domenica 26 novembre 2017

Review: "L'ultimo disastro" di Jamie McGuire e un parere globale sull'intera serie

Buona domenica, amici e amiche!
Qui a Dreaming Land è arrivato un romanzo che chiude una serie amatissima da molti. Iniziata con Travis Maddox diversi anni fa, la serie dei Disastri di Jamie McGuire chiude i battenti. E lo fa col botto!
Non credo di aver mai recensito qui sul blog i libri di quest'autrice e vi spiegherò il motivo più giù, ma oggi vorrei parlarvi dell'ultimo, L'ultimo disastro e magari fare un piccolo ripasso della storia dei cinque fratelli Maddox. Ho appena finito di leggerlo e vorrei parlarvene mentre i pensieri sono ancora tutti qui, ve ne parlo a caldo. Sappiate che questa recensione è un concentrato di sarcasmo, parolacce e spoiler. Io vi avverto!

Titolo: L'ultimo disastro
Autore: Jamie McGuire
Serie: Beautiful/Maddox Brothers
Casa editrice: Garzanti
Pagine: 248
Prezzo: cartaceo €16,90; ebook €9,99
Voto

Sinossi:
Non sembra passato neanche un giorno dalla prima volta che Abby e Travis si sono scambiati quello sguardo all'università. Da allora nulla è cambiato: la stessa intesa di un tempo brilla nei loro occhi. La stessa dolcezza si legge nelle loro mani che si cercano sempre. Nessuno avrebbe mai scommesso che la loro storia sarebbe durata tanto a lungo, ma quando un Maddox si innamora è per sempre. E Avvy e Travis ne sono la prova. Ora lei è una mamma modello: non solo si impegna a crescere al meglio i suoi due gemelli, ma non esita a rimboccarsi le maniche per aiutare Travis ogni volta che ne ha bisogno. Lui non si risparmia, fa di tutto per proteggere la famiglia, a qualsiasi costo. Il loro è un amore di quelli che capitano una sola volta nella vita, un esempio anche per gli altri fratelli, ora riuniti con le mogli e i figli nella casa di famiglia a Eakins. Eppure, stare con un Maddox non è solo garanzia d'amore, ma anche di tanti guai. Dietro una vita apparentemente perfetta, Travis nasconde un segreto. Un segreto che per anni ha custodito con la complicità del fratello maggiore Thomas. Un segreto che, se venisse a galla, rischierebbe di mettere a nudo un'intricata rete di bugie e di far crollare tutte quelle certezze che finora hanno fatto di lui un modello da seguire. Così, quando si riaccendono vecchie tensioni che minacciano di sconvolgere la tranquillità raggiunta con fatica, Travis si trova a dover prendere una decisione difficile che potrebbe dividere la famiglia per sempre, oppure renderla ancora più forte. Perché quando ci sono in gioco gli affetti, si è pronti a tutto pur di non perderli.


La mia opinione

Siamo pronti per dire addio ai fratelli Maddox?
A distanza di anni e degli alti e bassi che hanno caratterizzato il mio rapporto con questa serie, direi proprio di no. Ho letto tutti i libri, anche se non ho mai provato un amore smisurato per la storia. L'ho sempre trovata alquanto inverosimile, irreale, forzata. A cominciare dal primo libro, una coppia di protagonisti che mi ha sempre ispirato tanta antipatia. Travis e Abby sono quel genere di coppia che, se esistesse nella realtà, non sopporterei. Il loro rapporto è stato da subito strano, forzato e anche parecchio preoccupante. Almeno secondo me. Travis era il figo del piccolo college dell'Illinois nel quale il primo romanzo era ambientato. Per la cronaca, la Eastern Illinois University esiste davvero, la cittadina di Eakins invece no. Sono rimasta piuttosto colpita allo scoprire che quel college, descritto dall'autrice in maniera tanto assurda, esistesse davvero. Ad ogni modo, il rapporto tra Travis e Abby parte subito nel peggiore dei modi. Travis mi ha più volte persino inquietata. Irascibile, a tratti paranoico, violento, però subito dopo diventa gentile, affettuoso... no davvero, mi confondeva. Gente così di solito viene definita bipolare. E invece no, perché Travis in realtà è un bravo ragazzo che si comporta da cattivo ragazzo solo per proteggere le persone che ama. Perché quando un Maddox si innamora, tenetelo bene a mente, è per sempre. Visto il soggetto, a me pare tanto una minaccia. Ma andiamo oltre! Travis e Abby alla fine, dopo le eterne lotte interne di lei e la diffidenza, riescono ad abbattere tutti i muri che si sono retti intorno nel corso degli anni e si mettono insieme. Devo ammettere che non nutro mai molta simpatia verso le protagoniste femminili dei libri e con Abby l'antipatia è stata immediata. Mi ha da subito ricordato Bella Swan, la figa topica che però si crede un cesso. Da cesso vero, sappiate che mi sento oltremodo offesa. Per quanto riguarda Travis, però, la cosa è un tantino diversa. Quando ho imparato a conoscerlo, a scoprire cose nuove sul suo passato e a vederlo con gli altri membri della sua famiglia, ho capito. È un ragazzo cresciuto in un contesto piuttosto degradato. È rimasto orfano di madre a soli tre anni e a prendersi cura di lui c'erano solo i quattro fratelli maggiori, perché il padre era sprofondato nel tunnel dell'alcolismo. Quindi abbiamo un ragazzo cresciuto circondato solo da uomini, non ha mai avuto una figura materna di riferimento e cosa potremmo aspettarci da una persona con un bagaglio simile alle spalle? Il fatto che si portasse a letto una ragazza diversa ogni sera, però, non gli ha mai fatto smettere di credere nell'amore. Quello vero, quello che ti riempie il cuore quando lo trovi e che ti svuota completamente quando lo perdi. Travis vuole un amore come quello che ha legato Jim e Diane, i suoi genitori. E lo trova in Abby, una figa di legno simpatica come la morte. Pazienza, pazienza!
E poi entrano in gioco i combattimenti clandestini alla Fight Club, gli incendi che provocano stragi, il gioco d'azzardo e addirittura la mafia. Ragazzi, qui la McGuire si è proprio superata! Perché Abby in realtà non è solo la figa di legno che per tutto il libro ci ha fatto pentire di averlo comprato. No, lei è FAMOSA!! È una fottuta stella del poker, è una giocatrice dannatamente fortunata che riuscirebbe a spennare chiunque! Il tredici fortunato, l'hanno sempre chiamata nell'ambiente. E ha il padre bastardo che la sfruttava per fare soldi, perché nei new adult gente normale non se ne trova neppure a pagare. O hai i genitori sfruttatori o violenti o alcolizzati o drogati o ricchi sfondati che però non ti cagano pari o stupratori o rapinatori. Insomma, in quella serie l'unico ad avere i genitori normali è il povero Shepley Maddox che a me ha sempre fatto tanta tenerezza. Perché non puoi crescere normale se passi tutta la vita a stretto contatto con i fratelli Maddox, ma lui ci è riuscito!

Tranquilli che vi parlo di tutti i libri, eh. Non temete!
Andando avanti, la storia si fa via via un po' più normale... ma ricordiamo che stiamo pur sempre parlando di Jamie McGuire, quindi la normalità è relativa. Troviamo Trenton, il penultimo e l'unico ad avere un lavoro normale. È un tatuatore, l'unico fratello Maddox a essere rimasto a Eakins. L'unico che si prende cura del papà Jim, un ex detective della polizia di Eakins che ha lasciato il lavoro subito dopo la morte della moglie. Allora, devo chiarire una cosa: in tutta la serie, il mio personaggio preferito in assoluto è Jim Maddox. Lo adoro, mi fa sempre una grande tenerezza e un po' lo ammiro anche. Però... sì, c'è un però. Come cazzo fai a promettere a tua moglie in punto di morte di lasciare il lavoro? Hai cinque figli piccoli da mantenere e tu molli un lavoro sicuro? Non sicuro dal punto di vista della mancata pericolosità perché se fai il poliziotto di sicuro hai solo lo stipendio, ma... appunto, un lavoro sicuro dal punto di vista dello stipendio! Come diamine li mantieni questi bambini? Ma tanto a Diane frega un cazzo, tanto lei è morta e non si deve più preoccupare di fare la spesa e di comprare vestiti nuovi ai figli. No dico, resti vedovo e molli il lavoro? Sei un cretino! Ecco, a parte questo piccolo particolare, Jim è il mio preferito.
Torniamo a Trenton: il mio secondo preferito dopo il papà. Il migliore tra i fratelli Maddox, quello più normale. Sempre con una tragica storia alle spalle perché altrimenti non sarebbe un personaggio della McGuire, ma è anche quello che mi ispira calma. Sono strana, che posso farci? La sua storia è quella che più di tutte mi è piaciuta, perché non è esagerata e forzata, ma è andata avanti in modo fluido.
E poi, dopo Trenton, si entra nel vivo. I tre restanti fratelli Maddox che fanno proprio i mestieri che piacciono a me: un agente dell'FBI e due pompieri. Ah, avevano promesso a Jim che mai avrebbero fatto mestieri pericolosi. Il primo,Thomas, il maggiore e il più responsabile, fa credere alla famiglia di essere un agente pubblicitario e i due gemelli -Tyler e Taylor- fanno credere di essere degli agenti assicurativi. Ora, un altro appunto alla McGuire: come diamine ti viene in mente di chiamare due gemelli Tyler e Taylor? Mi confondo ogni volta, ancora mi viene difficile ricordare quale dei due si è messo con la tossica alcolizzata e quale invece con la tizia che ha avuto una figlia segreta che, guarda caso, è la vicina di casa di Jim.
Ora, credo che la McGuire sia ammirabile dal punto di vista organizzativo perché è riuscita a collegare ogni singolo particolare, ma... che cazzo, Jamie! Cioè, Falyn (che sarebbe la moglie di Taylor) ha avuto una figlia da giovanissima, in Colorado. E da chi viene adottata questa bambina? Dalla famiglia che vive nella casa accanto a Jim. A Eakins, Illinois. No, dico, ma fai sul serio? Ci prendi per il culo? E, sempre per un'incredibile coincidenza, questa bambina è la migliore amica di Trenton Maddox! Nel senso che Trenton si prende cura di questa piccolina quando la madre adottiva lavora. E chiama Jim NONNO! Ancora: mi prendete per il culo?
Ah, un'altra cosa che ha dell'incredibile: Jim e Diane sono rispettivamente il fratello e la sorella di Jack e Deanna, i genitori di Shepley. Nel senso che Jim è fratello di Jack e Diane è sorella di Deanna. E di nuovo: mi prendete per il culo? Sembra il fottuto Beautiful! Dove sono Brooke e Ridge?

Beh, alla fine, con l'ultimo romanzo, quello conclusivo, tutti i nodi vengono al pettine. Il romanzo inizia con la nascita di Stella, la figlia di Thomas e Liis, la collega agente federale della quale lui si è innamorato qualche libro addietro. Sarebbero una bella coppia, se lei non fosse fondamentalmente apatica, anaffettiva e inquietante. E poi cosa succede? Sparano a Thomas. I mafiosi italiani del primo libro, quelli ai quali il padre di Abby doveva un mucchio di soldi. Insomma, questa mafia non riusciamo mai a togliercela dalle palle. Potrei capire metterla in mezzo quando si scrive un crime o un giallo o un thriller o persino un romantic suspense, ma in un new adult che minchia ci azzecca? Sì, la McGuire fa venire fuori la siciliana che è in me. E io sono tutta siciliana, dai capelli alle unghie dei piedi, fate un po' voi.
In quest'ultimo romanzo troviamo tutte le coppie che ci sono nate sotto gli occhi, tutte con figli. Ah non tutte, l'unico che non riesce ad avere figli è proprio il mio povero Trenton. What the fuck? L'unico con l'istinto paterno innato, quello che si è cresciuto una bambina -Olive, la figlia di Falyn- solo per il gusto di vederla sorridere, per il bisogno di prendersene cura e non perché obbligato. Quello che si prende cura del padre perché i fratelli l'hanno mollato in quella cittadina scordata da Dio. Insomma, un po' di giustizia per il povero Trenton? No? Comunque tutti hanno procreato, tutti sono sposati, tutti si sono dati una calmata e hanno fatto dei sacrifici per creare qualcosa di solido con le rispettive compagne. E boom, la mazzata: Thomas è morto. Stecchito. L'hanno riempito di piombo. Tutta la famiglia Maddox è sotto protezione, la casa di povero nonno Jim è piena di gente e circondata da agenti federali e, come se non bastasse, a Abby si rompono le acque. Mancano ancora sette settimane alla data prevista del parto, il bambino è prematuro. Porca miseria, problemi su problemi. E quello che mi fa più incazzare è che tutti la trattano -a partire dalla McGuire- come una specie di fottuta dea, quella che ha sempre ragione, quella che sa sempre tutto, la veggente, la portatrice unica di verità. Ma andiamo!
Ad ogni modo, Thomas ha fatto penare tutta la famiglia, a momenti inondavano tutto l'Illinois di lacrime... ed è vivo. È stata tutta una farsa per dare tempo ai federali di stanare i mafiosio. Okay, io questa cosa l'avevo capita dall'inizio e non posso negare che mi sia piaciuta. Mi piace quando l'FBI si mette in mezzo, quando un agente sotto copertura inscena la propria morte, insomma... sono una fan di Bones e non dimenticherò mai le lacrime versate per il povero Booth che in realtà era vivo e vegeto. Gli avevano fatto anche il funerale, come hanno fatto per Thomas. Adoro queste cose!
Comunque, quando tutto sembra essere risolto, Tommy torna a casa... e succede il casino. Ma porca miseria, non si può stare mai tranquilli! Sappiate solo che la McGuire riesce a fare fuori due personaggi meravigliosi e amatissimi nell'arco di due pagine e non la perdonerò mai.
Jim! James Maddox! Il mio amato papino!
Morto. Stecchito. Se ne va da eroe, da poliziotto. Ma porta con sé gli stronzi che hanno cercato di far fuori la sua famiglia. Se sei poliziotto una volta, sei poliziotto per sempre. E io adoro, ADORO questa cosa. Perché è vero, perché esistono mestieri che senti dentro, che ti scorrono nelle vene, ce l'hai nel sangue. E Jim Maddox è un poliziotto e lo sarà per sempre. Perché lui ha sempre saputo che il figlio maggiore e il minore erano agenti dell'FBI, perché ha sempre saputo che i due gemelli erano pompieri. E non ha mai detto nulla, ma lui sapeva. Perché era un poliziotto e un buon poliziotto non puoi fregarlo per molto. E se n'è andato così, con la pistola stretta in pugno e tre pallottole in corpo, per proteggere le persone che amava.
Ho pianto come una dannata, porca miseria!
La fine del libro è stata straziante e ho ancora gli occhi rossi che bruciano come l'inferno. Ogni figlio Maddox ha parlato di lui, lo ha descritto nella sua vera essenza. Hanno descritto un padre burbero ma presente anche quando la disperazione per la perdita del suo grande amore lo aveva fatto crollare. Tutti e cinque i fratelli Maddox riuniti sul palco, a parlare agli amici e ai parenti di un uomo silenzioso ma attento, che osservava senza che gli altri se ne accorgessero. Un padre che ha cresciuto cinque figli senza la compagna che aveva scelto per la vita. E poi, dopo nove romanzi in cui si parla di lei praticamente sempre, ecco Diane. Nei ricordi, nell'aldilà, sempre con il suo Jim e i suoi ragazzi e... lì si sono aperte le fontane, non ce l'ho più fatta. Ho pianto per ore. Ho letto questo romanzo questa mattina, l'ho terminato in quattro ore e sono state quattro ore di lacrime, di singhiozzi e di imprecazioni. Molte cose sono rimaste in sospeso, avrei preferito avere tra le mani un libro più lungo, più chiarificatore, più completo. Alcune cose sembrano molto tirate via e sembra che l'autrice abbia invece preferito concentrarsi su cose che non richiedevano tutta quell'attenzione. Avrei preferito sapere di più di Trenton e Camille, sapere se sono riusciti a realizzare il sogno di diventare genitori. Avrei voluto sapere se alla fine Thomas e Liis sono riusciti a sposarsi, se Travis ha alla fine detto addio alle missioni sotto copertura, se Tyler e Taylor sono tornati a fare i vigili del fuoco. Avrei voluto sapere molto altro, ma credo proprio dovrò accontentarmi di quel poco che ho avuto.

Sono pronta a dire addio ai fratelli Maddox?
Non lo so ancora. Anche se la serie non è mai riuscita a conquistarmi per il modo in cui è scritta, per le storie forzate e irreale, per i personaggi femminili che proprio non riesco a farmi piacere... in questi anni è stata una sorta di cuscinetto. Questi romanzi sono quelli che solitamente uso per sbloccarmi quando arriva il dannato blocco del lettore. Sono romanzi che potrebbero sembrare leggeri, ma che in realtà affrontano temi piuttosto seri e profondi... anche se il modo di scrivere della McGuire non mi piace granché.

Consiglio questo romanzo e tutta la serie?
Sì, vi consiglio questa serie senza ombra di dubbio. Magari vi farete un paio di risate per le cose assurde che succedono, magari vi arrabbierete pure, ma non riuscirete a uscire indenni dalle avventure dei fratelli Maddox... e del loro adorabile cugino Shep.

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