martedì 16 aprile 2019

Review Party: The Kingdom di Jess Rothenberg


Oggi è una giornata ricca di sorprese, amici gufetti. Voglio infatti parlarvi di un romanzo che mi ha colpito molto. Non credevo mi sarebbe piaciuto tanto, la sorpresa è stata piuttosto grande. The kingdom è un nuovo romanzo targato DeA Planet e scritto da Jess Rothenberg, autrice del famoso “Storia catastrofica di te e di me” che torna in Italia con una nuova casa editrice e una nuova avventura.
 
Autore: Jess Rothenberg
Titolo: The kingdom
Editore: DeA Planet
Genere: Distopico
Pagine: 350
Prezzo: 16€ cartaceo / 7,99 ebook
Uscita: 16 Aprile 2019
Shop: Amazon

Benvenuta nel Regno dove “per sempre felici e contenti” non è solo una promessa. È una regola.
Voli virtuali negli universi dei propri libri preferiti. Nuotate in compagnia delle sirene. Safari tra elefanti a strisce e purosangue dalle ali di farfalla. Questo e molto altro diventa possibile quando si varcano i cancelli del Regno, il parco a tema più straordinario di tutti i tempi. Ma l’attrazione principale sono loro: le sette principesse androidi create per intrattenere i visitatori. Sempre bellissime, sempre sorridenti, sempre pronte a trasformare i sogni in realtà. Ana, una delle predilette dal pubblico, ama la vita nel Regno. La felicità delle famiglie che accoglie ogni mattina all’ingresso è la sua felicità. Tutto cambia, però, quando Ana incontra Owen. Owen, il ragazzo dagli occhi color cioccolato che lavora nello zoo del parco, è il primo umano che non la tratta come una macchina, il primo che le fa provare un’emozione non contemplata dagli ingegneri che hanno programmato i suoi circuiti: l’amore. E quando Owen sparisce nel nulla, lasciandosi dietro solo un braccialetto carbonizzato, la favola si trasforma in incubo. Accusata di omicidio, Ana si ritrova a combattere per la sua stessa vita, e scopre che nello scintillante Regno che ha sempre chiamato casa niente è come sembra… Echi di Westworld e Il racconto dell’ancella risuonano in questo romanzo folgorante, che ha il ritmo mozzafiato di un thriller ed è al contempo una struggente storia d’amore e una toccante riflessione su che cosa, in fondo, ci rende umani.
Sarò sincera: non sapevo cos’aspettarmi da questo romanzo. Non sono una grande amante dei personaggi che non riesco a comprendere e Ana è di sicuro uno di questi. Perché Ana non è umana. È un ibrido con l’aspetto umano e l’interno composto da hardware e software. Il suo sistema nervoso sono i circuiti, il suo cervello è un computer, la sua memoria è composta da migliaia di file diversi che lei può selezionare all’occorrenza. Il suo sangue è scuro, tra il blu e il nero. Non è umana, è un computer. Si potrebbe pensare a un androide, ma gli androidi sono umani con alcune parti meccaniche. Gli ibridi creati da Jess Rothenberg non hanno, invece, alcuna parte umana. L’aspetto potrebbe ingannare, ma anche la pelle liscia e setosa di Ana è artificiale.
Ed ecco che arriva la prima domanda: può un computer provare sentimenti?
È quello che si cerca di capire per l’intera durata del romanzo. Ce lo domandiamo noi lettori, se lo domandano i vari personaggi, se lo domanda Ana stessa.

Il romanzo è ambientato in un tempo lontano, un futuro nel quale la scienza e la tecnologia hanno superato ogni possibile confine. Siamo nel tempo dell’impossibile. In questo tempo, gli scienziati sono riusciti a creare animali e persone con motori e circuiti, hanno “riportato in vita” specie animali estinte, hanno creato persone con un software al posto del cervello e parti meccaniche coperte da pelle artificiale creata in laboratorio. Le Fantasiste sono, allo stesso tempo, odiate e amate per questo. Ana è una di loro.

Ci troviamo nel Regno (Kingdom), un parco tematico che mi ha subito ricordato Disneyland… una Disneyland un po’ diversa, ma comunque siamo là. Nel Regno, ogni giorno, migliaia di persone assistono a spettacoli offerti –non volontariamente- da animali e persone governati dai loro creatori.
Le Fantasiste sono sette ibridi in forma umana. Sette bellissime giovani donne programmate per compiacere e intrattenere i visitatori. Non sono mai uscite dal Regno e del mondo esterno conoscono solo quello che i loro curatori hanno raccontato loro.
Il mondo, secondo le Fantasiste, è quasi all’Apocalisse.
È stato raccontato loro che il mondo esterno è quasi al collasso, che la gente è povera e disagiata e che deve fare grossi sacrifici per visitare il Regno. Perché il mondo esterno è un posto oscuro e pericoloso, è per questo che le Fantasiste non hanno il permesso di uscire dal Regno. È per proteggerle.
Eppure la curiosità, nonostante nasca da una mente computerizzata, è tanta. Una volta, una Fantasista è riuscita a fuggire dal Regno e le conseguenze sono state strazianti. Ana, però, è curiosa. Vuole scoprire se il mondo è davvero come gliel’hanno descritto e inizia a provare emozioni che un ibrido non dovrebbe provare. Che i suoi circuiti abbiano subito un guasto? Se lo domanda ogni volta che una nuova emozione sboccia dentro di lei.

Un momento, mi sono appena ricordata una cosa ed è meglio dirla subito, altrimenti la dimentico di nuovo. Un appunto a DeA Planet: su Amazon avete inserito il nome dell’autrice in modo errato. C’è scritto Jess Rothernberg invece di Rothenberg. In questo modo avete creato un’altra pagina autore e non viene mostrato il resto del lavoro di quest’autrice, non ci sono gli altri suoi libri. Non si capisce neppure che si tratta della stessa autrice di Storia catastrofica di te e di me.

Tornando al libro, non posso non dire WOW!
Tutta la storia è creata alla perfezione, si vede che l’autrice ci ha lavorato tanto. Tutto è curato nei minimi dettagli e spero con tutto il cuore che ci sia un seguito, perché non credo di poter restare con i dubbi e le domande. Voglio un seguito e lo voglio adesso, mi serve.
In questo romanzo non sai mai cosa pensare. Ci sono personaggi che attirano la tua antipatia subito, altri che invece ti piacciono e poi ti ritrovi a detestare e poi ti piacciono di nuovo. Cosa deve pensare una povera ragazza? Cosa?
Posso dire di essermi leggermente innamorata di Owen?
E posso dire che l’ho shippato con Ana dal primo minuto?
Non è spoiler, ragazzi: è scritto nella trama.
Quello che, però, non è riportato nella sinossi è il rapporto che si crea tra di loro. Un rapporto che nasce piano piano, come un germoglio che sboccia con il suo tempo, restando fedele alla sua natura.
Non è semplice per una Fantasista provare emozioni umane, non dovrebbe succedere proprio.
Eppure Ana, da quando conosce Owen, ha iniziato a provare quello che noi diamo per scontato. Sensazioni, emozioni. Il calore, l’affetto, la tristezza. Prova anche una cosa che aveva sempre creduto di conoscere e che, invece, è molto diversa. Ana credeva che l’amore fosse quello che Mamma e Papà provavano per lei e le sue sorelle.
(Piccolo appunto: Mamma e Papà sono gli scienziati incaricati di prendersi cura delle Fantasiste. Le sette Fantasiste vengono presentate come sorelle.)
In realtà, l’amore –quello vero- Ana non l’ha mai ricevuto da Mamma e Papà. L’ha ricevuto dalle sue sorelle, un amore ricambiato e incondizionato. Perché, e questo persino Ana stenta a crederlo, gli ibridi sono capaci di provare sentimenti. Possono amare, lei può farlo.

La storia si divide tra passato e presente. Ana è stata accusata di omicidio, nel presente si trova in carcere, viene interrogata. Nessuno le crede, eppure lei non può mentire, è programmata per non farlo. Oltre all’interrogatorio di Ana possiamo assistere ad altri interrogatori, al dibattimento in tribunale. E poi c’è la storia, quella che precede il processo. Una storia che ci fa capire meglio tutto quello che sta accadendo nel presente.
Perché Owen è morto? Perché Ana è stata accusata del suo omicidio? Ma soprattutto, cosa diamine è successo per arrivare a questo punto?

Vorrei dirvi così tante cose di questo romanzo! Eppure me ne devo stare zitta, altrimenti rischio il linciaggio pubblico. Non si spoilera, mai.
Ripetetelo con me: no spoiler!

Posso però dirvi che lo stile è così fluido che questo libro si legge d’un fiato. E per fluido non intendo semplice e approssimato, non c’è pressappochismo tra le pagine di questo romanzo. È un testo curato sotto ogni punto di vista e di qualità, con un target di riferimento piuttosto ampio e una storia forte, che regge e che non è per nulla campata in aria. Era da un po’ che cercavo un distopico che mi facesse dire “ammazza che bomba!” e finalmente l’ho trovato, quindi voglio ringraziare la DeA e gli organizzatori di questo review party per avermi dato l’opportunità di leggere The Kingdom.
E poi, ma questo immagino sia molto soggettivo, ho anche pianto. Non so se perché sono un tipo sensibile –ho la sensibilità selettiva, io boh- ma questo libro è andato a toccare dei punti che sento miei e che riescono sempre a farmi riflettere (e soffrire). Leggendo questo libro troverete delle cose che vi faranno arrabbiare. Con me l’hanno fatto perché non riesco a sopportare la crudeltà in ogni sua forma. Però credo che il libro sia riuscito anche grazie alla presenza di queste scene. Lo trovo completo, accattivante, interessante.

E voglio consigliarvelo, anche se poi non guarderete mai più una principessa Disney con gli stessi occhi.

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