domenica 28 aprile 2013

Intervista a Rossana Lozzio.



In attesa della recensione di “Una favola per Asia” che a breve verrà pubblicata sul blog, abbiamo intervistato la sua autrice, Rossana Lozzio.


Ciao Rossana e benvenuta nel nostro piccolo angolo di paradiso per parlare di te e del tuo romanzo, “Una favola per Asia”. È  un vero piacere averti come ospite in Dreaming Land. Inizio ringraziandoti per la disponibilità e il tempo che ci stai dedicando per questa breve intervista.

DL: Che ne dici di raccontarci qualcosa di te? Cosa ami fare nel tempo libero? Oltre alla passione per la scrittura, ne hai altre?
ROSSANA: Innanzi tutto, permettetemi di ringraziarvi per l’ospitalità, sono molto felice di essere qui! Dico spesso che sono una donna complicata ma credo, in tutta onestà, di essere anche e soprattutto una persona per bene e lo dico perché credo nell’onestà, nella serietà e nel rispetto nei confronti del prossimo. Ultimamente le delusioni sono in aumento, perché non riscontro gli stessi valori e non sono spesso contraccambiata, per ciò che concerne il rispetto e la serietà. Ad ogni modo, persisto e sono fiera di essere, per così dire, “fuori moda”. Le mie passioni sono la musica, che adoro ascoltare anche dal vivo, il teatro e la natura, nonché i cani, che amo infinitamente da quando ho cominciato a capire che splendide creature fossero… da bambina. Ho un amico a quattro zampe, un minuscolo Volpino di Pomerania che si chiama Foxy e che è con me da ormai 15 anni. Prezioso compagno di avventure, il cane… consiglio a tutti di vivere la meraviglia di averne almeno uno al fianco nel corso della propria esistenza terrena!


DL: Come ti sei avvicinata alla scrittura? E’ una passione che hai fin da bambina? E qual è il suo ruolo nella tua vita?
ROSSANA: Sì, la passione per la scrittura mi accompagna da quando ho cominciato a comprendere che cosa fossero vocali e consonanti e cosa potessero creare, messe nella giusta posizione e misura, nero su bianco, su carta! Penso sia nel dna, in quanto mio padre fu giornalista pubblicista e sono fiera di aggiungere, auto didatta. Un uomo complesso, quanto me che mi ha lasciato in eredità il suo preciso carattere, pregi e difetti tutti e soprattutto, questa magica passione per la scrittura che ha un unico ruolo, nella mia vita… quello di rendermi felice.


DL:  “Una favola per Asia” non è il tuo primo romanzo. Hai già pubblicato diversi lavori e per questo non possiamo non farti i nostri complimenti. Come ti sei avvicinata al mondo dell’editoria? Conservi un ricordo positivo circa la tua prima pubblicazione?
ROSSANA: Ho pubblicato il mio primo romanzo “Fino alla fine”, alla soglia dei 40 anni e credo che mai avrei provato a farlo, se non fossi arrivata ad un appuntamento con il destino, a cui credo fortemente. Prendevo parte ad un forum su internet e molte delle persone di quel gruppo mi stimolarono a provare, appunto, ad inviare uno dei romanzi che avevo nel cassetto a qualche editore. Me ne suggerirono uno, in particolare ed io, da inesperta quale ero, assolutamente a digiuno del settore editoriale, accettai e in seguito, sempre molto caldeggiata dal gruppo (ricordo quanto dovettero insistere…), arrivai fino alla fine (…) del percorso, vendendo praticamente quasi tutte le copie che furono stampate a loro che, senza probabilmente rendersene conto, mi misero su quella strada difficile e colma di ostacoli e di meraviglie che è quella della pubblicazione editoriale. Ancora oggi, sono convinta che non sarebbe mai accaduto, se non fossi stata parte di quel forum.


DL: Ti va di parlarci dei personaggi e della trama di “Una favola per Asia”? E di quel che tu, come scrittrice e soprattutto come donna, hai provato mentre lo scrivevi?
ROSSANA: “Una favola per Asia” faceva parte di quel malloppo di romanzi chiusi nel cassetto, lo scrissi intorno alla fine degli anni ’90, per intenderci. E’ stato estratto da lì e rispolverato, quando ho deciso, la scorsa estate, di prendere parte al mio primo Concorso Letterario. L’argomento dello stesso, “Da donna a donna”, mi stimolava molto ma la scadenza era troppo ravvicinata e non mi avrebbe consentito di scrivere un romanzo ex novo. Così, ritenendo che “Una favola per Asia” potesse essere idoneo per l’argomento, l’ho riletto e modificato in minima parte e l’ho inviato. Vincere il Concorso è stata una bellissima sorpresa e lo scorso gennaio, ha visto la luce, con una copertina che amo molto e che vede ritratta la mia nipotina Camilla, fotografata da un mio carissimo amico, Maurizio Parietti. Ringrazio ancora infinitamente lui, la piccola e i suoi genitori che mi hanno regalato un sogno.
I personaggi della storia sono una bambina, Asia, orfana di madre, che vive con il padre Stefano e la sorella di lui, la zia Raffaella, la quale ha sacrificato se stessa per amor suo, andando appunto ad abitare con loro per dare una mano al fratello ed aiutarlo a crescere la nipotina. Svolgendo questo ruolo impegnativo, le ha letto quasi ogni sera le favole scritte da un giovane scrittore, Luca Antonioni, di cui Asia si “innamora” perdutamente e quando la sua scuola propone un incontro con Luca, scalpita per esservi accompagnata da Raffaella e per presentargliela, insistendo al punto da riuscire nell’intento. Da questo momento, si sviluppa una storia che dimostra quanto - ed io, lo credo fermamente - i bambini possano vedere e sentire molte delle cose che a noi sfuggono e quanto sappiano essere capaci di approcciarsi alla vita, senza pudore e tante di quelle paure che finiscono per impedirci di viverla. Vi invito a leggerla, per scoprire che cosa accadrà ai protagonisti e spero, per innamorarvi di Asia!


DL: Com’è nata l’idea di “Una favola per Asia”? Qual è stato l’input, la situazione o il personaggio che ha dato il via alla creazione del romanzo?
ROSSANA: Come spesso mi accade, per i miei personaggi, prendo spunto da personaggi famosi dell’ambiente dello spettacolo e così fu anche per Luca Antonioni che mi fu ispirato dal cantautore Biagio Antonacci. Sono partita dal desiderio di essere zia ed ho immaginato come sarebbe stato esserlo di una bambina e così, sono partita, sviluppando, come mi succede ogni volta, la storia per come mi suggeriva la mente mentre la mano procedeva a scrivere sui fogli!


DL: Asia è una bambina molto sveglia e intelligente. Sebbene sia molto giovane –appena sei anni- riesce a  capire le situazioni e gli avvenimenti molto prima degli adulti. Per descrivere questa bambina assolutamente –come dice sempre lei- geniale, ti sei ispirata a qualcuno?
ROSSANA: Come ho detto prima, non ero ancora zia e quindi no, ho semplicemente immaginato come sarebbe potuta essere una fantomatica nipotina femmina di quell’età ed è stato bellissimo.


DL: Il tuo romanzo tratta di temi e valori molto importanti. C’è l’amore tra uomo e donna, ma soprattutto l’amore che una donna nutre verso quella nipotina privata troppo presto di una figura importante. È stato difficile per te immergerti nel mondo di Raffaella e Asia, nel loro rapporto e nella realtà di una bambina costretta a crescere senza la madre?
ROSSANA: No, è stato magnifico, invece, perché ho sempre sognato di diventare zia e in particolare di una femminuccia e considerato che ero molto più giovane, credo sia stato meno problematico, nonostante abbia perso la madre intorno ai vent’anni e quindi, in qualche modo, sia stato un po’ come rivivere la sua assenza, anche se nei panni di una bimba, cercando di trasmettere comunque la positività e la speranza nel futuro che, soprattutto se si ha la fortuna di avere altri familiari stretti accanto, devono dare la forza per andare avanti, mantenendo comunque questa figura preziosa ed importantissima, nel cuore, nell’anima e nei ricordi.

DL: Con questo libro hai vinto un premio letterario nel luglio dello scorso anno. Cos’hai provato quando hai ricevuto questa notizia? E soprattutto, pensi che i concorsi letterari possano rivelarsi utili agli autori emergenti?
ROSSANA: Come ho detto prima, è stata una bellissima sorpresa. Non ho mai molto creduto nei Concorsi, in generale ma in qualche modo, mi sono dovuta ricredere. Può essere utile, anche soltanto partecipare, perché è un modo per mettersi alla prova, per sperimentare nuovi stili di scrittura, per esempio e per migliorare se stessi. Non credo nella competizione poco sana, non partecipo per vincere, anche se sono in pochi a credermi… e quindi, non mi creo particolari aspettative. Ovvio che se arriva un premio e mi qualifico nei primi posti, sono gratificata ma non mi sento migliore di qualcuno e tanto meno, arrivata da qualche parte. La strada, sempre come ho detto prima, è difficile e gli ostacoli da superare sono tanti. Si va avanti, perché la passione è più forte di qualsiasi difficoltà si possa incontrare lungo il cammino.


DL: Tra i vari libri che hai letto, ce n’è uno che consideri il tuo preferito? E tra i personaggi?
ROSSANA: Ultimamente, leggo sempre di meno, il tempo non è molto. Cito sempre “Io uccido”, per un paio di motivi soprattutto e cioè, il fatto che sia riuscita a leggerlo in una sola notte, nonostante il tema trattato e il genere a cui appartiene non sia affatto nelle mie corde e quindi, mi abbia appassionata contro tutte le aspettative e per lo stile con cui Giorgio Faletti lo ha scritto, scorrevole e molto descrittivo ma non al punto da renderlo pesante. Spero, un giorno, di poterlo incontrare, per stringergli la mano e dirglielo di persona!
Personaggi che mi abbiano particolarmente colpito ce ne sono stati, certo ma dopo Jo March, di “Piccole donne”, nessuna più è riuscita a rapire il mio cuore!


DL: Come lettrice, qual è il genere che prediligi e quello che proprio non ti attira?
ROSSANA: Il genere che non mi attira minimamente, non me ne voglia chi lo scrive, è il fantasy. Il genere che prediligo è lo stesso che scrivo, la narrativa sentimentale.

DL: Cosa consiglieresti a quegli autori che si cimentano per la prima volta nella stesura di un romanzo?
ROSSANA: Difficile dispensare consigli… io penso che ognuno debba mettersi in gioco con quello che possiede e che debba seguire il suo cuore, indipendentemente da ciò che si accinge a fare. Chi si cimenta nella stesura di un romanzo, spero, lo fa motivato da grande passione… tutto il resto, si può anche imparare!


DL: In conclusione, ti andrebbe di parlarci dei tuoi progetti futuri?
ROSSANA: Molto volentieri. Attualmente, mi occupo del mio sito (roxieplace), del mio blog, sul quale intervisto anche molti colleghi e collaboro con la rivista bimestrale “Espressione Libri”, rivista che promuove la scrittura e l’arte in genere, per cui curo la rubrica “L’arte che gira intorno”, nella quale intervisto musicisti e cantanti. Un’esperienza che amo molto e che mi regala grandi soddisfazioni. Ultimo non ultimo, sono in attesa di pubblicare il mio prossimo romanzo dal titolo “L’emozione ha la tua voce”, con Edizioni Il Ciliegio. Credo che vedrà la luce intorno alla fine dell’estate e mentre aspetto, scrivo. Non posso farne a meno, mi serve per sentirmi felice!


DL: Grazie per essere stata con noi e complimenti per i risultati che hai raggiunto, ti auguriamo di scrivere tanti altri romanzi e di vederli presto in libreria : )
ROSSANA: Grazie ancora a voi per avermi ospitato in Dreaming Land e a presto!

2 commenti:

  1. Grazie ancora per la bella intervista!
    Rossana

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    1. Grazie a te per averci dedicato un po' del tuo tempo e per essere stata tanto disponibile! :)

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