Amici
gufetti, oggi doppio review party e doppie emozioni!
Il
primo romanzo del quale voglio parlarvi è un po’ particolare, una storia che è
riuscita a lasciarmi a bocca aperta e della quale non avevo mai sentito
parlare. La quinta stagione di N.K. Jemisin è uscito nel 2016 e, quello stesso
anno, ha vinto il premio Hugo. E l’autrice, che secondo me diventerà un vero e
proprio fenomeno anche qui in Italia, ha vinto un premio Hugo per ognuno dei
tre libri di questa saga, La terra spezzata. Arriva proprio oggi in libreria con Mondadori
e io adesso voglio proprio parlarvi di quest’avvincente e intricata storia, con
la massima attenzione per gli spoiler.
Sono
ovunque, sul serio, devo stare attentissima!
Autore:
N.K. Jemisin
Titolo:
La quinta stagione
Serie:
La terra spezzata
Editore:
Mondadori
Pagine: 490
Prezzo: 7,99€
Uscita:
30 Aprile 2019
Shop:
Amazon
È
iniziata la stagione della fine. Con un'enorme frattura che percorre l'Immoto,
l'unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta
cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli.
Comincia
con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa.
Comincia
con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.
Siamo
in un un mondo molto diverso da quello nel
quale viviamo e tutto sembra così enorme, così sconosciuto, che per un attimo
ti trovi ferma tra le pagine, a domandarti cosa tu stia leggendo. È stata
questa la sensazione che ho provato per buona parte di questo libro. La storia
inizia in un modo talmente tragico, che mi si è chiuso lo stomaco, ma credo sia
proprio il modo giusto per dare inizio a un libro come questo.
Tutto
inizia con un bambino assassinato e una madre che, annichilita, veglia il corpo
del figlioletto per giorni interi. La donna, Essun, è un’orogena e il suo
piccolo è morto proprio a causa del dono che lei gli ha trasmesso. Nonostante
abbia letto questo libro, non mi è chiaro ancora cosa sia l’orogenia. Ho capito
che gli orogeni riescono a controllare gli elementi, un bambino orogenico è
persino in grado di causare un terremoto, ma non mi è ancora del tutto chiara
tutta la faccenda. Adesso cercherò di spiegarvelo a parole mie, spero solo di
riuscire a rendermi comprensibile.
La
storia si svolge in un luogo chiamato Immoto, una terra molto fragile
costantemente soggetta a fenomeni naturali catastrofici. Eruzioni vulcaniche,
maremoti, terremoti. Chi vive nell’Immoto sa quanto sia fragile non solo la
terra nella quale vive, ma anche la vita stessa. Questi fenomeni sono sempre
più frequenti, fino all’arrivo della Quinta stagione. Si tratta di una stagione
nella quale questi fenomeni arrivano a toccare livelli indicibili, la
catastrofe si fa ancora più ingestibile. Sembra quasi che, in questo romanzo,
la fine del mondo si presenti puntuale ogni tot di tempo. Ed è in questa
stagione in particolare che le persone si uniscono per la sopravvivenza, perché
è l’unica cosa che conta.
I
veri protagonisti, però, sono gli orogeni. Esseri umani dotati di un
particolare potere che può, a seconda di diversi fattori, rivelarsi
catastrofico o salvifico. Un orogeno incontrollato potrebbe causare fenomeni
catastrofici, ed è per questo che vengono duramente addestrati e controllati.
Gli Immoti li disprezzano, ma fanno di tutto perché siano controllati. Parliamo
di persone in grado di controllare la materia e di assumerne l’energia. Perché,
se è vero che possono causare un terremoto, possono anche fermarlo. E allora,
in momenti come la Quinta stagione, gli Immoti potrebbero mai fare a meno di
coloro che hanno il potere di salvarli?
Quando
si tratta di libri come questo ho bisogno di procedere con calma e rileggerlo
una seconda volta, o almeno riprendere le parti che non ho capito bene. Non
credo neppure sia un punto a sfavore del libro, perché Il trono di spade l’ho
dovuto rileggere tre volte per capirlo e ora, arrivata al quinto libro, sono
super felice di aver iniziato questa splendida avventura. Vale la stessa cosa
per La quinta stagione. Sono felice di averlo letto e lo rileggerò con ancora
più interesse, anche se so che soffrirò ancora.
Perché,
amici, con questo libro si soffre molto. Non riesco ancora a tollerare diverse
parti di questo romanzo, perché intollerabile è il modo in cui vengono trattati
gli orogeni. Sono persone speciali, nate con grandi doni, che però vengono disprezzati,
picchiati, uccisi. Queste cose proprio non le posso tollerare, mi viene un
magone assurdo. E sono cose che nel libro ci stanno benissimo, non riesco
ancora a credere di aver letto un romanzo così bello, però la sensibilità
personale è quella che è, quindi ho continuato a leggere soffrendo in silenzio.
E
se la storia in sé è stata creata in modo davvero magnifico e curato –non c’è
un dettaglio che strida-, trovo che il punto di forza di questo libro non sia
la storia narrata, ma il come la storia viene narrata. Ho amato il modo di
scrivere dell’autrice, il suo stile. Sembrava di essere dentro un romanzo
epico, con quel lessico ricco e forbito. Ora, non vorrei esagerare, ma leggere
questo libro mi ha riportata con la mente a quando lessi Il signore degli
anelli. Sarà per le descrizioni, il modo di scrivere, i termini usati o proprio
quella sorta di calma. Potrebbe sembrare uno stile lento, invece a me ha dato
l’impressione di qualcosa di epico. Le grandi storie fantasy del passato –sì,
anche Tolkien- sono narrate in questo modo e sembra quasi che l’autrice abbia
ripreso e fatto proprio quello stile. Non sono una grande amante del fantasy
classico proprio per il modo in cui è narrato, perché tendo ad apprezzare
romanzi scritti in modo un po’ più movimentato, ma ci sono libri che devono
essere scritti in un certo modo e La quinta stagione è uno di questi. Se
l’autrice lo avesse scritto in un altro modo, forse quella sensazione di
epicità non l’avrei avvertita.
E
un’altra cosa che potrebbe piacere –o anche no- e che a me ha proprio
conquistato è il fatto che i capitoli sono scritti in modo diversi. Mentre
quasi l’intera storia è scritta alla terza persona, i capitoli con Essun –la
madre orogena alla quale hanno ucciso il figlioletto- come protagonista sono
narrati alla seconda persona. Ed è davvero bello, perché è come se qualcuno di
invisibile stesse parlando con lei, la guida e la fa riflettere. Questo
particolare mi è piaciuto moltissimo. E, nonostante i suoi siano capitoli un
po’ più statici rispetto agli altri, li ho trovati ancora più belli, infatti li
attendevo sempre con ansia. La storia di Essun, forse proprio perché scritta in
quel modo, è quella che mi è rimasta nel cuore un po’ di più.
L’unica
speranza che ho, ora che ho finito questo primo libro, è che esca presto il
secondo. La curiosità è grande, ma in un certo senso provo anche una sorta di
tranquillità, perché so che proverò le stesse emozioni che ho provato con
questo primo romanzo. O almeno, spero di provarle, sono davvero molto ottimista
su questo fronte.
Gufetti, io l’ultimo avvertimento voglio darvelo: questo è il tipo di libro che desidererete avere anche in cartaceo. Ci sono libri che, dopo averli presi in ebook, sentiamo il bisogno di avere lì, davanti ai nostri occhi, sullo scaffale della nostra libreria. E La quinta stagione è uno di essi.
Voglio inoltre invitarvi a seguire le varie tappe di questo review party e leggere le opinioni delle mie "colleghe" di party. C'è inoltre un blog tour molto utile per conoscere più a fondo l'Immoto e i suoi abitanti.
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