Qualche
giorno fa, Dreaming Land ha intervistato la talentuosa autrice italiana Adele
Vieri Castellano, molto apprezzata per la sua serie di romanzi storici "Roma Caput Mundi".
Ciao
Adele e benvenuta in Dreaming Land! È un
vero piacere averti come ospite nel nostro blog. Innanzitutto complimenti per i
tuoi romanzi e grazie per essere stata tanto disponibile quando ti ho proposto
questa piccola intervista, lo apprezziamo molto. E adesso cominciamo, pronta?
1)
La tua serie “Roma Caput Mundi” è ambientata
nella Roma imperiale in un modo molto dettagliato e assolutamente splendido, quando
si legge uno dei tuoi romanzi sembra di essere davvero nell’antica Roma. Come
ti sei preparata alla stesura dei tuoi romanzi? La tua passione per quel
periodo storico è stata sufficiente o hai dovuto effettuare molte altre
ricerche?
Diciamo
che mi sono preparata lungo gli anni. La passione per la storia è nata
prestissimo e cresciuta con me. I periodi più “gettonati”? L’antico Egitto e la
Roma antica. La scrittura è andata di pari passo e la passione per le storie
d’amore era il terzo ingrediente. Da tempo volevo leggere una storia d’amore ambientato
nel mio periodo preferito, la Roma imperiale, ma i pochi libri provenivano da
oltre oceano e lasciavano molto a desiderare per la ricostruzione storica. Così
ho pensato di scrivermela da sola. Durante la stesura ho rivisto, approfondito
e ampliato le mie conoscenze. Mille domande sorgono a uno scrittore se vuole
rispettare l’ambientazione storica: ma i romani conoscevano le pesche? E
dov’era l’isola di Taprobane (l’attuale Sri Lanka)? Ma Caligola era davvero
pazzo? E’ stato un gran lavoro ma ne sono soddisfatta.
2) Durante la
lettura di “Roma 40 D.C.” ho immaginato Russell Crowe/Massimo
Decimo Meridio
–che splendida visione!- nei panni di Marco Quinto Rufo, e credo che ogni
lettore immagini i personaggi descritti mentre si trova immerso in un libro. La
lettura è bella anche per questo, mette in moto la nostra fantasia. Ma anche
per gli scrittori è così? Quando hai ideato i tuoi protagonisti, li hai associati a qualcuno di
realmente esistente o magari al personaggio di un film?
Credo
che tutti gli scrittori abbiano ben chiari in testa i loro personaggi, altrimenti
non potrebbero muoverli nel loro piccolo “teatro”, ovvero sulla pagina scritta.
I miei protagonisti non sono personaggi di film ma uomini realmente esistiti:
Scipione l’Africano, Ottaviano Augusto, Giulio Cesare stesso. In Marco Quinto
Rufo c’è un pizzico di tutti loro; uomini che, a distanza di 2000 anni, ancora
vengono ricordati con rispetto.
3) Il prologo del
primo romanzo della tua serie presenta una scena che mi ha colpito molto. Livia
è solo una bambina ed è legata fuori casa. Non vado avanti per non anticipare
troppo a chi non ha ancora letto. Non hai temuto che questa scena potesse
apparire troppo azzardata o che i lettori potessero storcere il naso vista la
giovane età della protagonista?
No,
dobbiamo comprendere che per entrare davvero in un libro storico si deve
“vivere” nell’epoca in cui si svolge e rispettarla. Nell’antica Roma i bambini,
quando la famiglia non voleva o non poteva tenerli per i più svariati motivi,
venivano esposti, ovvero abbandonati o lasciati in luoghi particolari affinché
altri se ne occupassero o ne avessero cura. Claudio con quel gesto teatrale
(sembra lo abbia fatto davvero) voleva far sapere a tutta Roma che quella
creatura non apparteneva a lui. La rifiutò nel modo più teatrale e chiaro
possibile. Così come non si deve biasimare Livia per essere così ostinata con
Rufo: allora non esisteva il femminismo ed è inutile cercare in lei reazioni o caratteristiche
di una donna dei nostri tempi. Lei, rispetto all’epoca, è già forse fin troppo emancipata.
Avrei snaturato il contesto storico, rischiando di rendere il romanzo ridicolo,
come tanti altri.
4) Da dove trai
ispirazione per scrivere i tuoi romanzi? E mentre sei immersa nella scrittura,
ascolti della musica o preferisci l’assoluto silenzio?
Le
idee vengono nei momenti più impensati, dalle situazioni di tutti i giorni, dalla
vita vissuta o dalle chiacchiere con le amiche. Insomma, non ci sono limiti. E
dalle tantissime letture che faccio perché per scrivere bene, bisogna leggere
molto, la lettura è la palestra della scrittura. A volte mentre scrivo ascolto
musica, classica o soul o le compilation del Budda Bar, oppure nel più assoluto
silenzio.
5) Se avessi la
possibilità di tornare indietro, cambieresti qualcosa di quanto scritto nei
tuoi libri?
No,
mi piacciono entrambi così come sono, frutto di lunghi mesi di fatica,
scrittura e ricerche.
6) Hai una figlia
diciannovenne, quindi abbastanza adulta per immergersi in romanzi che trattano
di tematiche mature. Ha letto i tuoi romanzi? Se sì, quali sono state le vostre
reazioni, visto il rating che essi presentano? E quale pensi sarebbe stata la
tua reazione se fosse stata tua figlia a scrivere dei romanzi con un target per
adulti?
Mia
figlia ha letto i miei romanzi, non solo: mi sono ritrovata spesso a parlare
con lei della trama e dei personaggi. Ogni giorno ci troviamo confrontati con
aspetti del sesso, dell’amore e della sessualità e da sempre, con lei, ho
affrontato questo temi con la massima naturalezza. Se lo avesse scritto mia
figlia? Ne sarei stata felicissima, ma ha una mente più… matematica!
7)
La letteratura rivolta prevalentemente a un pubblico femminile è purtroppo
snobbata e sottovalutata, qual è il tuo parere a riguardo?
Sono
scandalizzata da quanta “ignoranza” ci sia in questo settore dell’editoria in
Italia. Purtroppo il romance è relegato in un nicchia e ritenuto “letteratura
di serie B”. E’ vero che in alcuni casi questo corrisponde alla realtà, che non
tutti i libri di questo genere sono scritti o tradotti in un buon italiano, o
hanno trame avvincenti ma, in ogni caso, non dovremmo ghettizzare questo genere
che, al contrario di quanto si possa pensare, è quello che vende di più in un
mercato che fatica moltissimo.
8)
Conclusa la trilogia “Roma Caput Mundi”, quali sono i tuoi progetti futuri?
Ti
immergerai ancora nell’affascinante ambientazione storica?
Ho già nel cassetto
altri due romanzi storici, uno ambientato a Venezia nel 1796, alla caduta della
Serenissima sotto il dominio dei francesi di Napoleone, e l’altro in Egitto nel
1871, all’epoca della costruzione del canale di Suez e delle prime scoperte
archeologiche. Ho anche un contemporaneo, ambientato nella Roma dei nostri
giorni. Per quanto riguarda la storia romana, il terzo libro della serie di
Roma Caput Mundi è in preparazione.
9)
Quali sono i tuoi interessi e le tue passioni oltre alla scrittura?
Mi piace molto il
mare, la lettura e adoro i gatti. Ma la scrittura da qualche tempo mi ruba tutto
il tempo libero.
10) Per concludere, da autrice che
–possiamo proprio dirlo- ce l’ha fatta, hai qualche consiglio per quegli
aspiranti scrittori che si stanno cimentando o che vorrebbero cimentarsi nella
la stesura del loro primo romanzo?
Non
fate leggere le vostre opere a amici o parenti: non vi direbbero la verità.
Affidatevi a professionisti o comunque a qualcuno che sia “super partes”, nel
suo giudizio. Ascoltate i consigli, non adagiatevi solo perché qualcuno vi dice
“scrivi bene” quello non è il punto di arrivo, ma la partenza. Fate tesoro
delle critiche, se sono costruttive, e non lasciatevi scoraggiare: la scrittura
è evoluzione, non è mai statica né deve essere uguale a se stessa. Leggete
molto, leggete sempre come esercizio e come studio, così come qualche anno fa mi
è stato consigliato. Ma soprattutto, non smettere mai di sognare…
Grazie per lo spazio che mi avete dedicato sul vostro blog, e grazie per la lettura dei miei libri! Vi abbraccio con tanto affetto!
RispondiEliminaAdele V. Castellano
Grazie a te, Adele. Sei stata davvero gentile e disponibile con noi. Un grande abbraccio!
EliminaAle