venerdì 1 marzo 2019

Review: "Stavo aspettando te" di Giovanna Mazzilli


Amici gufetti, oggi voglio parlarvi di un romanzo che ho ricevuto un paio di settimane fa dall'autrice stessa che ringrazio per avermi dato la possibilità di leggerlo per voi. 
Ho deciso di prendermi un po’ di tempo perché volevo cercare di scrivere una recensione oggettiva e tranquilla, e ora credo di essere pronta. Forse. Non lo so, magari mi beccherò una rivolta che a confronto i bolscevichi sembrano suore carmelitane. Oggi vi parlerò di Stavo aspettando te, il nuovo romanzo di Giovanna Mazzilli, un romance contemporaneo dai tratti suspense. L'ho catalogato come romantic suspense, spero di non aver fatto una delle mie solite figuracce. 


Autore: Giovanna Mazzilli
Titolo: Stavo aspettando te
Editore: Self publishing
Genere: Romantic suspense
Pagine: 369
Prezzo: 0,99€ (ebook), 13€ (cartaceo)
Shop: Amazon
Insopportabile. Sexy. Enigmatico. Irresistibile.
Questo è ciò che ha pensato Rebecca durante il primo incontro con la guardia del corpo incaricata della sua protezione. Non ha ancora capito chi attenta alla sua vita, ma forse la minaccia più insidiosa è la forte attrazione che prova fin da subito per quel ragazzo di cui non sa nulla.
Miles Harris ha lasciato la sua famiglia a Las Vegas e si è trasferito da poco a New York dove, grazie a un amico del fratello, ha trovato un posto in un’agenzia di sicurezza privata. Ed è proprio così che la sua strada s’intreccia con quella di Rebecca Burns. Lei è bellissima ed eccitante, ma il suo atteggiamento sgradevole provoca in lui sentimenti contrastanti. Se da una parte vorrebbe spingerla contro il muro e baciare le sue labbra provocanti, dall’altra vorrebbe zittire quella bocca impertinente. Eppure c’è una ragione se Rebecca si comporta così, e ben presto Miles lo capirà. Lei ha un passato da dimenticare e un futuro incerto. Un pericolo pende sulla sua testa e Miles se ne renderà conto ben presto. Sopportarsi per sopravvivere, questa è l’unica soluzione. Nessuno dei due, però, ha tenuto in considerazione l’amore.
Dopo “A occhi aperti”, ritroviamo Miles, il fratello di Kentucky. Un evento traumatico gli ha sconvolto la vita e fuggire dal senso di colpa lo condurrà tra le braccia di Rebecca. Ma le debolezze e gli scheletri sepolti nell’armadio sono sempre in agguato e ignorarli è difficile.
Riuscirà l’amore a unire due persone così diverse, ma che unite creano qualcosa di straordinario?

Parto dicendo che mi dispiace molto. Avrei voluto dare il massimo dei voti, sul serio, ma non ci sono riuscita. Non è la prima volta che leggo qualcosa di quest’autrice, quindi per me è stato naturale propormi per la recensione quando se n’è presentata l’occasione. Perché non sono mai rimasta delusa, quindi stavolta sono partita sicura, diretta come un treno.
Ero curiosa, come lo sono sempre quando si tratta dei lavori di Giovanna. Qual è stata la cosa che più ho apprezzato di questo libro? La curiosità che mi ha instillato nei confronti di altri due libri dell’autrice. Stavo aspettando te è infatti lo spin-off della dilogia “The sound of a smile”, che sono riuscita finalmente a recuperare. Poverina, stava in letargo sul mio profilo Kindle dal lontano 2017. Eoni, proprio.
Miles è, infatti, il fratellastro di Kentucky ed è un personaggio che ti cattura sin dall’inizio. Ora sono curiosa di leggere anche dell’ultimo fratello.
A proposito della dilogia (o è duologia? Serve un editor anche a me): se non l’hai ancora letta, con questo libro cominci a farti venire una certa curiosità. Perché non puoi restare indifferente a una storia che ha come protagonisti due tizi che si chiamano Kentucky e Arizona. Non puoi, devi leggerla per forza!
Se la dilogia mi è piaciuta, e credo che recensirò qui sul blog, questo spin-off non è riuscito a entrarmi nel cuore come mi ero invece aspettata.

Ma torniamo a Miles, perché oggi è lui l’omaccione che ci interessa.
È forte e risoluto, proprio il tipo di protagonista che mi aspetto da un libro come questo. Ed è impossibile non entrare nella sua mente, capire il trauma che lo ha colpito. Non riesce a dimenticare, continua a darsi delle colpe. Vuole andare avanti, ma non ci riesce. Ha ancora davanti agli occhi quella scena che ha cambiato tutta la sua vita in una frazione di secondo, il senso di colpa lo divora, è come se le sue mani fossero ancora coperte di sangue. Si trasferisce addirittura dall'altra parte del Paese, lasciando una famiglia che ama e un lavoro che gli ha dato tanto, ma che gli ha tolto anche molto altro.
A piacermi molto è stata anche Rebecca. L’ho trovata così fragile e sensibile, mi ha subito preso il cuore. Ho provato grande empatia nei confronti di questa ragazza, ti viene l’istinto di abbracciarla anche quando si comporta un po’ da stronza. Perché è chiaro che quel suo atteggiamento nasce da una profonda insicurezza. È turbata e ferita da un passato pesante e difficile da digerire, da un ex marito violento e prevaricatore, da una madre che credo si sia guadagnata un posto d’onore accanto a Satana e dall’assenza ancora non accettata del padre che amava molto.
E la storia tra questi due, ragazzi! La loro storia ti prende dal primo momento, perché già subito ti domandi come due persone tanto diverse riescano a stare nella stessa stanza senza implodere. In effetti un po’ lo fanno, non sono proprio calmissimi, ma mi sono piaciuti anche per questo. Una coppia bene assortita, assolutamente imperfetta, che a tratti ti fa anche arrabbiare, ma con lo spirito giusto. Ti prende, ci piace.

Il prologo scorre veloce, dinamico, mi è piaciuto molto. Mi sono detta “accidenti, iniziamo proprio bene!”, peccato che andando avanti l’entusiasmo sia calato. Ho apprezzato molto i due protagonisti e anche alcuni personaggi secondari, ma ci sono delle cose che non mi sono piaciute quanto avrei voluto.
In alcune parti ho notato la presenza di un infodump che non ho gradito. Il rischio dell’infodump è sempre dietro l’angolo e purtroppo neppure io ne sono immune, i guai che combino mi perseguitano pure nei peggiori incubi. E le mie recensioni lunghissime ne sono un chiaro esempio. Quindi capisco l’autore quando ci finisce dentro con tutte le scarpe. Non è facile evitarlo, anche se si fa di tutto per scamparla.
Nel caso di Stavo aspettando te, c’è e si vede. Non si può negare. È arrivato, con le sue dannate manine, e si è preso un pezzetto di libro.
Dove l’ho trovato? È un po’ sparso, soprattutto nelle descrizioni dettagliate degli outfits dei protagonisti. Per carità, a me piace sapere come si vestono i personaggi, però… anche meno. Esiste una regola che in genere viene applicata in altri ambiti, ma trovo sia azzeccata anche in casi come questo: less is better. Perché altrimenti si rischia di inserire troppe informazioni. Chi come me è nato sprovvisto del dono della sintesi, deve applicarsi il triplo per evitare di cadere nei tranelli delle informazioni. Perché sono delle vere bastarde, me ne rendo conto, e dobbiamo fare il possibile per tenerle a bada. E non è stato difficile trovare questo dannato infodump neppure in altri momenti, come quando in primo piano ci sono i pensieri dei protagonisti o all'inizio di diversi capitoli.
A volte, proprio in quelle parti, si rischia di perdersi un po’ o di annoiarsi e saltare pezzi.
Da un punto di vista un po’ più tecnico, consiglierei all'autrice di rivedere un po’ tutta la faccenda della punteggiatura, perché non è proprio al massimo dello splendore. Il bello di Amazon è che puoi aggiornare i file, per fortuna esiste questa possibilità!

Una piccola parentesi, perché ultimamente ne ho lette di ogni e vorrei evitare roba allucinante sul nostro blog: non essendo una professionista, posso andare avanti con la recensione rifacendomi unicamente al mio gusto personale. Sia chiaro: la mia parola non è legge e non sto cercando di affossare nessuno. Il nostro blog è piccolino e si perde nei meandri del web, quindi pare abbastanza palese che delle polemiche non importi a nessuno. Evitiamo di crearle.
Come dice la mia socia Vale: la recensione giudica il libro, non l’autore.

Sono convinta che, se il libro fosse stato preso in mano da un editor, le cinque stelle se le sarebbe beccate tutte alla grande. Gliele avrei date con tutto il cuore.
Perché è un romanzo intenso, dalla trama che ti prende subito e con due protagonisti che ti fanno desiderare che la storia continui all'infinito. Per quanto riguarda la storia in sé, non ho nulla da ridire. Mi piace e mi piacciono alcuni passaggi (non tutti), gli intrecci e anche la suspense.
Persino gli antagonisti, mi piacciono pure loro. E ho detto tutto.
È una lettura piacevole, con il grande pregio di farti distrarre dai problemi e dai pensieri in generale. Un libro carino che comprerei, ma al quale non darei il massimo delle stelle su Amazon. Quindi no, non fa schifo e non lo sconsiglio, ma non urlerei neppure al miracolo. Gli estremi, almeno stavolta, lasciamoli da parte.  Anzi, vi dirò, una lettura così mi serviva in questo determinato periodo.

Ho apprezzato molto il libro nel suo complesso, ma credo che la mano di un professionista avrebbe potuto conferirgli un sapore diverso e lo avrebbe portato a un livello superiore.
Credo che l’unico problema di questo romanzo stia proprio lì, nell'assenza di un editing professionale. So che gli autori rileggono i loro libri all'infinito, riuscendo a trovare persino errori che non esistono, andare in palla e finire con l’odiare tutto, ma penso anche che l’occhio esperto ed esterno di un professionista riesca a vedere cose che all'autore sfuggono.
In fondo, gli editor non servono proprio a questo?
A volte risulta difficile essere editor dei propri lavori, immagino sia normale.

E anche se questo romanzo in particolare non mi ha fatto battere il cuore, io continuo a consigliarvi i libri di quest’autrice. Spero inoltre di poter leggere in futuro qualcos'altro di suo. Sono fiduciosa, come sempre. E bisogna anche essere sempre consapevoli che un libro non fa una carriera intera. Quindi faccio un grande in bocca al lupo a Giovanna per questa nuova uscita, con la speranza che trovi lettori meno rompiscatole di me… e aspetto i prossimi romanzi.



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