domenica 12 agosto 2018

Review: "The fallen boy: Il richiamo" di C.K. Harp

Amici di Dreaming Land, oggi recensirò per voi The Fallen Boy: Il Richiamo, primo volume della serie omonima, di C.K. Harp, che mi ha colpito in modo particolare. Se avrete la pazienza di leggermi fino alla fine, vi svelerò il perché, secondo me, dovreste leggerlo.


Titolo: The fallen boy: Il richiamo
Autore: C.K. Harp
Prezzo: 2,99€
Serie: The Fallen Boy #1
Editore: Self Publishing
Voto:

Se la vita che hai sempre conosciuto fosse un’immensa bugia, saresti in grado di tirartene fuori? E tutto sommato, vorresti?
Cyrus Nance ha ventisette anni, una famiglia ricca alle spalle e una carriera brillante davanti a sé. Il suo è un futuro scritto, un successo assicurato. Per tutti.
Eppure qualcosa agisce nell’ombra. Forse il destino, forse la volontà di chi lo ha avvolto nella menzogna. Tuttavia, quando si ritrova in una clinica psichiatrica e l’eco degli esperimenti alieni a cui è stato sottoposto diventa ossessionante, Cyrus è costretto a mettere in discussione ogni cosa.
Ogni cosa, di quel che ricorda.
D’altronde, quando sei in coma riuscire a rendersi conto del tempo che scorre è troppo difficile, e la mente sa essere subdola inquietante. Nella realtà come nella fantasia.
     

Ci sono libri che ti travolgono immediatamente con le loro storie, complicate, interessanti, che ti spingono a leggere fino a notte fonda, fin quando non hai raggiunto la parola fine. The Fallen boy è uno di questi. Non che avessi dubbi, perché C.K. Harp, per me, è una garanzia. Se avete il cuore debole, o semplicemente non amate le storie complesse ed emotivamente strazianti, difficilmente farà per voi. Se al contrario, come me, amate proprio questa tipologia di narrazione, andate sul sicuro.

Ma, lasciando da parte i convenevoli, immergiamoci in questa storia, così diversa e così incalzante.
Conosciamo Cyrus, una persona che da subito ci dà da pensare... Chi è davvero? Cosa lo affligge? Chi sono le persone che lo circondano? L'unica cosa che mi è stata ben chiara dall'inizio è che niente è come appare. Tra flashback e presente, la storia è coinvolgente, inquietante, impetuosa.
Solo nel finale, forse, sapremo qualcosa di più. Ma credo che buona parte del bandolo della matassa, ben intessuta se mi è concesso dirlo, verrà dipanata nel seguito di questa storia così affascinante.
Per cui, C.K., non farci attendere troppo a lungo per il seguito.
Se amate le storie sci-fi, quelle che mettono in moto la mente con mille ipotesi e riflessioni, acquistatelo immediatamente, perché di certo non vi deluderà.

La storia e i personaggi sono ben caratterizzati.
Cyrus colpisce per il suo essere borderline. Ventisettenne di successo o folle senza speranza? Ho amato il suo personaggio praticamente da subito, proprio per questa dualità che ti travolge, per il senso di confusione che riesce a trasmetterti, oltre al fatto che è davvero un bel personaggio.
Anche Nowell è un personaggio fantastico. Seppur non sapessi, almeno all'inizio, neanche il perché, mi ha stregato da subito.
Degli altri personaggi, che non cito per diversi motivi, posso dire che sono talmente ben caratterizzati, da svolgere il loro compito nebuloso in maniera più che egregia.

La Harp, in questa storia, si è superata. Ha creato un mondo particolare, claustrofobico, inquietante, il tutto con il suo ormai famigerato sadico tocco, che ti lascia indecisa se andare a strozzarla con le tue sapienti manine, o far partire una standing ovation da manuale.


"Sto camminando lungo il ciglio della strada, gli occhi sempre chiusi, e permetto al mio istinto di librarsi, prendere il sopravvento, guidarmi. Erba alta, odore di acqua di lago, sassi che scricchiolano sotto ai piedi e le urla di Nowell alle mie spalle."

"Lo guardo, lo scruto, cerco di ricordare chi sia, come abbia fatto a conoscermi, come… come abbia fatto a capire dove venirmi a cercare, come. Mi ha prelevato da quella clinica psichiatrica, ma ancora non riesco a ricordare niente. Tolto il prima. Tolto il dopo. Sempre loro."


"Ho paura. Un terrore fottuto di qualcosa che a stento “riconosco”. Ma è come se mi avessero iniettato qualcosa in vena, come se fossi stordito. Come se fossi qui, ma in realtà… no. A tratti galleggio come un palloncino, in altri riesco a percepire addirittura un odore. Ma nulla di davvero familiare. Nulla lo è. Liam, non sa, non lo immagina nemmeno. Lui crede che sia tutto uno scherzo della mia mente, che le mie siano fisime alla Sheldon Cooper, che alla fine uno strizzacervelli abbastanza bravo riuscirà a trovare il bandolo della matassa, curandomi, restituendomi alla vita “normale” che vivono tutti. D’altronde Liam è convinto di esserlo, normale, e io non riesco a trovare il coraggio per dirgli che è tutto falso, che tutto quello che conosce, a cui è abituato, non è altro che finzione."


Per oggi è tutto. Sperando di avervi incuriosito con questa review, vi aspetto alla prossima.







3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. E che dire... supercontenta! Grazie di cuore, sapere di aver coinvolto nonostante una trama - diciamolo - tutt'altro che semplice mi rallegra tantissimo. E adesso, se la vita me lo consente, ci rivediamo a maggio con il secondo episodio ;)

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  3. Sono felice di aver letto e recensito una storia così interessante. Attendo con ansia il seguito...
    P.S. Signora Harp, lei sa che da qui a maggio la sottoscritta morirà di curiosità?

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