Cari gufetti, è un giorno un po’
strano perché sono felice, ma provo anche una certa tristezza. Oggi vi voglio
parlare del capitolo conclusivo di una trilogia che è stata, per me, una vera e
propria novità. Drago di Amélie è il volume finale della trilogia Fuoco di
Russia, una storia dark ed erotica che… davvero, non so neppure perché abbia
accettato di leggerla, ma non mi sono per nulla pentita. Sono felice di essermi
proposta per la lettura in anteprima del primo capitolo, Cobra, e non ho potuto
fare a meno di propormi anche per Libellula e ora per l’epilogo di una storia
che è riuscita a tenermi col fiato sospeso fino all’ultimo.
Autore: Amélie
Titolo: Drago
Editore: Self publishing
Serie: Fuoco di Russia #3
Genere: Dark/Erotico
Prezzo: 2,99€
Dove trovarlo: Amazon
Voto:
Odio: è questo il motore della mia
esistenza. Odio mio fratello, Kirill e la famiglia Isakov. Odio il mondo
intero, che è più felice di me; il destino, che mi ha reso il bersaglio dei
suoi scherzi crudeli; questa maledetta villa, che continua a essere testimone
delle mie tragedie. Odio me stessa, perché non ho mai capito che razza di
mostro fosse Jurij Kozlov, l’unica persona che abbia mai amato davvero. Mi sono
sottomessa a mio marito per lui. Ho versato fiumi di lacrime per migliorare le
sue condizioni. Ho attraversato l’inferno scalza e nuda per salvarlo. Sacrifici
inutili, perché Jurij non li meritava. Odio anche Ruslan, il diavolo dalle
mille maschere che ha ridotto in cenere la mia vita, il cobra reale che ha
avvelenato il mio sangue, l’uomo spietato che mi ha ricattato, derubato,
marchiato come se fossi un animale, violentato nel corpo e nello spirito.
Nonostante questo, il mio odio per lui passa in secondo piano quando mi venera
con il suo tocco, mi conquista con il suo sguardo, mi ammalia con la sua voce e
le sue movenze. E quando mi difende dai miei nemici, punendoli come se fossero
i suoi, il mio cuore batte forte per lui. Ho paura di ciò che provo nei suoi
confronti, quindi cerco di respingerlo con forza e quando il destino si serve
di suo padre per colpirlo con una terribile verità rimasta sepolta per anni,
decido di approfittarne per vendicarmi, nella speranza di restituirgli almeno
una parte del dolore che ha inflitto a me. Ci riesco, ma non per molto, perché
il destino gioca di nuovo con la vita di Ruslan e lo fa nel modo peggiore. Un
modo che sollecita la mia coscienza, costringendomi a rimanere al suo fianco.
Stavolta sono io a proporre al diavolo un patto molto chiaro, che alla fine mi
restituirà la vera libertà, quella che ho perso proprio a causa sua. Sono una
piccola libellula che aspira a diventare un drago dalle ali maestose e a
spiccare il volo. Questo patto è la strada verso il cielo… Tuttavia, appena mio
marito e io lo sigliamo, capisco di aver firmato la mia condanna.
Drago è il volume conclusivo della
trilogia Fuoco di Russia, iniziata con Cobra e proseguita con Libellula.
Devo ammetterlo, cari gufetti: sono un po' dispiaciuta.
Ho iniziato a leggere il primo
libro di questa trilogia con ben poche aspettative, perché si tratta di un
genere che non ho mai tollerato. “E allora perché l’hai letto?” mi direte voi e
la vostra domanda sarebbe più che legittima. Ho iniziato Cobra perché ero
curiosa, volevo sapere fino a che punto si sarebbe spinta l’autrice, capire
perché questo genere piaccia così tanto. Non vi dirò che sono diventata fan del
dark erotico, perché in fondo ho letto solo questa trilogia, ma quanto mi
dispiace che questa storia sia giunta al termine! Pensavate che fossi dispiaciuta perché non mi è piaciuto il libro, eh? Scherzetto! È proprio il contrario.
Mi sono affezionata ai suoi
personaggi e all’ambientazione, alla guerra eterna tra Ruslan e Zara… mi è
piaciuto quasi tutto di quest’universo, devo ammetterlo. Il quasi è riferito
agli Isakov, s’intende. Uno in particolare che, benedica, ma quante gliene ho
dette! Oleg Isakov mi ha fatto schifo dall’inizio alla fine e credo che Amélie
sia stata davvero molto brava nel renderlo tanto detestabile. Trovo che la
bravura dell’autrice sia stata un crescendo, perché è riuscita a creare un
universo nel quale non c’è posto per il politicamente corretto. Ed è davvero
difficile riuscire a fare una cosa come questa, perché il tuo io cerca sempre
di emergere e tu devi soffocarlo per andare avanti e fare in modo che la storia
non perda credibilità.
So che non vi dovrò fare spoiler,
ma voglio concentrarmi sul personaggio che più di ogni altro mi ha dato da
pensare. Se avete letto le recensioni dei primi due capitoli di questa
trilogia, sarete sicuramente a conoscenza del rapporto di odio-amore che mi
lega a Ruslan. Ho sempre apprezzato il suo essere sempre se stesso, nonostante
la bontà e la purezza della sua giovane sposa. Un personaggio candido come Zara
avrebbe potuto facilmente trascinarlo nel ridicolo. Avrebbe potuto cambiarlo,
renderlo una sorta di barboncino festante e scodinzolante. E invece non ci è
riuscita: Zara non è riuscita a cancellare il vero Ruslan. E questo perché lui
stesso non conosce la sua vera essenza.
Ruslan Isakov è il primo a non
conoscere il vero Ruslan Isakov. Potrebbe sembrare stupido, ma credo sia un
tratto fondamentale dell’intera storia. Ci ho pensato tanto, riempiendomi la
testa di domande a ogni libro. Perché Ruslan è così? Cos’è successo in passato
di tanto grave da renderlo in questo modo? Non si nasce cattivi, ma lo si può
diventare e lui ne è una prova. Non giustifico i suoi comportamenti, anche dopo
aver letto il modo in cui è diventato un vero mostro. Sarà sempre uno dei
personaggi che più ho odiato in vita mia, sarà sempre un mostro, un sadico che
non merita alcun perdono, però adesso il quadro è completo e abbiamo modo di
capire.
L’intera trilogia è la storia di
una metamorfosi. Se come me avete sempre pensato che la metamorfosi fosse solo
di Zara, ricredetevi: il vero cambiamento l’ho trovato in Ruslan. E sia chiaro,
non è diventato un cupcake. È sempre il solito bastardo, non cambierà mai, ma
possiamo trovare in lui un mutamento, una crescita che me lo ha fatto detestare
un po’ meno.
La vera delusione, almeno per
quanto mi riguarda, è Zara. Proprio lei, mostrata sempre come la perfetta
contrapposizione a Ruslan, mi ha delusa in un modo davvero indicibile in questo
terzo capitolo. Molte delle sue scelte e dei suoi comportamenti, il suo modo di
porsi a Ruslan, ad altri personaggi e alla vita stessa. Non so se questo sia
stato voluto, ma ho trovato davvero piacevole vedere finalmente un altro lato
di Zara, il lato che mi è piaciuto meno e che –nello stesso momento- l’ha resa
completa. Ora Zara è un personaggio tridimensionale, umano e imperfetto.
Apprezzo questo suo cambiamento, trovo che sia la ciliegina sulla torta.
Se non avete ancora letto il libro,
posso dirvi che ci sarà una piccola sorpresa già da metà, un pensiero davvero
molto bello da parte dell’autrice per le sue lettrici di lunga data, per chi la
segue da molto tempo… e quindi non per me. Per la miseria, devo recuperare
tutti gli altri libri!
Mi è molto piaciuto vedere le
interazioni tra personaggi che non posso nominare, mi ha molto incuriosita ed è
come se Amélie avesse voluto dare una sorta di epilogo nascosto. Provo a
spiegarmi meglio: è come se l’autrice, mostrando quella determinata cosa,
avesse voluto dirci “tra qualche anno sarà così per loro”.
Approvo la scelta che ha fatto
Amélie e approvo ancora di più la piega che ha preso questo capitolo
conclusivo. Mi sarei arrabbiata tantissimo se avessi letto delle cose che ho
seriamente temuto sin dal primo libro. Invece non ci sono, quindi sono tanto
contenta! Come al solito, dal punto di vista stilistico non ho nulla da ridire.
Mi piace molto lo stile di Amélie, la sua scrittura è sempre molto fluida ed
elegante, riesce a entrarti dentro. Spero solo che, dopo la conclusione di
questa trilogia, avremo modo di leggere altro. Devo ancora recuperare la sua
prima serie, ma mi piacerebbe molto poter leggere qualcosa di nuovo. Anzi,
adesso farò la bambina cattiva e le lancerò una sfida: sfido Amélie ad
approcciarsi a un altro genere. Niente più dark, una cosa meno cruenta e
crudele. Sono curiosa di vederla alle prese con qualcosa di diverso, perché ho
la sensazione che riuscirebbe a soddisfarmi anche in quel caso.
Consiglio questo libro?
È ovvio, amici gufetti. Dopo i
primi due capitoli, questa trilogia si conclude e lo fa col botto. Non ho
notato alcun calo qualitativo, questo libro è riuscito a tenermi col fiato
sospeso sino all’ultima pagina e trovo che, anzi, l’autrice sia riuscita molto
bene a tenere sotto controllo tutti gli eventi. Siamo alla fine, tutti i nodi
vengono al pettine e lo fanno senza risultare troppo affrettati, confusi o
ridicoli. Le informazioni sono tante e lei è riuscita a organizzarle bene. Certo, io magari avrei dato una conclusione diversa, ma trovo che quella data dall'autrice sia perfetta allo stesso modo. Ed è ovvio che stia parlando per me, per quelle che sono le mie preferenze e il mio modo di vedere e condannare certi comportamenti. Non è in assoluto una critica, ma solo un vedere determinate corse in maniera diversa. Voglio inoltre ringraziare l'autrice per aver inserito me e Dreaming Land tra i ringraziamenti, è stata una sorpresa davvero bella e mi sono persino emozionata... e io non mi emoziono mai! Grazie mille, Amélie, non me l'aspettavo e mi sono ritrovata all'improvviso con gli occhi a cuoricino. Spero
tanto di poter leggere presto qualcos'altro di tuo.
Ti aspetto e aspetto tutti voi sempre qui, alla prossima recensione.
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