martedì 26 maggio 2020

[Review Party]: Il guardiano rivelato di Georgia Lyn Hunter

Amici sognatori, ben trovati!
Non so come sia possibile, ma mi ritrovo ad aggiornare il blog sempre meno spesso. Mi riprometto ogni volta che sarò più presente, ma… ci riuscirò, davvero. Devo solo portare su word i pensieri e le emozioni che mi hanno suscitato tutti i libri letti in questo periodo. Per cominciare, voglio parlarvi di un libro che ho atteso molto e che sono stata davvero felice di leggere. Si tratta di Il guardiano rivelato, terzo romanzo della serie paranormal romance Fallen guardian di Georgia Lyn Hunter. La serie narra le storie di un gruppo di Guardiani, esseri sovrannaturali che nella loro vita passata hanno fatto parte dei diversi pantheon delle varie mitologie antiche. Questa volta è il turno di Dagan, potente e affascinante ex membro del pantheon sumero.

Autore: Georgia Lyn Hunter
Titolo: Il guardiano rivelato
Serie: Fallen guardian #3
Genere: Paranormal romance
Editore: Hope Edizioni
Pagine: 482
Prezzo: 3,99€ (ebook)

Dalle fosse del Tartaro, un guerriero riemerge con un bisogno più letale della vendetta... 
Dagan, il Guardiano taciturno e solitario, convive con una sete inestinguibile che ha tenuto nascosta per tre millenni ai suoi stessi compagni. Mantenere l’autocontrollo è fondamentale per il suo lavoro, soprattutto ora che è sulle tracce di un pericoloso assassino, dotato di poteri letali. Ma, quando incontra una esasperante giovane donna, che risveglia i suoi istinti e minaccia di far crollare i suoi scudi mentali, tutti i suoi segreti rischiano di essere rivelati. E, quel che è peggio, non riuscire a resisterle potrebbe condurre entrambi alla distruzione.
Shae Ion, una ragazza umana con l’abilità di vedere gli Altri, cerca sua madre, scomparsa da sei mesi. Pur di ritrovarla si immerge sempre più nel mondo oscuro di cui è a conoscenza, finendo per diventare il bersaglio di una forza sinistra, che minaccia la sua vita. A salvarla è un immortale bellissimo e sensuale, che la rapisce portandola con sé in un luogo isolato, dove potrà tenerla al sicuro insegnandole, allo stesso tempo, a controllare i suoi poteri in crescita.
Anche l’attrazione tra i due cresce irresistibile, aggiungendo un’altra minaccia, ancor più terrificante, a quella esterna: Dagan darebbe tutto per Shae, ma il predatore che è in lui, lasciato libero di reclamarla, potrebbe toglierle la vita.
Ho sempre trovato interessante la mitologia antica, da quella greca a quella norrena. Per questo, quando ho saputo di cosa parlava questa serie, mi ci sono fiondata a pesce. Il buon vecchio Poseidone sarebbe molto fiero di me.
Cosa può esserci di più affascinante e interessante di una serie paranormal romance basata sulla mitologia del mondo antico?
Abbiamo conosciuto Dagan nel primo romanzo della serie, quello incentrato sulla storia dell’Empireo Aethan e della giovane Echo. Lo abbiamo poi ritrovato nel secondo libro e ora finalmente il vero protagonista è lui. Di certo si tratta del membro più taciturno e scostante del gruppo. Nei primi due libri lo vedevamo sempre per i fatti suoi, lontano dai suoi compagni. Si univa a loro solo durante la ronda, senza tirarsi indietro in battaglia.
Il motivo? Lui è diverso dai suoi compagni.
Nel primo romanzo abbiamo potuto capire che tutti i membri della Guardia hanno attraversato direttamente l’inferno. Tenuti prigionieri nel Tartaro per diverso tempo, sono stati salvati dalla dea Gaia con la promessa che avrebbero protetto il mondo mortale dalle creature malvage. È quello che è successo anche a Dagan. Tenuto prigioniero nel Tartaro, è riuscito ad arrivare sulla Terra solo dopo aver promesso la propria fedeltà e devozione alla dea. C’è però qualcosa che lo rende diverso dal resto della squadra: per lui, Gaia è arrivata troppo tardi. Al suo arrivo era già successo l’irreparabile. Da millenni, Dagan convive con una sete inarrestabile che ha tenuto nascosta persino ai suoi compagni. La squadra sa poco e nulla di lui, a parte che faceva parte del pantheon sumero e che è stato come tutto loro esiliato nel Tartaro.
Dagan però non ha fatto i conti con il destino. Da solitario e taciturno, è costretto a cambiare parte del proprio essere per proteggere un’umana in chiaro pericolo. Mentre è sulle tracce di un assassino che sta mietendo una vittima dopo l’altra, Dagan si imbatte in Shae ed è costretto a prendersene cura. Perché Shae è sì un’umana, ha sì delle abilità fuori dalla norma, ma è anche riuscita a fare l’unica cosa che può davvero mettere in seria difficoltà un Guardiano.
I Guardiani, da quello che mi è parso di capire, sono fatti così: coraggiosi, sempre pronti a rischiare la vita per proteggere i mortali, ma quando c’è di mezzo il cuore… non ce la fanno, davvero, sembra che tornino all’adolescenza. Non sanno da che parte andare, come muoversi, come comportarsi. E se è difficile per un Guardiano normale –come se i guardiani potessero essere normali- per Dagan è addirittura una tragedia!
Shae è umana.
Ragazzi, è umana.
E lui deve stare alla larga dagli umani, dico sul serio.
Dagan ha subito quella che forse è la punizione più atroce che il Tartaro ti possa rifilare, il tipo di punizione che riesce a cambiare del tutto il tuo essere. E non mi riferisco al solo piano psicologico. Dagan è cambiato dal punto di vista fisico, è cambiata quella parte di lui che non si può vedere. E gli umani, per quanto lui si impegni a proteggerli, rappresentano il suo punto debole. Gli umani che Dagan ha giurato di proteggere sono la sua condanna.

E Shae deve stare sotto la sua costante sorveglianza. La sua vita è preziosa in quanto umana, ma è ancora più preziosa per via delle sue abilità. E perché qualcuno di molto potente vuole farla fuori, ma questa è normale amministrazione nei paranormal romance. A ogni modo, Shae non può stare mica con le mani in mano a farsi proteggere come un panda sotto l’ala del WWF, eh. Lei ha una missione: deve ritrovare sua madre. La donna è scomparsa da troppi mesi, Shae si sente in colpa perché è convinta che sia sparita a causa sua, ma deve trovarla a ogni costo. Non ci sono scuse, anche la sua sicurezza passa in secondo piano quando di mezzo c’è la famiglia.

E potevo non innamorarmi di due pazzi scriteriati come questi due?
La loro storia è travolgente dal primo momento. Si conoscono in un istante che di romantico ha il nulla cosmico, ma sono comunque riusciti a farmi torcere lo stomaco.
 E per quanto bella sia la storia, non posso fare a meno di trovarla meno avvincente delle due precedenti. Sarà stato l’hype che mi ha accompagnato per tutto questo tempo, perché morivo dalla voglia di leggere il libro di Dagan, ma mi sono sentita un po’ delusa da questo romanzo. È volato via in un soffio, l’ho letto in praticamente due giorni, ma non è riuscito a convincermi del tutto. Ho amato l’evolversi della storia tra Shae e Dagan, ma ci sono stati degli elementi che mi hanno un po’ lasciata interdetta.
E non posso neanche scriverli nella recensione, perché sarebbe uno spoiler grande quanto una casa. Mi limiterò a dire che si tratta di piccoli particolari che rendono l’evolversi del romanzo leggermente meccanico. Sono piccole cose che, però, mi hanno lasciato questa sensazione. Un po’ di confusione, un po’ di amaro in bocca.
Una delle cose che invece ho molto apprezzato è la caratterizzazione dei personaggi. Uno in particolare, da usare come esempio: Dagan.
Nonostante siamo in grado di vedere la sua evoluzione, l’autrice è riuscita a fargli mantenere quella coerenza che lo rende un personaggio davvero ben riuscito. Anche se il suo atteggiamento cambia, dapprima con Shae e poi con il resto dei personaggi, non smette mai di essere il taciturno e solitario Dagan che è stato nei primi due libri.
Questa evoluzione possiamo notarla anche in Shae, nonostante la conosciamo proprio in questo romanzo. Dalla prima comparsa all’ultima pagina, Shae resta sempre la stessa nonostante sia palese la sua evoluzione. Cresce, matura, ma non cambia la sua essenza. Quella c’è sempre e si fa man mano più forte. L’abbiamo conosciuta nelle vesti di donna combattiva e nel corso del romanzo vediamo questo suo lato crescere, insieme alla sua fragilità. È un’umana davvero… umana. I pregi, i difetti, la forza, il coraggio e la fragilità. Possiamo vedere tutto questo in lei ed è davvero bello trovare una protagonista femminile con queste caratteristiche. Nonostante sia un’umana in un contesto che delle volte può rivelarsi a tratti maschilista, lei emerge. Non giriamoci tanto intorno: quando si tratta di paranormal romance incentrati su una squadra di super esseri paranormali che proteggono gli innocenti, c’è sempre quel piccolo sentore di “Io Tarzan, tu Jane”. Ecco, Shae fa in modo che Dagan Tarzan capisca che lei non è la classica donzella in pericolo. È una donna forte e combattiva che si rimbocca le maniche e si getta nel pericolo, perché non ha paura.
Anche se quello col sangue divino è Dagan, Shae non si tira indietro quando c’è da combattere per la sua vita e per quella delle persone che ama.
Una certa evoluzione si nota parecchio anche nei personaggi secondari. Conosciamo meglio Týr che –SPOILER- sarà il protagonista del quarto romanzo. E lo ammetto: mi sono davvero affezionata a lui. Mi piace molto e non vedo l’ora di leggere il suo libro. Conosciamo anche un altro personaggio molto interessante: Nik. Già il nome mi piace e mi piace molto anche il suo atteggiamento, sono davvero curiosa di conoscere la sua storia. Sempre che l’autrice ci faccia scoprire di più.
Per adesso mi riservo il diritto di dire che questa serie sta piano piano facendo strada in un cuore che batte sempre forte per le serie paranormal romance e non vedo l’ora di leggere l’evolversi della storia.
Spero inoltre che arrivi presto un libro su quello che è il mio personaggio preferito in assoluto di questa serie. Sì, Michael, sto parlando proprio di te.
Cara Georgia, ci darai mai un libro sull’Arcangelo?


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