venerdì 17 giugno 2016

Recensione: "Possession: Ascesa" di Valentina C. Brin

Buon pomeriggio, amici lettori!
Oggi, dopo un periodo relativamente lungo, torno a recensire un libro.
È stato pubblicato il 6 Giugno e, da quel che le mie antenne social sono riuscite a captare, pare sia già diventato una sorta di gioiellino amato e venerato. E come dar torto a tutte voi, anime lettrici?
Ne sono rimasta incantata anche io!
Per questa ragione, vi narrerò una storia…
C’era una volta una ragazza che chiameremo Alessia. Un nome a caso, messo lì tanto per fare scena, il fatto che quello sia il mio nome è puramente casuale.
Questa ragazza, affetta da un grave blocco del lettore altalenante, un giorno decise di assecondare la curiosità e lesse “Possession: Ascesa” scritto dalle fatate manine di Valentina C. Brin.
Fine della storia.
Quella ragazza sta ancora cercando di riprendersi.

 Autore: Valentina C. Brin
Titolo: Possession: Ascesa
Saga: Obsession saga #2.1
Casa editrice: Self published
Pagine: 373
Prezzo: € 2,99
Dove trovarlo: Amazon
Voto: 5/5
Sinossi:
Londra, 1680. Per il giovane Charles Rochester, marchese di Bolton ed erede del duca di Norfolk, desiderare un uomo è inaccettabile: la feroce attrazione che il nuovo servo suscita in lui deve essere soffocata a qualunque costo. Tuttavia non è facile costringere il cuore a tacere quando coloro che dovrebbero comprenderti ti tradiscono e l'unica persona leale sembra essere la sola da cui cerchi disperatamente di scappare. Per Dorian Pratt, invece, non c'è speranza: capisce subito di essere perduto non appena posa gli occhi sul suo signore. Sa bene che non potrà mai averlo, eppure impedire al proprio corpo di reagire in sua presenza sembra essere impossibile.
Quando i pericolosi segreti nascosti tra le mura di Norfolk House vengono a galla, tutto precipita. C'è solo un modo in cui Charles può sperare di tenere Dorian con sé, ma per poterci riuscire deve essere pronto a sacrificare il valore più importante che Dio gli ha donato: la propria umanità.
I torti non si perdonano e per il sangue versato c'è sempre un prezzo da pagare.

La mia opinione

Ve l’ho già detto che devo ancora riprendermi, vero?
Sono senza parole.
Quindi, se questa recensione sarà più corta del solito, sapete perché.
Ho adorato Obsession, quel romanzo l’ho praticamente divorato in un paio di giorni. Era così forte, pieno di passione e di emozioni contrastanti! E poi è arrivato Possession e la cara Brin è riuscita a darmi il corpo di grazia.
Per chi se lo stesse domandando: anche se fa parte della Obsession saga, Possession narra una storia differente da quella di Ashton ed Eleanor, protagonisti ed epoche differenti -in quanto vi è una distanza di 35 anni l’uno dall’altro- quindi è possibile leggerlo anche se non avete letto il primo capitolo della saga.
Però, in caso non aveste letto Obsession… cosa state aspettando?

Italia – Svezia è cominciata da poco, sono sintonizzata su RaiUno, ho anche cantato l’Inno di Mameli con la manina sul cuore… e l’unica cosa cui riesco a pensare è: ma quanto ho penato per questo romanzo?
Possession mi ha tolto il fiato!
Come avevo fatto col primo, anche questo romanzo è stato letto in un paio di giorni. Mi sono sentita un’ingorda perché ne volevo sempre di più, volevo sapere in che modo l’autrice avrebbe narrato la storia d’amore tra un nobile e il suo servo nella seconda metà del ‘600.
Due uomini.
Un servo e un nobile.
Nell’Inghilterra super cattolica del ‘600.
Coooooooooosa?
Leggendo la trama mi sono domandata: come ci riuscirà?
Ancora oggi l’omosessualità viene vista da molti come una sorta di malattia, di peccato mortale che conduce inevitabilmente all’Inferno.
E la storia di Charles e Dorian è ambientata in un’Inghilterra ultraconservatrice e cattolicissima. Siamo infatti nell’Inghilterra governata dalla famiglia Stuart, da Giacomo II che fu l’ultimo sovrano appartenente a quella famiglia e alla fede cattolica. In sostanza, i problemi sono enormi e non finiscono mai.
Quindi mi è sembrato naturale pensare “questi due non ce la faranno mai”.
Di storie M/M ambientate nel nostro tempo ne troviamo a iosa. Ce ne sono per tutti i gusti: quelle con i protagonisti umani in un contesto umano, i paranormal, i gialli… ma ambientate nel Seicento?
Personalmente, ho trovato molto interessante la storia tra questi due uomini proprio perché è stata ambientata in un passato totalmente intransigente e intollerante. Un passato che, come sempre, è stato narrato in modo sublime dall’autrice.

Prima di parlarvi della storia di Charles e Dorian, vorrei fare un appunto: oltre a fare i complimenti a Valentina C. Brin per il suo stile scorrevole, per il lessico ricco e per la sua bravura nel creare una storia tanto appassionante, i complimenti vorrei farli anche alle persone che l’hanno aiutata. I beta reader, i correttori di bozze. Sono troppo distratta e quindi non ho ben capito da chi l’autrice sia stata aiutata, però queste persone hanno fatto un lavoro davvero ottimo, quindi i complimenti li meritano anche loro.
Quando leggo un romanzo self, noto subito che dietro non ci sono editor, correttori di bozze e via dicendo. Qualche refuso capita sempre, così come le ripetizioni, un po’ di confusione, persino qualche verbo messo un po’ a caso. Questa volta invece non si capisce. Possession è un romanzo curato in ogni dettaglio, come se dietro ci fosse un gran numero di professionisti del settore.

E adesso torniamo a noi, cara Valentina.
Quando la smetterai di farmi soffrire?
Sono stata col fiato sospeso per tutta la durata del romanzo, non ho pianto solo perché temevo che il kindle si sarebbe rotto!
Charles Rochester, un personaggio che abbiamo già incontrato in passato.
O meglio, per noi è il passato, ma per lui è il futuro.
Perché sì, lo stesso duca di Norfolk che aveva stretto amicizia con Ashton in Obsession, è il protagonista di Possession.
In effetti il rapporto tra Ashton e Charles va oltre l’amicizia, ma non posso spoilerarvi Obsession!
Torniamo indietro di trentacinque anni. Charles frequenta ancora il collegio di Eton e torna a casa per le vacanze. A Norfolk, dove viene accolto dal duca, il Lord suo padre, dalla sorella e dalla madre, una vecchiaccia maledetta che odio con tutto il cuore. A cambiare la vita di Charles non è però il tornare a casa o la famiglia che lo attende. A cambiarlo è l’incontro con il giovane servo che è stato appena portato a Norfolk dal maggiordomo (che adoro).
Dorian è un ragazzo dai lineamenti delicati, quasi femminili e due occhi cerulei che rapiscono l’anima del giovane rampollo.
Dorian è un orfano che è stato “salvato” da una vita di miseria e condotto in una residenza di tutto rispetto. Il ragazzo ha però un dono che tiene segreto: attraverso dei sogni premonitori, delle visioni, vede il futuro. Un dono che ha sempre visto come una maledizione, a causa delle derisioni subite in orfanotrofio.
Dorian però ha anche un altro dono: lui è l’unica persona in grado di strisciare sotto la pelle di Charles e di entrargli, piano piano, nel cuore.
E Charles lo rifiuta, lo odia, lo maltratta.
Fa di tutto per combattere quell’assurda e sbagliata attrazione.
Perché Charles e Dorian sono maschi, non possono provare attrazione per altri maschi. Da Charles, la società si aspetta un buon matrimonio, una nidiata di figli e, al momento opportuno, la capacità di prendere in mano le redini di un’intera famiglia e di un titolo nobiliare molto importante. È l’erede al titolo di duca, quindi ha delle responsabilità e una reputazione da mantenere e rispettare.
Non può cedere alle tentazioni e diventare un sodomita!
Ah! Cielo, quanto ho adorato i riferimenti biblici a Sodoma e Gomorra!
Sono totalmente legati al contesto. Sono giusti per i tempi narrati nel romanzo. Un ragazzo, Charles, annientato dal terrore di essere quello che in realtà è. Combatte contro Dorian, ma soprattutto contro se stesso e contro i suoi sentimenti, i suoi istinti. E poi arriva la tragedia.

In Obsession ammetto di non aver mai visto di buon occhio Charles Rochester.
Nel senso che proprio non mi piaceva, non ci sono riuscita a trovare in lui qualcosa di buono. E credo (autrice, se ci sei batti un colpo e dimmi se sbaglio!) ecco, credo che a renderlo un personaggio tanto spiacevole (almeno per me) all’interno di quel romanzo sia stata proprio un’azione compiuta in Possession che lui non si è mai perdonato. Quindi adesso, dopo aver letto Possession… no okay, non sono riuscita a rivalutarlo. Continuo a detestarlo, anche se nutro pure una certa comprensione nei suoi confronti.
Ci sono alcuni comportamenti di questo giovane uomo non sono proprio riuscita a tollerarli, mi sono stati indigesti e non riesco ancora a smettere di pensarci. Non ho però notato una cattiveria gratuita in ciò che ha fatto Charles. Lui agisce spinto sempre da qualcosa. Non vuole perdere le uniche cose certe della sua esistenza. Agisce per egoismo? Lo fa invece per amore? O proprio per quell’istinto possessivo che lo governa?
Nonostante non mi siano piaciuti alcuni suoi atteggiamenti, non riesco a non adorare questo libro. Ogni cosa è legata indissolubilmente a un’altra, come se un filo sottile e invisibile tenesse tutto unito.

A differenza di Dorian che ho trovato molto lineare e comprensibile, Charles è un personaggio molto complesso, dalle mille sfaccettature. E ho trovato molto piacevole l’unione di queste loro caratteristiche tanto diverse. Abbiamo un ragazzo semplice, di estrazione e di carattere, accostato a un ragazzo complesso e completo. Charles è buono poiché si sente amato. Quando però quell’amore viene meno, si sente catapultato nell’oscurità che lo annienta e fa diventare oscuro anche lui.
Questa dannata oscurità diventa insopportabile quando Charles scopre un segreto incredibile e lo affronta di petto. Sbaglia?
A mio modesto parere, sì. L’avrei preso a ceffoni, porca miseria!
Però poi non ho potuto non ricordare in che contesto ci trovavamo. Charles resta pur sempre un ragazzo del ‘600, cresciuto rispettando regole e dogmi che hanno condizionato tutta la sua giovane vita e quindi sarebbe stato impensabile aspettarsi da lui reazioni diverse da quelle che ha effettivamente avuto.
Si è comportato male, in modo egoistico, ma l’ha fatto anche per combattere quella parte di sé che preme per uscire. Quella parte che lui tanto combatte, desidera emergere e librarsi nel suo cuore.
Diventando testimone di un peccato indicibile (è indicibile perché ci troviamo nel passato), Charles non può fare altro che porvi fine. Deve ostacolarlo con tutto se stesso, anche a costo di perdere la propria umanità. E proprio quella, l’umanità, lui la trova negli occhi timidi e gentili di Dorian.

Ragazze, questo libro mi è proprio entrato nel cuore!
Mi sono ritrovata a tifare per questi due giovani uomini, ho sofferto per loro, ho anche esultato per quei momenti tra di loro che mi hanno fatto sorridere come una stupida davanti allo schermo del kindle.
Peccato che le gioie, per Charles e Dorian, sono poche.
Troppo poche.
Aspetto il seguito, con la speranza che aumentino a dismisura!

La storia è narrata in un modo che ho trovato sublime. Durante la lettura, mi sembrava quasi di essere lì insieme a loro, a osservarli e a tenerli per mano.
Dorian e Charles rappresentano le due facce della stessa medaglia: luce e buio, bontà e oscurità, speranza e disillusione.
Si completano, nonostante appartengano a due ceti sociali completamente differenti. Hanno alle spalle due percorsi opposti. Uno cresciuto in un orfanotrofio, l’altro nei migliori collegi del regno. Eppure non riescono a stare l’uno senza l’altro, i loro sguardi non riescono a non cercarsi.
Un romanzo duro, a tratti perfino crudo, ma anche molto romantico.
Oltre a Lover at last della Ward, non avevo mai letto romanzi M/M, quindi Possession per me è stato una sorta di iniziazione. Voi che ne conoscete sicuramente più di me, ditemi: sono tutti belli come quelli della Brin?
Perché se è così, allora voglio farne incetta!


Consiglio questo romanzo?
Sicuramente! Lo consiglio a tutte quelle persone che desiderano leggere una storia per nulla scontata, curata nei minimi particolari e che riesce a prenderti il cuore e accartocciarlo come se fosse un foglio di carta.
E… non lo consiglio a chi ancora, nel 2016, ha qualche problema con l’omosessualità. E poi non lo consiglio a chi abbandona e odia un libro solo perché contiene qualche scena dura.  
Purtroppo posso mettere solo 5 cupcakes, avrei voluto assegnarne molti di più.
Brava Valentina, anche stavolta sei riuscita a creare una storia meravigliosa!


5 cupcakes.
Passione, ossessione, possesso, oscurità.
Una storia che riesce a toccare il cuore,
emozionante.
Assolutamente consigliato.

2 commenti:

  1. Cara Alessia, non ho parole per dire quanto la tua recensione mi sia arrivata dritta al cuore! Sono onoratissima che Possession - Ascesa ti sia piaciuto così tanto, è un'emozione grandissima leggere la tua analisi su Charles (che hai azzeccato in toto!) e sul suo rapporto con Dorian. Grazie infinite di cuore, sapere che ti sia piaciuto così tanto da spingerti ad aprirti al genere è la cosa più bella e di più grande valore. Grazie, mille volte grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono proprio contenta di averci azzeccato su Charles. Per tutta la lettura ho cercato di capire e... ora deve fare qualcosa per farsi perdonare, altrimenti gli rapisco Dorian. Uomo avvisato... viene a scuoiarmi viva xD
      E grazie a te, per avermi aperto un mondo! Chi l'avrebbe mai detto che sarei riuscita a immedesimarmi così tanto un un protagonista maschile?

      Elimina