serie The White Rabbit Chronicles di Gena Showalter. Restia, ma comunque curiosa dell'esperimento messo in atto dall'autrice. Unire gli zombie a una fiaba da tutti molto conosciuta e amata? Non sono riuscita a resistere. Grazie al cielo, aggiungerei, perché ho adorato questo romanzo dalla prima all'ultima pagina!

Autore: Gena Showalter
Titolo:
Alice in Zombieland
Titolo originale:
Alice in Zombieland
Serie:
The White Rabbit Chronicles #1
Casa editrice:
Harlequin Mondadori
Pagine:
435
Prezzo:
            -
cartaceo: € 7,50
            -digitale: € 6,99

Non avrò pace finché non avrò rispedito nella tomba tutti i morti che camminano. Per sempre. Se qualcuno mi avesse detto che la mia vita sarebbe cambiata in un momento, sarei scoppiata a ridere. E invece è proprio quello che è accaduto. Un attimo, un secondo, il tempo di un respiro, e tutto ciò che amavo è sparito. Mi chiamo Alice Bell, e la notte del mio sedicesimo compleanno ho perso la madre che adoravo, la mia sorellina e il padre che non ho mai capito finché non è stato troppo tardi. Quella notte ho scoperto che lui aveva ragione: i mostri esistono veramente. Gli zombie mi hanno portato via tutto. E adesso non mi resta che la vendetta... Per realizzare i suoi propositi, Alice dovrà imparare a combattere contro i non-morti e fidarsi del peggiore dei cattivi ragazzi della scuola, Cole Holland. Ma lui nasconde dei segreti. E quei segreti potrebbero rivelarsi persino più pericolosi degli zombie.

La mia opinione

La storia è narrata in prima persona da Alice Bell, una sedicenne un po’ chiusa in se stessa a causa delle stramberie del padre che è ossessionato dai mostri fin da quando era piccolo. Il padre di Alice non permette alla sua famiglia di stare fuori casa dopo il tramonto e questa situazione è poco tollerata dalla ragazza e dalla sorellina Emma di otto anni. Il giorno del suo sedicesimo compleanno, Alice convince i genitori a recarsi al saggio di danza di Emma e, sulla via del ritorno a casa, accade l’irreparabile. Un incidente stradale uccide la sua famiglia, ma alice vede qualcosa cui non riesce a credere. Dei mostri hanno divorato i suoi genitori davanti ai suoi occhi.
Credendo di aver avuto delle allucinazioni causate dallo shock, Alice si convince che quei mostri non sono altro che animali feroci. La ragazza, uscita dall’ospedale, va a vivere dai nonni materni.. non del tutto pronta a una nuova vita, un nuovo inizio e nuovi amici.
Una di questi ultimi è la frizzante e incantevole Kat, con la quale Alice instaura da subito un forte legame. Kat considera Alice la sua più cara amica e la mette in guardia da un gruppo di ragazzi poco raccomandabili. Questo gruppo del quale fa parte anche Frosty –l’ex ragazzo di Kat- è capeggiato da Cole Holland che attira da subito l’attenzione di Alice. Moro, bello e pericoloso: un mix al quale la ragazza, seppur provandoci, non riesce a resistere. E l’interesse è ovviamente reciproco.
Ben presto Alice scopre che è vero che Cole e il suo gruppo sono pericolosi, ma non cattivi. Quei ragazzi cacciano e uccidono gli zombie, gli stessi mostri che hanno ucciso i genitori della ragazza e che solo oche persone sono in grado di vedere e combattere. E Alice di certo non si lascerà sfuggire l’occasione di vendicare i suoi cari..

Ammetto di essere partita un po' prevenuta con questo romanzo. Nutro una profonda avversione per tutto ciò che riguarda l’horror non perché non mi piaccia, ma perché ne sono terrorizzata. E gli zombie rientrano nella categoria di creature che popolano i miei incubi e non mi fanno dormire. Quindi, fino a poco tempo fa, ero sicura che non facessero per me. Però ero curiosa di leggere l’accostamento tra la fiaba di Carroll e l’universo degli zombie e in questo romanzo non ho notato molti collegamenti, in effetti. Questo, onestamente, mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo. A parte il nome della protagonista e il coniglio bianco che compare a volte, non c’è molto altro che mi abbia ricordato la fiaba.  
Sono molto contenta di aver dato una possibilità a questo romanzo, dopo aver letto di tutto in proposito. Solitamente non leggo molte recensioni prima di acquistare un libro, perché sono sicura di ciò che voglio. So di voler acquistare una determinata serie di romanzi e capita di rado che ne resti delusa. Per Alice in Zombieland invece ho aspettato e ho voluto leggere quante più recensioni possibili, perché non mi fidavo del mio solo giudizio. Volevo essere sicura e ho fatto bene a non aver seguito il mio istinto. È stata la mia prima prova con un romanzo di Gena Showalter e ne sono rimasta totalmente affascinata. Il personaggio di Alice è fresco e giovane, ma non per questo infantile. Alice è una ragazza che, a causa di una tragedia, diventa forte e indipendente. Nutre un profondo affetto per quella famiglia che non ha più ed è anche abbastanza matura da ammettere i propri sbagli e sentirsi in colpa nei confronti del padre incompreso.
La sua forza risiede nella sete di vendetta e nel voler proteggere gli altri dall’infelice destino toccato alla sua famiglia. Credo di aver adorato tutto di questo romanzo, perfino la prima persona che solitamente non tollero. Tutto è narrato con dovizia di particolari, con attenzione e sensibilità.
Trovo che questo romanzo narri molto più dell’incessante lotta contro gli zombie. È la storia della crescita di una ragazza che ha perso tutto e lotta per trovare se stessa.
Aiutata –seppur inconsapevolmente- da quelle persone che col tempo diventeranno i suoi amici, Alice capisce chi è, impara a conoscersi e trova il suo posto nel mondo: lei è una giovane guerriera in lotta contro quelle creature che da sempre giocano un ruolo fondamentale nella sua esistenza.
E proprio per quanto riguarda gli zombie, la Showalter ha modificato queste creature tanto da renderle diverse da ciò che avevo letto e visto in precedenza (davvero molto poco, ma sto recuperando). Vi sorprenderanno, posso assicurarvelo. Non avevo mai letto nulla del genere, anche se sono una nuova adepta al genere “zombiesco” e quindi non faccio testo.


È un romanzo molto introspettivo, con quel pizzico di azione e romanticismo che non guasta mai. Ironico, diretto, divertente, sensuale e al tempo stesso molto dolce. Alice in Zombieland è un romanzo che cattura dalla prima pagina e che, arrivati alla fine, fa venir voglia di ricominciare da capo. Leggendolo ho provato una forte empatia verso quella ragazza che scopre, pagina dopo pagina, la vita attraverso la morte. Uccidendo gli zombie accanto a Cole e agli altri ragazzi, Alice svela molti tratti del suo passato che aveva sempre ignorato. È una continua scoperta e non solo per quanto riguarda il suo essere una cacciatrice di zombie. Alice scopre anche l’amore. Accanto a lei c’è infatti Cole, il classico bad boy che personalmente prenderei a schiaffi un giorno sì e l’altro pure. Ma i bad boy sono amati proprio per quel loro lato “stronzesco” e per il fatto che celano sempre un cuore d’oro. Beh, almeno nei libri!
A parte la mia solita ironia ingiustificata e ingiustificabile, trovo che Cole sia un gran bel protagonista maschile. È ben delineato. Prepotente quanto basta per far venire voglia di picchiarlo, ma anche dolce e protettivo tanto da far sciogliere noi povere lettrici sensibili.

Consiglio questo romanzo?
Sarei una pazza se non lo facessi!
Alice in Zombieland è quel tipo di romanzo che, tra una lotta e una battuta carica di ironia, ti da modo di riflettere e ti fornisce le risposte a quelle domande che non ti eri mai posto.
Un ottimo lavoro Gena Showalter che, con il suo stile scorrevole e il linguaggio diretto e moderno, si è guadagnata un posticino nella mia lista di autrici da approfondire. E non vedo l’ora di leggere il seguito, sono stramaledettamene curiosa di scoprire cosa faranno Alice, Cole e il loro gruppo di amici.

Nessun commento:

Posta un commento