Amici
di Dreaming Land, bentornati con un nuovo appuntamento. Sì, due
volte nello stesso giorno, non sembra vero neppure a me. Se questa
mattina vi ho parlato di un romanzo molto introspettivo e socialmente
indispensabile, adesso la mia attenzione è concentrata su un
racconto dal sapore natalizio. Pan di zenzero, vischio... e un
matrimonio in uno dei luoghi meno natalizi del pianeta! È
appena uscito, con un giorno d'anticipo e io volevo scrivere la
recensione in anteprima, che disdetta! “Una sposa per Natale” è
venuto fuori dalle manine di un'autrice che non conoscevo e che già
da questo breve racconto ha saputo farsi apprezzare. Sì, lo so, devo
recuperare tantissime autrici italiane... sono stata esterofila
troppo a lungo, adesso sarà meglio che mi concentri sulle mie
connazionali. Siete brave, ragazze! E visto scoprendo tutte adesso,
nei prossimi mesi questo blog verrà invaso di scoperte e prime
volte! Però oggi la mia attenzione è dedicata a Giovanna Mazzilli,
che ha unito due tra le cose che preferisco di più al mondo: il
Natale e i matrimoni. E i matrimoni a Natale! E i matrimoni da
impedire! Ora scusatemi, la Jennifer Lopez che è in me deve fermare
un matrimonio prima che sia troppo tardi!
Ah,
mentre io vado a rincorrere Matthew McConaughey vestita da sposa, voi
leggete la recensione!
Autore:
Giovanna Mazzilli
Titolo:
Una sposa per Natale
Casa
editrice: Self publishing
Pagine:
68 (parola di Amazon)
Prezzo:
€ 0,99
Dove
trovarlo: Amazon
Voto:
Sinossi:
Dopo
aver ricevuto una telefonata dalla sua migliore amica Natalie, Amy
parte diretta a Barbados per partecipare alle sue improvvise nozze.
Nat, infatti, ha deciso di sposarsi la vigilia di Natale con un uomo
che ha incontrato solo da due mesi e questa inaspettata decisione
scatena lo scetticismo di Amy. In realtà, quest'ultima ha nel cuore
ancora molta amarezza per la rottura con Jacob, il suo ex, e spera
che la vicinanza di Natalie possa rimarginare le sue ferite.
Purtroppo, però, non ha fatto i conti con il destino che, in un modo
beffardo e crudele, fa ripiombare nella sua vita proprio Jacob. A
Natale tutto può succedere, ma solo se si è disposti ad
abbandonarsi all’amore. Riuscirà Amy a capirlo? In fondo tutti
hanno diritto al lieto fine, anche i cuori che hanno paura di amare.
La
mia opinione
Partiamo
dal principio, cari amici: se la sfiga ti perseguita, tranquilla che
riesce a trovarti anche su un'isola tropicale a centinaia di miglia
di distanza da casa. È assodato, è un dato di fatto, e Amy non è
immune a questa regola. È una ragazza molto chiusa, dedita al
lavoro, con poco tempo per i sentimenti... ma sarà davvero così? È
possibile che in realtà Amy abbia paura dei sentimenti?
E
Jacob? Questo avvocato bello come il sole e con gli occhi color abete
addobbato, riesce a catturarti dal primo istante. È proprio il
ragazzo perfetto, quello che ti porta in braccio per mezza New York
perché sei stata tanto scema da mettere i tacchi alti. Amy, i tacchi
alti a New York solo se ti chiami Serena Van Der Woodsen!
Parlando
di sfiga, la nostra Amy parte già svantaggiata. Qual è la cosa
peggiore che potrebbe accaderti in aeroporto, fatta eccezione di
attentati e perdita bagagli? Ti si rompe la valigia! Ma no, ma porca
miseria, ma che razza di trolley aveva questa povera ragazza? Già da
qui avrei dovuto capire che questa ragazza sarebbe stata osteggiata
in qualsiasi modo. Arriva a Barbados e, un altra botta di sfiga: ad
attenderla non c'era Rihanna. Ora, se rinuncio al magico Natale
newyorkese per trascorrerlo a Barbados, dove non c'è traccia di neve
e di aria natalizia, pretendo che ad accogliermi all'aeroporto ci sia
Rihanna con l'ombrello e il suo nuovo fondotinta in omaggio. Lo
pretendo! E invece no, Amy trova un cartellone tutto festante e
l'amica bomba sexy e futura sposa. Natalie, la dolcezza, la magia.
Quella ragazza è così dolce, ma così dolce, che non ce la fai
proprio a detestarla. Ti dici “questa qui la devo odiare perché è
l'inconsapevole causa dell'infelicità della protagonista”, ma non
ce la fai proprio. La vorresti abbracciare e rubarle l'ultimo shot di
vodka.
Trattandosi
di un racconto, non posso dirvi molto della storia. In compenso,
posso parlarvi di quanto sia stato piacevole leggerlo e di quanto
Giovanna sia riuscita a farmi apprezzare la storia che ha ideato.
Quando decidiamo di guardare una commedia romantica ambientata nel
periodo natalizio, sappiamo già cosa aspettarci. La stessa cosa
accade quando decidiamo di leggere un racconto o un romanzo di quello
stesso genere. Una lettura leggera, romantica e dolce, proprio in
accordo con il periodo dell'anno in cui la storia è ambientata. Ho
trovato anche molto piacevole leggere il modo di esprimersi di Amy, i
suoi pensieri tragicomici ma anche molto svegli e pungenti. Non è la
classica Mary Sue, questo è ovvio. Ha una mente brillante e i suoi
pensieri fanno sorridere, durante la lettura ridevo come una scema.
C'è in questa breve storia un equilibrio tra i momenti dolci e
quelli brillanti, tra la tristezza e la felicità, tra la rabbia e la
serenità. Trovo che, nonostante sia un racconto e purtroppo non un
romanzo, l'autrice sia riuscita a creare quello che tutti vorremmo
trovare in un romance natalizio: la magia e i buoni sentimenti. In
fondo è Natale e a Natale siamo tutti più buoni. Tranne l'uvetta
del panettone, quella non è mai buona. Ti confonde, ti fa credere
che si tratti di gocce di cioccolato e poi SBAM: la delusione.
E
i canditi? Vogliamo parlare dei canditi? Per fortuna Amy non è
italiana, altrimenti si sarebbe beccata l'ennesimo colpo di sfiga!
Amici,
il mio intervento su questo racconto si conclude qui. Ringrazio
Giovanna che mi ha dato la possibilità di leggerlo in anteprima e vi
consiglio di leggere Una sposa a Natale. È scritto bene, è
ambientato nel periodo più magico dell'anno, c'è di mezzo un
matrimonio, la protagonista è sfigata come tutte noi povere mortali
e ha persino un'amica super sexy (giusto per rimarcare il concetto di
sfortuna), gli occhi del protagonista fanno concorrenza alla
bottiglia del Pino Silvestre, è divertente, dolce, ci fa sognare
(magari non la sfortuna di Amy), ha pure gli alberi di Natale in
spiaggia, la vodka scorre a fiumi e la sposa ubriaca canta Jingle
Bells. Ma cosa volete di più? Cosa? Manca solo la renna Rudolf, ma
per questa volta l'autrice è perdonata.
Consiglio
questo libro?
Sì,
lo cosiglio perché è tanto carino e io sorrido ancora come una
scema. E canticchio Last Christmas degli Wham che è anche azzeccata
per il racconto! Ho solo una cosa che mi preme sapere: ci sarà un
seguito, vero? Perché ormai mi sono affezionata e voglio proprio
conoscere il futuro di questi tre ragazzi. Soprattutto di una di
loro... e qui parte la sigla di Baywatch, l'autrice capirà a chi mi
riferisco. E lo capirete anche voi, ma solo dopo aver letto il
racconto!
Ciao Benedetta, ricambio con piacere, libri e serie tv sono il mio pane quotidiano ;)
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