domenica 8 aprile 2018

Review: Cobra di Amélie, arriva il primo romanzo della nuova serie Fuoco di Russia


   ♫ Il cobra non è un serpenteeee…♫
Sì, sono due giorni che canticchio questa canzone.
No, ragazzi, non sono impazzita. Non del tutto, almeno.
Perdonatemi, ma ho trascorso gli ultimi giorni a leggere il libro del quale voglio parlarvi e sono ancora in modalità Rettore, che Donatella mi assista! E che Amélie mi perdoni, perché voglio parlarvi proprio del suo ultimo romanzo: Cobra.
E come nella canzone, neppure qui il cobra è un serpente. È un pensiero frequente che diventa indecente… e si chiama Ruslan Isakov: un armadio di due metri per tre con gli occhi cangianti, una pala di soldi (ma anche due o tre), un sorriso diabolico e un paio di disturbi antisociali di personalità. No, a dire il vero, in questo romanzo il cobra è anche un serpente… ma non voglio spoilerarvi nulla. O meglio, non voglio spoilerarvi troppo.

Autore: Amélie
Titolo: Cobra
Serie: Fuoco di Russia #1
Casa editrice: Self publishing
Genere: Dark/Erotico
Prezzo: €2,99
Dove trovarlo: Amazon e gratis su Kindle Unlimited
Data di uscita: Aprile 2018
Voto: 

Avevo quattordici anni quando ho conosciuto l’uomo che avrebbe cambiato la mia vita: Ruslan Isakov.
Poi non l’ho più rivisto, ma non ho mai dimenticato il suo fisico imponente e forte, il suo volto sofisticato e virile, i suoi occhi cangianti, ora verdi ora nocciola, che mi guardavano come se volessero carpire i segreti più intimi della mia anima.
Non ho mai dimenticato il potere e la sicurezza che emanava, la sua voce ammaliatrice, le sue parole cariche di sottintesi.
La sera del mio diciottesimo compleanno, Ruslan è ricomparso per portarmi via, perché la mia famiglia mi ha venduta a lui e io ho lasciato che mi comprasse, decisa a salvare l’ultima cosa preziosa che mi era rimasta. Ruslan mi ha strappata via dalla mia adorata Tikhvin nel cuore della notte e alle prime luci dell’alba ero già a San Pietroburgo, intrappolata tra le pareti ostili della sua villa nascosta tra i boschi, in balìa di un covo di serpi. Ruslan è il peggiore della famiglia Isakov.
Lui è un cobra.
Il diavolo in persona.
E questa casa maledetta è l’inferno di cui sono destinata a diventare regina. 
Non so se sopravvivrò a loro e a tutto ciò che mi faranno, ma una cosa è certa: lotterò con ogni fibra del mio essere per non lasciarmi annientare. 

In questa recensione sarò mortalmente seria, perché è questa la sensazione che mi ha lasciato questo romanzo. Serietà. Rabbia. Un senso di oppressione che riesce persino a bloccarmi il respiro in gola. E non sono riuscita a fermarmi, mi ha completamente catturata tanto da farmi fare le due di notte. Generalmente capisco che un libro mi piace se mi lascia delle emozioni, che siano positive o negative non fa differenza. È chiaro che un dark puro non possa lasciare emozioni positive, e trovo giusto che lasci emozioni negative. Mi sono sentita soffocare, e credo che non avrei provato simili sensazioni se il romanzo non fosse stato scritto bene. È scritto molto bene, infatti, lo stile è fluido e ricco, e la storia ti cattura sin dall’inizio e ti trascina in un turbine dal quale, alla fine, esci con qualche energia in meno. 

 Per tutta la durata della lettura ho provato un forte senso di ferocia, il desiderio di entrare nel romanzo e uccidere Ruslan Isakov e il resto della sua famiglia. Non sono personaggi dai quali trarre esempio o forse, in realtà, lo sono.
Leggendo di Ruslan, parte in automatico il desiderio di non voler mai avere a che fare con un soggetto simile. Quindi sì, l’insegnamento sono riuscita a trovarlo persino in queste pagine. Non so come di solito ci si approccia a questo sottogenere del romance, perché ne sono del tutto estranea, però so come bisogna approcciarsi a tematiche delicate come la violenza sulle donne e la violenza in generale. È normale provare rabbia quando si hanno gli occhi incollati a questo romanzo, io un paio di volte ho provato l’impulso di sbattere il kindle al muro. Credo però che questo sia un punto a favore di questo libro, perché non ti fa restare indifferente. Ti coinvolge, ti fa sperare per il meglio nonostante tu sia consapevole che quel meglio sarebbe comunque un piccolo puntino in una galassia piena di dolore e sofferenza. Ti senti impotente, perché vorresti entrare nel libro e aiutare le persone che si trovano in difficoltà. Ti senti pervadere dalla voglia irrefrenabile di chiudere i pugni e sbatterli sul muso di quello psicopatico. Che sarà affascinante e bello, per carità, ma pur sempre uno psicopatico resta. 
Prima di scrivere questa recensione, ho fatto un paio di ricerche e sono arrivata alla conclusione che Ruslan sia affetto da psicopatia. È per questo che lo definisco psicopatico, non perché mi sta antipatico. Ha quasi tutti i sintomi (se non proprio tutti) e mi sono detta: ecco, un dark senza il protagonista pazzo non sarebbe un vero dark! Perdonatemi, ma quando mi trovo dinanzi a tematiche tanto forti e delicate al tempo stesso sento il bisogno di informarmi un po’ per non rischiare di trovarmi del tutto impreparata. E allora sì, dato il genere, trovo che questo romanzo sia perfetto. Certo, se avessi trovato Ruslan in un contesto diverso, probabilmente avrei bussato alla porta di Amélie e le avrei detto “ma che diamine hai scritto?”. E invece non posso farlo, perché Ruslan e gli altri Isakov risultano perfetti in questo contesto in particolare. 

La storia di Zara e Ruslan non parla d’amore. È ossessione, possessione, una follia cieca che trova sfogo nella violenza. È risentimento, rabbia, desiderio di fuga, sacrificio. È attrazione, perché è innegabile che i due siano attratti uno dall’altra.
E non è amore.
Ecco, forse questa è la parte che più ho apprezzato del romanzo. Tra i due protagonisti non c’è l’amore, continuano a coesistere il desiderio e l’odio, senza però quel sentimento che avrebbe rischiato di minare la credibilità del tutto.
Sia chiaro, non vi parlo del finale perché vi rovinerei tutto. Diciamo che l’amore non c’è almeno per quanto concerne una certa parte di romanzo, poi sarete voi a scoprire il resto.
Dico solo che se il vostro desiderio è quello di leggere la classica storia d’amore piena di buoni sentimenti e con un protagonista da sogno… allora avete sbagliato porta, andate a bussare alla prossima. Più che sogno, Ruslan è un incubo a occhi aperti dal quale non si riesce a fuggire. Non puoi svegliarti. E anche se ti svegliassi, non cambierebbe nulla. Lui è sempre lì, in agguato, pronto ad attaccare.  

Ho apprezzato molto la coerenza del personaggio di Ruslan. Un uomo dalle evidenti turbe mentali non può diventare un agnellino. Lui è rimasto se stesso dall’inizio alla fine, sempre coerente con la persona che è. La bravura dell’autrice, nel caso specifico di questo personaggio, credo sia proprio qui: non ha fatto nulla per cambiarlo e per abbellirlo agli occhi del lettore. Ho apprezzato proprio questo, l’averlo detestato dal principio alla fine, senza riuscire a trovare in lui neppure un barlume di umanità. Se fosse cambiato all’improvviso, mi sarei sentita presa in giro perché, così come non accade nella vita reale, non voglio che accada nei romanzi.

Un personaggio che ho particolarmente apprezzato è Zara. Di solito non riesco a farmi piacere le protagoniste femminili, lei invece mi è piaciuta molto. Non si dà per vinta, continua a lottare nonostante la consapevolezza di non poter sfuggire al proprio destino. È una donna forte, caparbia, con un grande e grave segreto nel cuore. Magari le si potrebbe rimproverare l’attrazione che prova per Ruslan, vederla come una sorta di tradimento e di mancanza di rispetto alle donne che sono davvero vittime di violenza, però è anche vero che questo è un dark e che questa povera stella non ha mai avuto esperienza con l’altro sesso. Non sa come comportarsi con gli uomini e le sue emozioni non hanno filtri. Il suo corpo la tradisce, ma questo non la rende stupida. Accade anche nella realtà, sono reazioni puramente fisiologiche, quindi lei non fa nulla di male. Se Ruslan la tocca e lei prova piacere, non è automaticamente una stupida poco di buono. È solo una giovane donna inesperta con un corpo sensibile alle attenzioni.
Eppure, nonostante l’attrazione, lei continua a combattere Ruslan. Il suo padrone, il suo carceriere, il nemico. Non si lascia abbattere, non rinuncia a esprimere la propria opinione, non smette di ripetergli quanto lo trovi mostruoso. A Zara non è rimasto altro che il suo cervello e la sua voce, sono le sue uniche armi e continua a usarle. L’ho apprezzato molto. Lei è cosciente delle violenze fisiche e psicologiche che subisce ininterrottamente, non le confonde con l’affetto e non giustifica il comportamento dell’uomo. È proprio questo particolare ad avermi fatto apprezzare questo romanzo, perché è reale e non ritrae Zara come una stupida. Non riesco a vedere questa ragazza come una cretina che cade nella trappola del cattivo in modo passivo, perché lei non smette mai di combattere.

Certo, se vedessi qualcuno amare alla follia Ruslan e desiderare di averlo tutto per sé… oltre a incazzarmi, comincerei a domandarmi che diamine di problema abbia la gente. Sto giudicando? È possibile, ma non riesco a frenarmi. Perché non si può desiderare un uomo come Ruslan, non si può provare attaccamento emotivo per un simile soggetto. Non dopo aver letto tutto lo schifo che ha fatto, non dopo aver assistito a tutta la violenza che ha compiuto. Quindi no, non mi sono innamorata di Ruslan Isakov e non lo farò. Soggetti come gli Isakov possono stare solo in galera o sotto terra, quindi direi che non si possa assolutamente accostarsi a personaggi così. Spero che nei prossimi romanzi resti sempre in questo modo, che non cambi in meglio perché sarebbe assurdo. Li leggerò sicuramente, perché sono troppo curiosa di scoprire la verità su una cosa che mi ha lasciata a bocca aperta! 

Plus: Per chi conosce l’autrice da più tempo di me e ha già letto gli altri suoi libri, c’è una sorpresina che Amélie ha inserito un po’ più in là nel romanzo. L’ho trovata persino io, quindi a voi salterà subito all’occhio!


2 commenti:

  1. Bellissima e super analizzata recensione! Lo leggerò sicuramente *-*

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    1. Sono contenta che la recensione ti sia piaciuta. Se vuoi, poi facci sapere se il libro ti è piaciuto. Grazie mille per aver letto ♥

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