giovedì 1 agosto 2013

Recensione: "Il bacio cremisi" di Lara Adrian. Secondo volume della serie della Stirpe di Mezzanotte!

Finalmente riesco a scrivere sul blog, dopo qualche giorno di crisi mistica dovuta al caldo insopportabile. Non riesco proprio a stare attaccata al pc, scrivere sta diventando un problema.
Ma adesso eccomi qui, armata di buona volontà e ventilatore, a parlarvi di un romanzo letto qualche settimana fa e che mi è piaciuto davvero molto. Il secondo capitolo della serie “La stirpe di mezzanotte” di Lara Adrian. Questo secondo romanzo si intitola Il bacio cremisi ed è stato pubblicato in Italia da Leggereditore a partire dal Maggio 2010.

Autore: Lara Adrian
Titolo: Il bacio cremisi
Titolo originale: Kiss of Crimson
Traduttore: Gabriele Giorgi
Serie: La Stirpe di Mezzanotte
Casa editrice: Leggereditore
Pagine: 345
Prezzo: € 10,00

Una notte, alla clinica veterinaria di Tess Culver, si presenta uno sconosciuto vestito di nero e gravemente ferito. Perde molto sangue, e la donna, dopo i primi momenti di titubanza, tenta in ogni modo di salvarlo. Ancora non sa che colui che le si è presentato con il nome di Dante è in realtà un guerriero mezzosangue, impegnato in una disperata battaglia con i Ribelli, vampiri dotati di una sconsiderata efferatezza provocata dalla Brama di Sangue. In uno slancio di accesa intimità, Dante sugge il sangue dal collo di Tess, facendo di quella donna predestinata la sua Compagna della Stirpe. Da quel momento, la tranquilla vita di Tess subisce un radicale ribaltamento e lei si ritrova invischiata in una sotterranea guerra tra clan di vampiri e nel traffico illegale del Cremisi, un potente stupefacente in grado di trasformare ogni vampiro in un Ribelle. Ma la passione di Dante è capace di risvegliare nella donna caparbietà, desideri e brame che lei stessa non credeva più di possedere. Indissolubilmente legati dal sangue, Dante e Tess dovranno unire le loro forze per sconfiggere i nemici e venire a capo di una intricata faccenda.

La mia opinione
La lotta contro i Ribelli continua, ma vi è una nuova minaccia. Una droga, chiamata Cremisi, è per gli umani come tutte le altre droghe. Pericolosa, a volte letale. Per i vampiri, è invece il lasciapassare verso la Brama di Sangue e la mutazione in Ribelli.
L’ordine indaga sullo spaccio di questa sostanza, le cui vittime si fanno sempre più numerose. I giovani vampiri, ignari degli effetti collaterali del Cremisi, una volta assunto perdono ogni traccia di razionalità e lucidità, tramutandosi in Ribelli. E proprio a causa di una lotta contro questi ultimi, una notte Dante viene ferito e, dopo essere caduto in un fiume, trova la forza di portarsi in salvo e di rifugiarsi nel magazzino di una clinica veterinaria. A trovarlo, sporco e ferito, è Tess, la giovane e bella proprietaria della clinica. Affamato e bisognoso di sangue, Dante attinge al nettare vitale della donna, salvo poi scorgere sulla sua pelle il tratto distintivo delle Compagne della Stirpe: la voglia cremisi raffigurante una goccia che cade nell’incavo di una falce di luna.

Questo secondo romanzo mi è indubbiamente piaciuto più del primo, tanto da non essermi bloccata durante la lettura. Facendo parte di quella categoria di romanzi che sono solita definire “leggeri”, l’ho letto tutto d’un fiato in un solo pomeriggio. L’organizzazione della razza vampira della Adrian mi piace sempre di più proprio perché è diversa da quella creata da altre autrici.
Qui i vampiri vivono nei rifugi oscuri, fanno parte di comunità tanto unite da poter essere considerate famiglie allargate. Proprio in questo capitolo della serie facciamo la conoscenza di uno dei vampiri provenienti dal rifugio oscuro di Boston,  nonché agente investigativo dei rifugi oscuri, Sterling Chase. Soprannominato “Harvard” da Dante, Chase si rivolge all’Ordine chiedendo aiuto nelle indagini sullo spaccio del Cremisi.

Parlando di Chase –che qui vi starà un po’ sulle scatole ma credetemi, in seguito vi piacerà molto- mi sembra doveroso fare una distinzione tra i civili dei rifugi oscuri e i membri dell’Ordine.
I civili sono vampiri solitamente pacifici che vivono nei rifugi oscuri, si nutrono ognuno dalla propria Compagna della Stirpe o –se non hanno una compagna- di umani consenzienti denominati Ospiti.
I membri dell’Ordine sono invece guerrieri che difendono e proteggono civili e umani con la violenza. Sono relegati nella zona più bassa della scala sociale della Stirpe e i civili –oltre a disprezzarli- ne sono intimoriti.
Questo fatto mi lasca sempre più perplessa, in quanto i civili disprezzano i loro stessi salvatori e questo è possibile notarlo attraverso i rapporti tra Chase e i guerrieri dell’Ordine. Vi è ostilità e questo mi ha proprio ricordato i rapporti tra la glymera e la Confraternita nei romanzi della Ward. Ovviamente, parlando entrambe di vampiri guerrieri che proteggono la razza da un nemico comune, le due serie presentano qualche analogia, ma non tante da poter essere considerate una la scopiazzatura dell’altra. Ho letto molto in proposito e non mi trovo per nulla d’accordo. È vero che, come la Confraternita, anche l’Ordine è composto da guerrieri forti e valorosi, ma mi sarei stupita del contrario. Per quanto mi riguarda, le similitudini si fermano qui.

L’Ordine è composto –almeno fino a questo secondo romanzo- da sei guerrieri: Lucan, il Gen Uno fondatore e capo dell’Ordine; l’italiano e affascinante Dante; Gideon, il biondo addetto ai computer; il taciturno e “pericoloso” Gen Uno Tegan; lo sfregiato Rio, messo k.o. da un’esplosione nel primo romanzo della serie; e Nikolai, l’appassionato di armi di ultima generazione.
Trovo che tutti questi guerrieri conservino ognuno le proprie caratteristiche e la loro personalità. Sono tutti diversi tra loro e questo rende il gruppo eterogeneo. Sebbene questo sia solo il secondo romanzo, è già possibile conoscerli e distinguerli l’uno dall’altro. L’autrice è molto capace in questo, ha donato a ognuno la propria personalità e le proprie peculiarità e ha fatto in modo che ognuno risultasse unico e spiccasse all’interno del gruppo.

Per quanto riguarda la protagonista femminile, il discorso prende una piega del tutto differente.
Personalmente temo che mai nessuna protagonista riuscirà a piacermi tanto da entrarmi dentro. Non riesco a immedesimarmi nei personaggi femminili di questo genere di romanzo. Donzella in pericolo che aspetta di essere salvata dal principe azzurro? No, grazie tante. E Tess non fa di certo eccezione. Mi piace il suo lato forte e il fatto che abbia un potere grandioso che però lei ha sempre considerato una maledizione, quel suo farsi valere con Dante e con le persone che le stanno intorno. Tess è una donna sola, si è tenuta a distanza da tutto e da tutti perché si è sempre sentita diversa dagli altri e questo si spiega in quanto è una Compagna della Stirpe e tra gli umani si è sentita e si sentirà sempre diversa. Ma, sebbene abbia tutti questi pregi, non è riuscita a prendermi completamente.
Per quanto i caratteri delle protagoniste possano essere forti –tanto da tener testa perfino ai loro stessi compagni guerrieri- è proprio in questi ultimi che mi immedesimo con più facilità. Non sono perfetti e sono consapevoli di questo, proteggono umani e civili ben sapendo di essere visti da questi come esseri pericolosi e cattivi, si rendono conto che le loro vite sono costantemente in pericolo e a loro va bene così, perché sono stati loro a scegliere.

Consiglierei questo romanzo?
Certo che sì. Ho notato un rilevante aumento qualitativo dal primo romanzo. Adesso c’è la vera azione, si entra nel vivo della guerra tra Stirpe e Ribelli e i colpi di scena sicuramente non mancano.
Lo stile della Adrian –così come i suoi romanzi- mi piace sempre di più, sebbene non quanto quello di altre autrici urban fantasy e paranormal romance. È semplice, pur non essendo sciatto e la lettura non risulta pesante. C’è dinamicità nei pensieri, nelle azioni e nei dialoghi. Adoro quando un libro mi prende così tanto da tenermi incollata a sé fino all’ultima pagina senza annoiarmi.

Amanti dei vampiri, del paranormal romance e delle storie intense, dinamiche e passionali, questo romanzo fa per voi. Non lasciatevi ingannare dal primo capitolo di questa storia se non vi è piaciuto –com’è accaduto a me- e continuate l’avventura insieme ai vampiri ibridi di Boston, sono certa che non ve ne pentirete!

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