venerdì 8 dicembre 2017

Review: "Una sposa per Natale" di Giovanna Mazzilli

Amici di Dreaming Land, bentornati con un nuovo appuntamento. Sì, due volte nello stesso giorno, non sembra vero neppure a me. Se questa mattina vi ho parlato di un romanzo molto introspettivo e socialmente indispensabile, adesso la mia attenzione è concentrata su un racconto dal sapore natalizio. Pan di zenzero, vischio... e un matrimonio in uno dei luoghi meno natalizi del pianeta! È appena uscito, con un giorno d'anticipo e io volevo scrivere la recensione in anteprima, che disdetta! “Una sposa per Natale” è venuto fuori dalle manine di un'autrice che non conoscevo e che già da questo breve racconto ha saputo farsi apprezzare. Sì, lo so, devo recuperare tantissime autrici italiane... sono stata esterofila troppo a lungo, adesso sarà meglio che mi concentri sulle mie connazionali. Siete brave, ragazze! E visto scoprendo tutte adesso, nei prossimi mesi questo blog verrà invaso di scoperte e prime volte! Però oggi la mia attenzione è dedicata a Giovanna Mazzilli, che ha unito due tra le cose che preferisco di più al mondo: il Natale e i matrimoni. E i matrimoni a Natale! E i matrimoni da impedire! Ora scusatemi, la Jennifer Lopez che è in me deve fermare un matrimonio prima che sia troppo tardi!
Ah, mentre io vado a rincorrere Matthew McConaughey vestita da sposa, voi leggete la recensione!

Autore: Giovanna Mazzilli
Titolo: Una sposa per Natale
Casa editrice: Self publishing
Pagine: 68 (parola di Amazon)
Prezzo: € 0,99
Dove trovarlo: Amazon
Voto: 
Sinossi:
Dopo aver ricevuto una telefonata dalla sua migliore amica Natalie, Amy parte diretta a Barbados per partecipare alle sue improvvise nozze. Nat, infatti, ha deciso di sposarsi la vigilia di Natale con un uomo che ha incontrato solo da due mesi e questa inaspettata decisione scatena lo scetticismo di Amy. In realtà, quest'ultima ha nel cuore ancora molta amarezza per la rottura con Jacob, il suo ex, e spera che la vicinanza di Natalie possa rimarginare le sue ferite. Purtroppo, però, non ha fatto i conti con il destino che, in un modo beffardo e crudele, fa ripiombare nella sua vita proprio Jacob. A Natale tutto può succedere, ma solo se si è disposti ad abbandonarsi all’amore. Riuscirà Amy a capirlo? In fondo tutti hanno diritto al lieto fine, anche i cuori che hanno paura di amare.


La mia opinione
Partiamo dal principio, cari amici: se la sfiga ti perseguita, tranquilla che riesce a trovarti anche su un'isola tropicale a centinaia di miglia di distanza da casa. È assodato, è un dato di fatto, e Amy non è immune a questa regola. È una ragazza molto chiusa, dedita al lavoro, con poco tempo per i sentimenti... ma sarà davvero così? È possibile che in realtà Amy abbia paura dei sentimenti?
E Jacob? Questo avvocato bello come il sole e con gli occhi color abete addobbato, riesce a catturarti dal primo istante. È proprio il ragazzo perfetto, quello che ti porta in braccio per mezza New York perché sei stata tanto scema da mettere i tacchi alti. Amy, i tacchi alti a New York solo se ti chiami Serena Van Der Woodsen!
Parlando di sfiga, la nostra Amy parte già svantaggiata. Qual è la cosa peggiore che potrebbe accaderti in aeroporto, fatta eccezione di attentati e perdita bagagli? Ti si rompe la valigia! Ma no, ma porca miseria, ma che razza di trolley aveva questa povera ragazza? Già da qui avrei dovuto capire che questa ragazza sarebbe stata osteggiata in qualsiasi modo. Arriva a Barbados e, un altra botta di sfiga: ad attenderla non c'era Rihanna. Ora, se rinuncio al magico Natale newyorkese per trascorrerlo a Barbados, dove non c'è traccia di neve e di aria natalizia, pretendo che ad accogliermi all'aeroporto ci sia Rihanna con l'ombrello e il suo nuovo fondotinta in omaggio. Lo pretendo! E invece no, Amy trova un cartellone tutto festante e l'amica bomba sexy e futura sposa. Natalie, la dolcezza, la magia. Quella ragazza è così dolce, ma così dolce, che non ce la fai proprio a detestarla. Ti dici “questa qui la devo odiare perché è l'inconsapevole causa dell'infelicità della protagonista”, ma non ce la fai proprio. La vorresti abbracciare e rubarle l'ultimo shot di vodka.
Trattandosi di un racconto, non posso dirvi molto della storia. In compenso, posso parlarvi di quanto sia stato piacevole leggerlo e di quanto Giovanna sia riuscita a farmi apprezzare la storia che ha ideato. Quando decidiamo di guardare una commedia romantica ambientata nel periodo natalizio, sappiamo già cosa aspettarci. La stessa cosa accade quando decidiamo di leggere un racconto o un romanzo di quello stesso genere. Una lettura leggera, romantica e dolce, proprio in accordo con il periodo dell'anno in cui la storia è ambientata. Ho trovato anche molto piacevole leggere il modo di esprimersi di Amy, i suoi pensieri tragicomici ma anche molto svegli e pungenti. Non è la classica Mary Sue, questo è ovvio. Ha una mente brillante e i suoi pensieri fanno sorridere, durante la lettura ridevo come una scema. C'è in questa breve storia un equilibrio tra i momenti dolci e quelli brillanti, tra la tristezza e la felicità, tra la rabbia e la serenità. Trovo che, nonostante sia un racconto e purtroppo non un romanzo, l'autrice sia riuscita a creare quello che tutti vorremmo trovare in un romance natalizio: la magia e i buoni sentimenti. In fondo è Natale e a Natale siamo tutti più buoni. Tranne l'uvetta del panettone, quella non è mai buona. Ti confonde, ti fa credere che si tratti di gocce di cioccolato e poi SBAM: la delusione.
E i canditi? Vogliamo parlare dei canditi? Per fortuna Amy non è italiana, altrimenti si sarebbe beccata l'ennesimo colpo di sfiga!
Amici, il mio intervento su questo racconto si conclude qui. Ringrazio Giovanna che mi ha dato la possibilità di leggerlo in anteprima e vi consiglio di leggere Una sposa a Natale. È scritto bene, è ambientato nel periodo più magico dell'anno, c'è di mezzo un matrimonio, la protagonista è sfigata come tutte noi povere mortali e ha persino un'amica super sexy (giusto per rimarcare il concetto di sfortuna), gli occhi del protagonista fanno concorrenza alla bottiglia del Pino Silvestre, è divertente, dolce, ci fa sognare (magari non la sfortuna di Amy), ha pure gli alberi di Natale in spiaggia, la vodka scorre a fiumi e la sposa ubriaca canta Jingle Bells. Ma cosa volete di più? Cosa? Manca solo la renna Rudolf, ma per questa volta l'autrice è perdonata.

Consiglio questo libro?

Sì, lo cosiglio perché è tanto carino e io sorrido ancora come una scema. E canticchio Last Christmas degli Wham che è anche azzeccata per il racconto! Ho solo una cosa che mi preme sapere: ci sarà un seguito, vero? Perché ormai mi sono affezionata e voglio proprio conoscere il futuro di questi tre ragazzi. Soprattutto di una di loro... e qui parte la sigla di Baywatch, l'autrice capirà a chi mi riferisco. E lo capirete anche voi, ma solo dopo aver letto il racconto! 

1 commento:

  1. Ciao Benedetta, ricambio con piacere, libri e serie tv sono il mio pane quotidiano ;)

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