giovedì 8 febbraio 2018

Riepilogo letture di Gennaio

Amici e amiche, buongiorno! Nel mese di Gennaio mi sono dedicata in modo piuttosto assiduo alla lettura, e ho scoperto romanzi che non capisco ancora per quale ragione non abbia letto prima. Ora voglio fare una sorta di riassunto, e parlarvi dei libri letti in questo mese appena passato. Sono pochi, purtroppo non riesco più a leggere dieci libri al mese, ma ognuno di essi è riuscito a lasciarmi dentro qualcosa. Mi sono piaciuti tutti (alcuni di più, altri meno), mi hanno suscitato emozioni diverse, e sono persino riuscita a depennare alcuni punti della reading challenge. Di alcuni di questi romanzi vi parlerò velocemente perché voglio parlarvene in modo più approfondito in recensioni singole.



Autore: Patrick Dennis
Titolo: Zia Mame
Casa editrice: Adelphi
Prezzo: € 19,50
Voto: 5/5
Ho iniziato il 2018 con questo romanzo, e spero che il resto dell’anno vada avanti su quest’onda. Mi ha catturata già dalle prime pagine, mi ha divertita e mi ha intenerita. Protagonisti sono Patrick e la sua zia materna, Mame. Il romanzo inizia quando Patrick è solo un bambino e, già orfano di madre, perde anche il padre. L’unica parente ancora in vita è Mame Dennis, la sorella del padre. Mame è una donna totalmente diversa dal fratello, è eccentrica e anche un po’ egocentrica, ma nutre un sincero affetto per il nipotino. I due protagonisti si conoscono proprio subito dopo la morte del padre di Patrick, un ragazzino di dieci anni che viene catapultato all’improvviso da Chicago alla caotica New York, per vivere con una donna che lo sorprende già dal primo istante. La storia segue tutta l’adolescenza e l’età adulta di Patrick, sempre con zia Mame al suo fianco pronta a trascinarlo in innumerevoli avventure. In qualità di protagonista del romanzo, credo che il mio personaggio sia proprio lei: Mame Dennis, una donna che riesce sempre ad avere un asso nella manica. Poco importa dei guai nei quali si caccia -e sono davvero molti, credetemi- lei riuscirà sempre a trovare una soluzione, seppur strana. Credo che la carta vincente di questo romanzo sia proprio il suo essere costantemente sopra le righe, con una donna un po’ fuori di testa e un giovane che funge da “voce della ragione”, anche se alla fine si lascia contagiare dall’allegria, dalla teatralità e dalla vivacità della zia. 
Vi consiglio questo libro perché, nonostante abbia finito di leggerlo più di un mese fa, non riesco ancora a lasciarlo andare. Continuo a pensare a quella storia, alle sensazioni piacevoli che mi ha fatto provare, alle risate che mi ha fatto fare. Mi ha anche emozionata, sì. E poi trovo davvero fantastico che il protagonista sia poco avvezzo al politicamente corretto. È pungente, a volte anche un po’ antipatico e saccente, non si lascia andare al sentimentalismo. È sua la voce narrante e sono suoi i commenti sugli altri personaggi, descritti in modo davvero molto umano, con pregi (pochi) e difetti (tanti). 
Challenge – 13: Un libro che sia anche uno spettacolo teatrale o un musical. Zia Mame è approdato a Broadway nel 1956 e due anni dopo è diventato un film. Negli anni Sessanta ne è stato tratto un musical con protagonista Angela Lansbury, la famosissima Signora in Giallo che tutti conosciamo.


Autore: Marie Rutkoski
Titolo: La maledizione
Saga: The winner’s curse
Casa editrice: Leggereditore
Prezzo: 14,90€ cartaceo, 1,99€ ebook
Voto: 3/5
Purtroppo questo è l’unico libro, tra quelli letti a Gennaio, ad avermi fatto un po’ storcere il naso. Ho apprezzato moltissimo l’universo creato dall’autrice, a mio avviso una distopia vincente. Nelle note, la Rutkoski ha specificato di amare la storia greca e quella romana, ed è possibile ritrovare tra le pagine di questo libro diversi elementi che rimandano proprio alla storia antica. L’impero romano con le sue province, gli schiavi, persino la moneta (i sesterzi). Trovo che il tutto sia davvero molto curato, almeno le basi. L’autrice si è basata sulla storia reale per crearne una tutta sua, e trovo che sia davvero bello. Mi è piaciuta molto l’ambientazione, i legami con la storia reale, il modo realistico con il quale viene trattato il rapporto schiavo-padrone… a non avermi conquistata è tutto il resto, a cominciare dal libro in sé. Va bene che ho speso solo due euro, ma mi sono indispettita comunque. Ci sono errori che con una buona correzione di bozze si sarebbero potuti evitare, per non parlare poi dell’impaginazione. Trovo davvero avvilente avere davanti certi errori. Questi errori posso accettarli solo in romanzi autopubblicati da un autore (o un’autrice) che non ha avuto l’aiuto di un editor o di un correttore di bozze, quindi la svista ci sta. Insomma, un autore ha solo due occhi, è normale che qualcosa gli sfugga. Ma una casa editrice che ti mette il cartaceo a 15 euro? Scherziamo? Però la copertina è davvero meravigliosa. 
Ora, torniamo all’autrice e parliamo del suo lavoro: ci sono particolari, in questo romanzo, che mi hanno un po’ stranita. Non voglio fare spoiler, quindi non vi parlerò dei momenti in particolare, ma ci sono delle situazioni all’apparenza di difficile soluzione… e niente ragazzi, l’autrice avrebbe potuto dare enfasi e un tono davvero alto a quei momenti, e invece finisce tutto a tarallucci e vino. Senza parole. Situazioni di pericolo, nelle quali c’è in gioco la sopravvivenza, risolte con una chiacchierata e tutti felici e contenti. Leggerò sicuramente il secondo, perché sono curiosa, ma spero vivamente che migliori.


Autore: Italo Calvino
Titolo: Marcovaldo
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €8,50
Voto: 4/5
Sono generosa, sono molto generosa. Calvino lo conosciamo tutti, è un pezzo di storia, uno dei nomi più illustri della letteratura italiana del Novecento, eppure… sì, eppure. Eppure non è riuscito a conquistarmi, non con questo libro in particolare. Si tratta di una raccolta di racconti con un unico protagonista: Marcovaldo. Quest’uomo è sfortunato, vittima del suo tempo, della sua famiglia, e della società. Marcovaldo ha una moglie e sei figli, e lavora come magazziniere in una grande ditta. L’ho trovato adorabile, è un uomo fondamentalmente buono, ma mi ha provocato una grande tristezza. Ora, io lo ammetto di essere strana, non riesco mai a ridere delle sventure degli altri. Ogni volta che guardo i film di Fantozzi, tutti ridono e io piango. Ho le lacrime perché mi dispiace per lui, mi dispiace per come gli altri lo trattano. Conduce una vita misera, costantemente sotto scacco di chi si crede in diritto di trattarlo male, con una moglie che non ama e che non lo ama. E vi starete chiedendo: sta parlando di Marcovaldo o di Fantozzi? Sto parlando di entrambi, perché sono molto simili. Mi dispiace tanto per il povero Marcovaldo, perché è un uomo davvero molto ingenuo e buono. Però questa sua bontà non è totale, sia chiaro. Proprio come Fantozzi, anche lui ha in sé un piccolo tratto di cattiveria. Si nota appena, solo in piccole cose, ma c’è e questo lo rende molto umano. Tutto sommato, non è un libro che sconsiglierei. Stiamo pur sempre parlando di Calvino, ma trovo che gli altri suoi libri siano nettamente superiori. Il libro è scritto in modo magistrale, ovviamente, lo stile di Calvino è fantastico. Mi è sempre piaciuto come autore perché l'ho sempre visto “normale” pur essendo un grande della letteratura. Lo trovo adatto ai giovani e ai più giovani, la sua scrittura è comprensibile anche se il lessico è piuttosto ricercato. Resto però del mio parere: lo preferisco in altre opere.
Challenge – 33: Un classico per ragazzi che non hai mai letto


Autore: Margaret Atwood
Titolo: Il racconto dell’ancella
Casa editrice: Ponte alle grazie
Prezzo: €16,80
Voto: 5/5
Ragazzi, che romanzo! L’ho adorato dalla prima all’ultima pagina, trovo che sia uno dei romanzi più belli che abbia mai letto. Ho sofferto per tutto il tempo, pensando e ripensando alla condizione della donna ai giorni nostri. La Atwood ha scritto questo romanzo negli anni Ottanta, eppure è talmente attuale da fare quasi paura. Ne ho parlato in modo più approfondito nella recensione che potrete trovare QUI
Challenge – 15: Un libro sul femminismo


Autore: Margaret Atwood
Titolo: L’altra Grace
Casa editrice: Ponte alle grazie
Prezzo: 20€
Voto: 4,5/5
Sulla scia de Il racconto dell’ancella, l’ultima lettura di Gennaio è un altro romanzo di Margaret Atwood. A differenza dell’altro, questo è stato preceduto dalla visione della serie televisiva (che vi consiglio), Alias Grace su Netflix. 
Anche se la scrittura è nitida e lo stile fluido, trovo che questo romanzo sia complesso. Tratta una storia davvero accaduta, tutto ruota intorno a un duplice omicidio del quale sono stati accusati la protagonista e un uomo che lavorava nella sua stessa casa. E poi c’è il protagonista maschile, che tenta di capire il modo in cui Grace ragiona. Il dottor Simon Jordan prova, un tentativo dopo l’altro, a entrarle nella mente e a capire se la ragazza ha davvero commesso il reato di cui è stata accusata. Grace Mark è una donna che ha trascorso quasi metà della sua vita tra la prigione e il manicomio, aveva solo sedici anni quando è stata accusata di omicidio e condannata a morte. E, anche se la pena è stata commutata in ergastolo, ha comunque perso la possibilità di vivere. Ho trovato questo romanzo quasi dello stesso livello del precedente, mi è piaciuto molto sia per lo stile fluido, sia per lo svolgersi della storia. In questo caso in particolare, inoltre, trovo che l'autrice sia stata eccezionale nella ricostruzione storica della vicenda di Grace Marks e del duplice omicidio del quale è stata accusata. Ha incastrato bene parti reali e parti inventate da lei, inserendo citazioni di opere altrui che trattano proprio questa storia. Ho trovato interessante anche l'alternarsi dei punti di vista: la prima persona quando il punto di vista è di Grace e la terza persona quando il protagonista delle pagine è il dottor Jordan. Ve ne parlerò in modo più approfondito nella recensione che pubblicherò domani.
Challenge – 02: Un libro su un vero crimine

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