♫ Il cobra non è un serpenteeee…♫
Sì, sono due giorni che canticchio questa canzone.
No, ragazzi, non sono impazzita. Non del tutto, almeno.
Perdonatemi, ma ho trascorso gli ultimi giorni a leggere
il libro del quale voglio parlarvi e sono ancora in modalità Rettore, che
Donatella mi assista! E che Amélie mi perdoni, perché voglio parlarvi proprio
del suo ultimo romanzo: Cobra.
E come nella canzone, neppure qui il cobra è un serpente.
È un pensiero frequente che diventa indecente… e si chiama Ruslan Isakov: un armadio
di due metri per tre con gli occhi cangianti, una pala di soldi (ma anche due o
tre), un sorriso diabolico e un paio di disturbi antisociali di personalità.
No, a dire il vero, in questo romanzo il cobra è anche un serpente… ma non
voglio spoilerarvi nulla. O meglio, non voglio spoilerarvi troppo.
Autore: Amélie
Titolo: Cobra
Serie: Fuoco di Russia #1
Casa editrice: Self publishing
Genere: Dark/Erotico
Prezzo: €2,99
Dove trovarlo: Amazon e gratis su Kindle Unlimited
Avevo quattordici anni quando ho conosciuto l’uomo che
avrebbe cambiato la mia vita: Ruslan Isakov.
Poi non l’ho più rivisto, ma non ho mai dimenticato il
suo fisico imponente e forte, il suo volto sofisticato e virile, i suoi occhi
cangianti, ora verdi ora nocciola, che mi guardavano come se volessero carpire
i segreti più intimi della mia anima.
Non ho mai dimenticato il potere e la sicurezza che
emanava, la sua voce ammaliatrice, le sue parole cariche di sottintesi.
La sera del mio diciottesimo compleanno, Ruslan è
ricomparso per portarmi via, perché la mia famiglia mi ha venduta a lui e io ho
lasciato che mi comprasse, decisa a salvare l’ultima cosa preziosa che mi era
rimasta. Ruslan mi ha strappata via dalla mia adorata Tikhvin nel cuore della
notte e alle prime luci dell’alba ero già a San Pietroburgo, intrappolata tra
le pareti ostili della sua villa nascosta tra i boschi, in balìa di un covo di serpi.
Ruslan è il peggiore della famiglia Isakov.
Lui è un cobra.
Il diavolo in persona.
E questa casa maledetta è l’inferno di cui sono destinata
a diventare regina.
Non so se sopravvivrò a loro e a tutto ciò che mi faranno, ma una cosa è certa: lotterò con ogni fibra del mio essere per non lasciarmi annientare.
Per tutta la
durata della lettura ho provato un forte senso di ferocia, il desiderio di
entrare nel romanzo e uccidere Ruslan Isakov e il resto della sua famiglia. Non
sono personaggi dai quali trarre esempio o forse, in realtà, lo sono.
Leggendo di Ruslan, parte in automatico il desiderio di
non voler mai avere a che fare con un soggetto simile. Quindi sì,
l’insegnamento sono riuscita a trovarlo persino in queste pagine. Non so come
di solito ci si approccia a questo sottogenere del romance, perché ne sono del
tutto estranea, però so come bisogna approcciarsi a tematiche delicate come la
violenza sulle donne e la violenza in generale. È normale provare rabbia quando
si hanno gli occhi incollati a questo romanzo, io un paio di volte ho provato l’impulso
di sbattere il kindle al muro. Credo però che questo sia un punto a favore di
questo libro, perché non ti fa restare indifferente. Ti coinvolge, ti fa
sperare per il meglio nonostante tu sia consapevole che quel meglio sarebbe
comunque un piccolo puntino in una galassia piena di dolore e sofferenza. Ti senti
impotente, perché vorresti entrare nel libro e aiutare le persone che si trovano
in difficoltà. Ti senti pervadere dalla voglia irrefrenabile di chiudere i
pugni e sbatterli sul muso di quello psicopatico. Che sarà affascinante e
bello, per carità, ma pur sempre uno psicopatico resta.
Prima di scrivere questa recensione, ho fatto un paio di
ricerche e sono arrivata alla conclusione che Ruslan sia affetto da psicopatia.
È per questo che lo definisco psicopatico, non perché mi sta antipatico. Ha
quasi tutti i sintomi (se non proprio tutti) e mi sono detta: ecco, un dark senza
il protagonista pazzo non sarebbe un vero dark! Perdonatemi, ma quando mi trovo dinanzi a tematiche tanto forti e delicate al tempo stesso sento il bisogno di informarmi
un po’ per non rischiare di trovarmi del tutto impreparata. E allora sì, dato il
genere, trovo che questo romanzo sia perfetto. Certo, se avessi trovato Ruslan
in un contesto diverso, probabilmente avrei bussato alla porta di Amélie e le
avrei detto “ma che diamine hai scritto?”. E invece non posso farlo, perché Ruslan
e gli altri Isakov risultano perfetti in questo contesto in particolare.
La storia di Zara e Ruslan non parla d’amore. È ossessione,
possessione, una follia cieca che trova sfogo nella violenza. È risentimento,
rabbia, desiderio di fuga, sacrificio. È attrazione, perché è innegabile che i
due siano attratti uno dall’altra.
E non è amore.
Ecco, forse questa è la parte che più ho apprezzato del
romanzo. Tra i due protagonisti non c’è l’amore, continuano a coesistere il desiderio
e l’odio, senza però quel sentimento che avrebbe rischiato di minare la
credibilità del tutto.
Sia chiaro, non vi parlo del finale perché vi rovinerei
tutto. Diciamo che l’amore non c’è almeno per quanto concerne una certa parte
di romanzo, poi sarete voi a scoprire il resto.
Dico solo che se il vostro desiderio è quello di leggere
la classica storia d’amore piena di buoni sentimenti e con un protagonista da
sogno… allora avete sbagliato porta, andate a bussare alla prossima. Più che
sogno, Ruslan è un incubo a occhi aperti dal quale non si riesce a fuggire. Non
puoi svegliarti. E anche se ti svegliassi, non cambierebbe nulla. Lui è sempre
lì, in agguato, pronto ad attaccare.
Ho apprezzato molto la coerenza del personaggio di Ruslan.
Un uomo dalle evidenti turbe mentali non può diventare un agnellino. Lui è
rimasto se stesso dall’inizio alla fine, sempre coerente con la persona che è.
La bravura dell’autrice, nel caso specifico di questo personaggio, credo sia
proprio qui: non ha fatto nulla per cambiarlo e per abbellirlo agli occhi del
lettore. Ho apprezzato proprio questo, l’averlo detestato dal principio alla
fine, senza riuscire a trovare in lui neppure un barlume di umanità. Se fosse
cambiato all’improvviso, mi sarei sentita presa in giro perché, così come non
accade nella vita reale, non voglio che accada nei romanzi.
Un personaggio che ho particolarmente apprezzato è Zara.
Di solito non riesco a farmi piacere le protagoniste femminili, lei invece mi è
piaciuta molto. Non si dà per vinta, continua a lottare nonostante la
consapevolezza di non poter sfuggire al proprio destino. È una donna forte,
caparbia, con un grande e grave segreto nel cuore. Magari le si potrebbe rimproverare
l’attrazione che prova per Ruslan, vederla come una sorta di tradimento e di
mancanza di rispetto alle donne che sono davvero vittime di violenza, però è
anche vero che questo è un dark e che questa povera stella non ha mai avuto
esperienza con l’altro sesso. Non sa come comportarsi con gli uomini e le sue
emozioni non hanno filtri. Il suo corpo la tradisce, ma questo non la rende
stupida. Accade anche nella realtà, sono reazioni puramente fisiologiche,
quindi lei non fa nulla di male. Se Ruslan la tocca e lei prova piacere, non è
automaticamente una stupida poco di buono. È solo una giovane donna inesperta con
un corpo sensibile alle attenzioni.
Eppure, nonostante l’attrazione, lei continua a
combattere Ruslan. Il suo padrone, il suo carceriere, il nemico. Non si lascia
abbattere, non rinuncia a esprimere la propria opinione, non smette di ripetergli
quanto lo trovi mostruoso. A Zara non è rimasto altro che il suo cervello e la
sua voce, sono le sue uniche armi e continua a usarle. L’ho apprezzato molto. Lei
è cosciente delle violenze fisiche e psicologiche che subisce
ininterrottamente, non le confonde con l’affetto e non giustifica il
comportamento dell’uomo. È proprio questo particolare ad avermi fatto
apprezzare questo romanzo, perché è reale e non ritrae Zara come una stupida.
Non riesco a vedere questa ragazza come una cretina che cade nella trappola del
cattivo in modo passivo, perché lei non smette mai di combattere.
Certo, se vedessi qualcuno amare alla follia Ruslan e desiderare
di averlo tutto per sé… oltre a incazzarmi, comincerei a domandarmi che
diamine di problema abbia la gente. Sto giudicando? È possibile, ma non riesco a frenarmi. Perché non si può desiderare un uomo come
Ruslan, non si può provare attaccamento emotivo per un simile soggetto. Non
dopo aver letto tutto lo schifo che ha fatto, non dopo aver assistito a tutta
la violenza che ha compiuto. Quindi no, non mi sono innamorata di Ruslan Isakov
e non lo farò. Soggetti come gli Isakov possono stare solo in galera o sotto
terra, quindi direi che non si possa assolutamente accostarsi a personaggi
così. Spero che nei prossimi romanzi resti sempre in questo modo, che non cambi
in meglio perché sarebbe assurdo. Li leggerò sicuramente, perché sono troppo
curiosa di scoprire la verità su una cosa che mi ha lasciata a bocca aperta!
Bellissima e super analizzata recensione! Lo leggerò sicuramente *-*
RispondiEliminaSono contenta che la recensione ti sia piaciuta. Se vuoi, poi facci sapere se il libro ti è piaciuto. Grazie mille per aver letto ♥
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