venerdì 12 giugno 2015

Recensione: "Il mio cuore e altri buchi neri" di Jasmine Warga.


Buon pomeriggio, anime lettrici!
Non mi trovo ancora fuori pericolo, l'antica laurea va portata in salvo e io devo obbedire agli ordini dei sergenti genitori. La sessione estiva continua e molti di voi mi possono capire! E cosa fare quando si è sommersi dalle dispense e dagli appunti nelle torride giornate di studio matto e disperato? Si legge! Magari si opta per una lettura leggera e divertente, proprio come ho fatto io.
Sì, come no, credeteci!
Sono andata a prendere proprio uno degli young adult più intensi e tristi che abbia mai letto in vita mia. Ma gli young adult non dovrebbero di solito essere leggeri e dolci? Con una bella storia d’amore sul tema di “Piccoli problemi di cuore” nati da un’amicizia che profuma d’amore… no, io ho scelto di leggere “Il mio cuore e altri buchi neri”, scritto da Jasmine Warga e pubblicato in Italia da Mondadori. E già dal titolo possiamo cominciare a immaginare quanto questo romanzo non si avvicini neppure al tipo di leggerezza estiva che stavo cercando! Ma io sono masochista, cosa posso farci?


Autore: Jasmine Warga
Titolo: Il mio cuore e altri buchi neri
Titolo originale: My heart and other black holes
Traduttore: Lorenzo Borgotallo
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 279
Prezzo: € 17,00
Prezzo e-book: € 6,99
Voto:


Trama

Aysel ha sedici anni, una passione per la scienza e un sogno che coltiva con quotidiana dedizione: farla finita. Tutto ormai sembra convergere in quel buco nero che è diventata la sua vita: i compagni di classe che le parlano alle spalle, un lavoro deprimente, il delitto commesso da suo padre che ha segnato per sempre il suo destino. Aysel vorrebbe sparire dalla faccia della Terra, ma le manca il coraggio di farlo da sola. Per questo trascorre il tempo libero su "Dipartite serene", un sito di incontri per compagni... di suicidio. Roman, perseguitato da una tragedia familiare e da un segreto che vuole lasciarsi alle spalle, è il prescelto. Eppure, proprio nell'attimo in cui stanno per abbandonarla, la vita potrebbe mostrare il suo lato leggero, dolce e pieno.

La mia opinione
Ho acquistato questo libro a scatola chiusa, molto attirata dal titolo e un po’ meno dalla copertina. Sono davvero curiosa di conoscere il criterio di scelta delle case editrici italiane riguardo alle copertine da usare!
Molte volte, quella di scegliere un libro a seconda di quanto mi attiri la copertina o il titolo, è una scelta azzeccata. Una sorta di amore a prima vista, un colpo di fulmine. E anche questa volta, il mio metodo ha funzionato a dovere. Questo romanzo mi ha lasciato molte domande che non hanno trovato risposta. E, trattandosi di un libro autoconclusivo, temo proprio che non riceverò mai le risposte che desidero.
“Sono un’appassionata di storie d’amore appassionanti.”
Credo che questa sia una delle frasi che più mi rispecchi. Mi appassionano quegli amori travolgenti, quelli che ti lasciano senza fiato e che ti fanno persino versare qualche lacrima. Perché la passione, quella vera, è il perfetto intreccio di felicità e dolore, di amore e di insicurezza. Ma non c’è solo la passione carnale che troviamo nei romanzi per un pubblico più adulto. Esiste anche quella che nasce lentamente, che col sesso ha poco a che fare. La passione per la vita, l’aggrapparsi a qualcosa con ogni parte di sé. La paura di perdere se stessi a causa di un dolore inconfessabile e il trovare qualcuno che ci capisce, che riesce a entrare nella nostra anima e renderla meno sola, meno triste. Il passare da un estremo all’altro, con una forza che non si sapeva neppure di possedere.
Tutto questo l’ho trovato nel romanzo di Jasmine Warga.
Non sono una divoratrice di young adult, quindi non sono abituata alle storie d’amore tra adolescenti. “Il mio cuore e altri buchi neri” è quasi stato una scoperta. Purtroppo mi sono resa conto di essere una di quelle persone che si lasciano accecare dal pregiudizio, quindi ne è passata di acqua sotto i ponti prima che riprendessi in mano un young adult! Forse però quando si è un po’ più adulti, si è in grado di capire meglio quei libri il cui target è rappresentato dagli adolescenti. Alla veneranda età di “purtroppo lontana dall’adolescenza”, mi sono resa conto che questi romanzi riescono a emozionarmi più di quanto abbiano fatto durante la lunga e monotona estate dei miei sedici anni.

Dipartite serene. Il sito sul quale due ragazzi hanno il primo contatto.
Abbiamo letto un’infinità di romanzi in cui i protagonisti hanno un passato difficile e un presente che risente di questo. Ma personalmente non mi era mai capitato di leggere un libro in cui i due protagonisti si conoscono mentre mettono a punto il proprio suicidio!
Non lo credevo possibile. Insomma, neppure avevo pensato a una simile eventualità. Ecco cosa comporta non leggere le trame prima di acquistare i libri: si resta spiazzati! Sono rimasta molto sorpresa, perché qui l’originalità è innegabile!

Aysel e Roman sono due adolescenti con un buco nero nel cuore.
Aysel deve affrontare ogni giorno lo scherno dei suoi concittadini, dei suoi coetanei e persino della famiglia stessa. Un errore che non è stato lei a compere ha cambiato per sempre la sua vita. Paga le conseguenze di un’azione compiuta dal padre. Per tutti, lei è la figlia di colui che ha commesso un grave crimine; un crimine che ha spezzato il cuore di un’intera cittadina di provincia del Kentucky.
Roman è invece sempre stato quel genere di ragazzo che attira i favori di tutti. Desiderato dalle ragazze e invidiato dai ragazzi, una famiglia che lo ama e un grande talento nello sport. Nessuno, a guardarlo, direbbe che si tratta di un ragazzo profondamente triste e solo. Roman si tiene dentro un grande dolore, una sofferenza che lo divora.
L’unica via d’uscita per i due ragazzi è il suicidio. È in questo modo che si conoscono, divenendo “compagni di suicidio”. Si sostengono reciprocamente, nonostante inizialmente non conoscano nulla l’uno dell’altra. Aysel non sa perché Roman vuole uccidersi e Roman non sa perché lo voglia fare Aysel. Imparano a conoscersi pian piano e, senza quasi neppure rendersene conto, instaurano un rapporto di fiducia e complicità. Un compagno di suicidio deve sempre guardarti le spalle e fare in modo che tu non ti distragga dall’obiettivo finale. Potrebbe questo sembrare un atteggiamento troppo crudo, drastico, parole troppo dure, ma in questo romanzo riescono a lanciare un messaggio diverso. Bisogna andare oltre l’apparenza, grattar via la superficie, per scovare un mondo fatto di insicurezza, di dolcezza e di un sentimento che cresce quasi impaurito. Perché capita a volte che il tuo compagno di suicidio diventi il tuo compagno di avventure, può salvarti, farti ritrovare la voglia di vivere e accendere una speranza per un futuro che non sembra più lontano come prima.

Il tema affrontato, come detto, è molto originale. Ma l’autrice non affronta con originalità solo le tematiche serie ed estreme. I personaggi, l’ambientazione, persino i sentimenti vengono affrontati in un modo che appare tutto nuovo. Solitamente riesco a inquadrare un personaggio già dopo aver letto poche pagine. Con Aysel e Roman non è stato così e questo non può essere altro che un fattore positivo. Ho impiegato mezzo libro a conoscere e comprendere Aysel, mentre invece Roman non l’ho ancora capito del tutto. Parlando di questo libro, mentre mi trovavo immersa nella lettura, trovavo ben poco sopportabile Aysel. Un paio di volte sono persino stata sul punto di entrare tra le pagine e aiutarla nel suo proposito. Altro che “Dipartite serene”! Io volevo proprio ammazzarla! Mi stava sulle scatole, non riuscivo a leggere senza imprecare. Poi però qualcosa è cambiato e quella ragazza confusa e sfortunata ha cominciato a piacermi. Non ho più visto in lei la codarda che si piange addosso, la ragazzina che preferisce fuggire anziché combattere a testa alta. In lei ho visto una giovane donna con un peso sul cuore. Quella che consideravo una cretina insipida –in effetti non sono stata molto generosa con la povera Aysel- ha paura di possedere il gene della follia. E non la follia piacevole delle persone aperte e spensierate. No, Aysel ha paura di possedere quel genere di follia che ti fa commettere dei reati, che ti rende un criminale. Non ha paura solo per se stessa, ma anche per gli altri, soprattutto per quelle poche persone che le stanno intorno e a cui tiene in modo incondizionato. Una famiglia che non la comprende e dalla quale resta distante, una madre che la ama e che però non riesce a sostenere il suo sguardo, una sorella che vorrebbe esserle amica e che lei allontana per paura di un rifiuto.
Aysel è una ragazza complicata, ma in fondo quale adolescente non lo è almeno un po’?
E poi arriva Roman e la vita comincia a sorriderle. Stanno progettando il loro suicidio, ma in realtà stanno trovando un valido motivo per ricominciare a vivere.
All’inizio di questa recensione avevo scritto di avere ancora molte domande senza risposte. E queste domande riguardano proprio lui, il nostro FrozenRobot. Un robot freddo, congelato, è così che lui si sente. Senza sentimenti. Crede di non poter più ricevere nulla dalla vita e, ancor peggio, crede di non meritare proprio di vivere. Ha un segreto, un tragico ricordo, una colpa che non riesce ad affrontare. È rimasto aggrappato a un passato che non può cancellare e davanti a sé non vede nulla per cui valga la pena continuare a vivere. Proseguendo con la lettura abbiamo modo di conoscere la sua famiglia e ciò che l’ha portato a desiderare la morte. Ma quel che c’è dentro di lui, resta un mistero. Come pensa, come vede Aysel, cosa prova nei confronti del prossimo e della vita stessa. È innegabile che tra i due ragazzi nasca un sentimento puro e sincero che non ha bisogno di essere espresso a parole, perché è proprio quel sentimento che allontana i due ragazzi dalla morte e li avvicina nuovamente alla vita. Roman riesce però a sorprenderci comunque, fino alla fine. È un ragazzo tanto enigmatico quanto affascinante, quel ragazzo di poche parole che però riesce a incantarti ogni volta che apre bocca. Persino quando ti dice qualcosa che preferiresti non sentire.
Si prefissano una data. La decide Roman. Aysel ha bisogno di qualcuno che non le faccia cambiare idea e lui ha bisogno che qualcuno gli tenga la mano quando tutto finirà. Quello che non sappiamo è: allo scadere del tempo, riusciranno a rinunciare a tutto ciò che hanno trovato l’uno nell’altra? Saranno pronti per il salto nel buio? Riusciranno a dire addio a quella preziosa vita che hanno riscoperto insieme?

Consiglio questo romanzo?
Sì, anche se con qualche riserva. Non è la classica storia d’amore immediata e travolgente, non v’è alcun colpo di fulmine, nessuna passione sfrenata. È delicato, pieno di amarezza, con una piccola fiammella di speranza che si alimenta pian piano. L’ho letto in meno di quarant’otto ore, non sono riuscita a staccarmi fino alla fine. E una volta arrivata all’ultima pagina, una sorta di amarezza si è posata nel mio cuore, perché ero curiosa di sapere come sarebbe andata avanti la storia.
Consiglio questa lettura a chi, come me, ha un animo un po’ masochista. Si soffre, cari ragazzi, questo romanzo vi farà certamente scendere qualche lacrima, però ne vale la pena!
    
Voto: 4 cupcakes.
Dolcemente emozionante. Consigliato.
 
Sono davvero curiosa di conoscere la vostra opinione riguardo un romanzo tanto originale e controverso. Vi è piaciuto? E se non lo avete ancora letto, sono riuscita almeno un po’ a incuriosirvi?


2 commenti:

  1. Ciao! Ne parlate quasi tutti bene, eppure a me non attrae molto!

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    Risposte
    1. Ciao a te! All'inizio non attraeva neppure me... ci ho messo un bel po' a ingranare, perché proprio non riuscivo a capire alcune dinamiche e soprattutto la protagonista. Forse potrebbe piacerti una volta avuto tra le mani, così come potresti arrivare addirittura a odiarlo o abbandonarlo a metà. Se però non ti attrae neppure dopo aver letto diversi pareri entusiasti, allora non è il momento giusto o il libro giusto per i tuoi gusti :(

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