mercoledì 23 gennaio 2019

Review: "Angelo imperfetto" di Leta Blake

E siamo tornati, amici gufetti!
Perdonate l’assenza, ma nell’ultimo periodo ho fatto una full immersion nei grandi classici e non ho recensito nulla. Però –e il però c’è sempre- ho letto anche qualcosa di nuovo. Oggi voglio parlarvi di un libro per il quale mi sono candidata con un po’ di titubanza, ma che si è rivelato un gioiellino niente male. Angelo imperfetto, edito in Italia da Quixote edizioni, è un romanzo breve nato dalla penna di Leta Blake, un’autrice che voi sicuramente conoscerete. Me lo sento! E quindi adesso scopriamo insieme la storia di Michael e Asher.


Titolo: Angelo imperfetto
Autore: Leta Blake
Editore: Quixote edizioni
Pagine: 116
Genere: Urban fantasy MM
Prezzo: 2,99€
Voto: 

L'Arcangelo Michael è stanco. Ha combattuto guerre e cacciato suo fratello Lucifer dal Paradiso prima che i secoli bui ritornassero. Il suo ruolo di protettore di Israele ora comprende tutta l'umanità, e mentre svolge perfettamente il suo lavoro, c'è poca gioia personale nella sua vita.
Fino quando, una notte, in un bar incontra Asher.
Michael non è sicuro di cosa lo attiri nel vulnerabile e autoironico Asher, ma qualcosa nel suo cuore riservato, nei suoi sorrisi gentili e la conoscenza enciclopedica dei fiori lo attira in un modo che non può essere negato. Peccato che l’amore non faccia parte della sua missione.
Di fronte a un'eternità di perfetta sottomissione all'autorità di Dio, un impulso di ribellione si agita in Michael. Domande sul libero arbitrio, vocazione angelica e il ruolo dell'amore e della lussuria richiedono risposte che potrebbero costare a Michael il suo posto in Paradiso.


Michael, il nostro protagonista, è l’arcangelo Michele, il guerriero che ha sconfitto Lucifero. Tra i vari angeli, è senza dubbio quello che i media raffigurano nel modo meno lusinghiero. Leggendo questa storia, la mia mente è volata in automatico a serie tv come Supernatural e Lucifer. E come non esplodere in un’enorme risata ogni volta che compariva il sovrano dell’Inferno?
Credo che il personaggio di Lucifer sia uno dei meglio riusciti in questo romanzo, l’ho trovato molto simile al Lucifer dell’omonima serie –nella mia testa aveva anche la fighissima faccia di Tom Ellis- ed è tanto divertente da avermi fatto desiderare un libro tutto su di lui.
Cara Leta Blake, se ci sei e mi leggi, io ti prego: scrivi un libro su Lucifer!
Ma torniamo ai nostri protagonisti: Michael e Asher. Il primo, l’angelo dalla spada lucente che ha sconfitto il Diavolo; il secondo, un mortale in crisi. Asher è un uomo sulla quarantina, che non ha prospettive per il futuro e che ha sacrificato il passato per accudire una persona cara. È gay, ma ha paura. Non si è mai avvicinato a un altro uomo, ma in Michael trova quel qualcosa che lo spinge a lasciarsi andare, ad aprirsi a ciò che ha sempre tenuto lontano. E lui, Michael, è l’arcangelo valoroso che viene mandato sulla Terra dal Padre per svolgere delle missioni.
L’ultima? Proprio Asher.
Non ho capito bene in cosa consistesse la missione, ma immagino sia proprio quella di aiutare quel mortale impaurito a trovare il coraggio di abbattere il pregiudizio e vivere finalmente la vita che desidera, essere la persona che vuole.
Ho letto questo romanzo breve (o racconto lungo) con una dose sempre crescente di entusiasmo, e ci sono rimasta un po’ male perché non era lungo come avrei voluto. Quando trovo storie così belle mi dispiace sempre che finiscano e spero che l’autrice vorrà, un giorno, continuare la storia di questi due personaggi (e di Lucifer, anche di Lucifer!). Sono grata alla Quixote per aver portato in Italia questa storia, perché sono certa che altrimenti non l’avrei mai letta. Michael e Asher sembrano le due facce della stessa medaglia e sono anche molto più simili di quanto si creda. Entrambi nutrono un amore profondo per la famiglia, ma sono anche consapevoli che quella stessa famiglia sia anche la causa delle loro rinunce. Non possono amare chi vogliono, non possono essere chi vogliono. Hanno dei doveri, primo tra tutti quello di non deludere mai il loro padre. Che sia Dio o un mortale, il padre viene qui rappresentato come una figura lontana e giudicante, che però poi si rivela comprensiva. Il padre che vuole solo la felicità del proprio figlio, anche a costo di rinunciare a lui… o al futuro che per lui aveva prospettato.

Amici, anche se un po’ in ritardo, io questo romanzo ve lo consiglio volentieri. Mi è piaciuto –e purtroppo nell’ultimo periodo capita di rado che qualcosa mi piaccia- e spero davvero di poter leggere altri testi legati a questi personaggi. Una lettura piacevole, che riesce persino a farti versare qualche lacrima.
Vedere un arcangelo –addirittura Michael- alle prese con le emozioni e i sentimenti umani mi ha fatto sorridere. L’ho trovato quasi tenero, perché l’autrice è stata in grado di mettere in luce quello che ho sempre immaginato: gli esseri ultraterreni come gli angeli che si trovano impreparati all’umanità e a tutto ciò che ne consegue. Li ho sempre immaginati come esseri senza inizio e senza fine, senza emozioni, senza quell’umanità che invece caratterizza noi. Asher è in grado di tirare fuori il lato umano di Michael, nonostante lui un lato umano non dovrebbe averlo. Da essere perfetto, Michael è divenuto un uomo, con tutte le sfaccettature del caso. Ed è anche coraggioso, un coraggio che esula dal valore in battaglia. Il coraggio che Michael ha trovato riguarda il voler essere, almeno per una volta, al centro della propria esistenza e sceglie Asher per fare sì che questo accada. Quante cose si possono imparare da un libro di 116 pagine, eh?


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