Review Tour: "The failing hours" di Sara Ney

Cari amici gufetti, sono davvero felice di far parte di questo review tour! 

Non solo mi ha dato la possibilità di leggere un libro che merita davvero di essere letto, ma mi ha anche fatto scoprire una casa editrice della quale non avevo ancora letto nulla.

Il libro? The Failing hours, il secondo capitolo della serie How to date a douchebag nata dalla penna di Sara Ney.

Douchebag ha diversi significati, ma credo che ognuno di essi esprima appieno il modo di essere dei protagonisti maschili di questa serie: cretino, pallone gonfiato, stronzo, coglione, idiota… insomma, che cari ragazzi quelli creati dalla Ney! Eppure, cari gufetti, io li adoro!

Titolo: The failing hours

Autore: Sara Ney

Editore: Hope Edizioni

Serie: How to date a douchebah #2

Prezzo: 4,99€

Dove trovarlo: Amazon

Voto: 

 Zeke Daniels non è solo un cretino; è proprio uno stronzo, un idiota totale.

Zeke tiene le persone a distanza. Non ha alcun interesse per le relazioni – come la maggior parte degli stronzi.

Frequentare qualcuno? Essere in una coppia? No. Non è roba per lui.

Non ha mai nemmeno pensato a cosa vorrebbe in una ragazza, perché non ha mai avuto alcuna intenzione di averne una.

Diavolo, ha a malapena una relazione con la sua famiglia, e sono imparentati; non piace nemmeno ai suoi stessi amici.

Quindi perché continua a pensare a Violet DeLuca?

La dolce e tranquilla Violet – il contrario di lui in ogni senso.

La luce contro la sua oscurità, anche il suo dannato nome richiama alla mente i raggi del sole, la gioia e stronzate del genere.

E anche questo lo fa incazzare.

Ezekiel Daniels.

Zeke.

Okay, amici gufetti, credo di essermi innamorata!

Non conoscevo l’autrice e ho accettato di partecipare a questo review tour perché mi sono confusa. Davvero, ho cliccato per sbaglio su un sondaggio su Facebook e mi sono accorta di aver dato la mia disponibilità quando mi sono arrivate le notifiche. Sono caduta dal pero come una vera imbecille. E mai, MAI, errore fu più positivo! Ho fatto dannatamente bene, perché questo libro è una bomba!

L’ho adorato dall’inizio alla fine e ringrazio ancora il mio cervello addormentato per avermi dato la possibilità di leggerlo. E ringrazio anche la Hope Edizioni e chi ha creato il review party, mi sembra ovvio.

E sono a metà del primo libro, perché sono una ragazza tanto intelligente e inizio le serie per caso… partendo dal secondo romanzo. Onore a me!

E ora partiamo subito con lui.

Zeke.

Credo che nella mia scala degli “uomini perfetti” se la giochi alla grande con quello che è non solo il mito della mia infanzia, ma anche la prima vera cotta della mia vita. Sto parlando di un ex calciatore del quale non vi frega un tubo, quindi eviterò anche di nominarlo.

Comunque, dicevo, ZEKE!

Quante volte ho detto Zeke? ZEKE!

È il personaggio maschile che definirei perfetto. In questo particolare momento della mia vita, con l’ossessione che nutro per i new adult, i college romance e gli sport romance, Zeke Daniels è proprio il tipo di personaggio che preferisco. Non è zuccheroso, non è neppure simpatico e ironico, non è pungente, provocatorio o amichevole. E non vuole neppure mostrarsi per quel che non è, perché di quello che la gente pensa di lui non se ne fa nulla. È il perfetto esempio della testa di cazzo che ha la faccia come il culo e che non si rende per niente conto di quanto sia in realtà offensivo, burbero, antipatico e insofferente. La vasta gamma delle emozioni umane? Non le conosce. A eccezione della rabbia, perché lui è proprio tanto incazzato. Ce l’ha col mondo intero, non sopporta nessuno…e nessuno sopporta lui, neppure i suoi stessi amici!

Ma dai, come si può non amarlo? Non riesce neppure a essere spiritoso, parla solo per attaccare o offendere la gente ed è un vero asociale. Le persone non gli piacciono, eppure… sì, c’è un ma: le aiuta. A modo suo, facendo attenzione a non farsi scoprire, ma lo fa. Quanto può essere strano questo ragazzo? ADORO!

La storia di Zeke e Violet comincia nella biblioteca dell’università. Lei è una tutor e lui ha un gran bisogno di aiuto in biologia. Zeke però non è come i ragazzi normali, a lui non frega un cavolo di far paura alla gente. E a Violet fa proprio tanta paura. È grosso, alto, bello e con un carattere che riuscirebbe a mettere all’angolo chiunque, anche una ragazza forte come lei. Perché Violet non è come te l’aspetti. Anche se all’apparenza può sembrare delicata, dolce e innocente, in realtà è una donna forte, che nella vita ha dovuto rimboccarsi le maniche e trovare il suo posto. Violet è diversa dalle ragazze con le quali Zeke si è approcciato per tutta la vita. È pacata, ma di certo non le manda a dire; è dolce, ma sa colpirti dove fa più male; è gentile, ma sa come farsi rispettare. È una tosta, anche se non sembra. E Zeke, con lei, ha proprio trovato pane per i suoi denti. Si punzecchiano, lui offende e lei incassa. Eppure, al momento opportuno, Violet emerge ed è lui, poi, a dover incassare in silenzio.

Anche se sono molto diverse, trovo che per certi aspetti Violet somigli a Jameson, la protagonista del primo romanzo. Anche se per alcune persone questo potrebbe sembrare un difetto, io trovo che sia un pregio di questa serie in particolare. Abbiamo ragazzi che si credono al centro dell’universo e ragazze forti che li riportano con i piedi per terra. I ragazzi di questa serie sono sportivi, delle vere celebrità. Ambientata in Iowa, questa serie vede come protagonista uno sport che non è molto trattato nei romance ma che qui regna sovrano. Zeke e i suoi amici, infatti, sono dei wrestler e in Iowa lo sport per eccellenza è il wrestling. E potevano quindi non essere considerati degli dei scesi in terra?

Li ho adorati, sul serio. Non c’è nulla di delicato ed estremamente romantico in questo libro, ma entrambi i protagonisti mi hanno lasciato qualcosa. Mi sono entrati nel cuore, lo hanno riempito di una sensazione così bella che non sono neppure in grado di descrivere a parole. Non credo, in effetti, che esistano parole giuste per farlo. La storia di Violet e Zeke è simile per certi versi e molto diversa per altri. Le loro vite sono complicate, costellate di delusioni e di dolore, eppure il loro incontro segna una seconda possibilità. Insieme possono combattere la rabbia e il dolore, ma devono prima di tutto accettare il fatto di non essere più soli. Zeke, soprattutto, deve accettare che non tutte le persone sono sue nemiche, che esiste qualcuno che davvero tiene a lui, che deve smettere di allontanare gli altri.

Non si tratta della canonica storia d’amore tra due personaggi buoni e puri, non è neppure la storia di un ragazzo difficile che nutre il desiderio di farsi degli amici e di conoscere persone che gli diano quell’affetto di cui sente il bisogno. Zeke non vuole proprio l’affetto degli altri, la gente deve stargli lontano. E non è neppure il tipo che va a letto con le ragazze e poi sparisce perché si crede il più figo e può averne quante ne vuole. No, lui fa toccata e fuga con le ragazze perché non gliene frega niente delle ragazze. Proprio non ci pensa, è il contatto umano a fargli schifo. Perché è convinto che la gente sia fatta per il 90% di merda ed è meglio starle lontano. Su questo non me la sento proprio di dargli torto e forse è anche per questo che mi piace tanto. Io e Zeke abbiamo molto in comune, lo stesso caratteraccio e la stessa poca delicatezza, niente tatto, a malapena un briciolo di umanità, c’è quasi la paura dell’altro. Non mi identifico mai con i personaggi femminili, ma solo con quelli maschili e lui è di sicuro quello con il quale ho trovato più affinità. Mi piace proprio per il suo essere tanto imperfetto, per l’imbarazzo che prova quando qualcuno è gentile con lui, perché si sente a disagio quando deve approcciarsi agli altri.

Ho adorato la struttura di questo libro, il modo in cui è stato scritto –e tradotto- e il fatto che sia molto immediato. Non ci sono troppi giri di parole, non cerca mai di darsi un tono, non è distante dall’età dei protagonisti. Capita spesso che i libri scritti alla prima persona col doppio POV abbiano uno stile ricercato e un lessico forbito che poco si addice ai protagonisti. Questo invece è molto in linea con quelli che sono i ragazzi di quell’età –o almeno la maggior parte- mi piace anche per questo. Violet e Zeke sono molto veri, fedeli a molti altri ragazzi della loro età, con le stesse paure e i problemi dei ragazzi che frequentano il college, anche se un po’ estremizzati. Non mi piace quando i ventenni parlano come degli ottantenni o come adulti con anni e anni di vita vissuta alle spalle. Forse è anche per questo che mi piacciono tanto i new adult, li trovo giusti per me… anche se ormai sono vecchietta, ma non ditelo a nessuno!

Consiglio questo libro?

Lo consiglio a chi non si aspetta di trovare un protagonista maschile in modalità principe azzurro dal bianco cavallo e l’armatura lucente. E lo consiglio a chi desidera leggere una storia dolce e pungente al tempo stesso, profonda ed emozionante. Ho amato questo libro proprio per il suo essere diverso dai soliti new adult, un libro nel quale il protagonista non è come te lo aspetti. Zeke non è il classico bad boy dal cuore d’oro che però fa il duro per risultare figo; Zeke è semplicemente se stesso, sincero e per nulla artefatto. Non mira a mostrarsi figo, perché della gente non potrebbe fregargliene di meno, a parte forse dei suoi amici. Perché sì, è stronzo anche con loro, ma ci tiene davvero. E Violet? La sua perfetta metà. Due anime diverse ma simili, una storia dalle mille sfaccettature e un libro che ti lascia dentro qualcosa.