In attesa della recensione di “Una favola per Asia” che a breve verrà pubblicata sul blog, abbiamo intervistato la sua autrice, Rossana Lozzio.
Ciao Rossana e benvenuta nel nostro piccolo angolo di paradiso per parlare di te e del tuo romanzo, “Una favola per Asia”. È un vero piacere averti come ospite in Dreaming Land. Inizio ringraziandoti per la disponibilità e il tempo che ci stai dedicando per questa breve intervista.
DL: Che ne dici di raccontarci qualcosa di te? Cosa ami fare nel tempo libero? Oltre alla passione per la scrittura, ne hai altre?
ROSSANA: Innanzi tutto, permettetemi di ringraziarvi per
l’ospitalità, sono molto felice di essere qui! Dico spesso che sono una donna
complicata ma credo, in tutta onestà, di essere anche e soprattutto una persona
per bene e lo dico perché credo nell’onestà, nella serietà e nel rispetto nei
confronti del prossimo. Ultimamente le delusioni sono in aumento, perché non
riscontro gli stessi valori e non sono spesso contraccambiata, per ciò che
concerne il rispetto e la serietà. Ad ogni modo, persisto e sono fiera di
essere, per così dire, “fuori moda”. Le mie passioni sono la musica, che adoro
ascoltare anche dal vivo, il teatro e la natura, nonché i cani, che amo
infinitamente da quando ho cominciato a capire che splendide creature fossero…
da bambina. Ho un amico a quattro zampe, un minuscolo Volpino di Pomerania che
si chiama Foxy e che è con me da ormai 15 anni. Prezioso compagno di avventure,
il cane… consiglio a tutti di vivere la meraviglia di averne almeno uno al
fianco nel corso della propria esistenza terrena!
DL: Come ti sei avvicinata alla scrittura? E’ una passione che hai fin da bambina? E qual è il suo ruolo nella tua vita?
ROSSANA: Sì, la passione per la scrittura mi accompagna da
quando ho cominciato a comprendere che cosa fossero vocali e consonanti e cosa
potessero creare, messe nella giusta posizione e misura, nero su bianco, su
carta! Penso sia nel dna, in quanto mio padre fu giornalista pubblicista e sono
fiera di aggiungere, auto didatta. Un uomo complesso, quanto me che mi ha
lasciato in eredità il suo preciso carattere, pregi e difetti tutti e
soprattutto, questa magica passione per la scrittura che ha un unico ruolo,
nella mia vita… quello di rendermi felice.
DL: “Una favola per Asia” non è il tuo primo romanzo. Hai già pubblicato diversi lavori e per questo non possiamo non farti i nostri complimenti. Come ti sei avvicinata al mondo dell’editoria? Conservi un ricordo positivo circa la tua prima pubblicazione?
DL: “Una favola per Asia” non è il tuo primo romanzo. Hai già pubblicato diversi lavori e per questo non possiamo non farti i nostri complimenti. Come ti sei avvicinata al mondo dell’editoria? Conservi un ricordo positivo circa la tua prima pubblicazione?
ROSSANA: Ho pubblicato il mio primo romanzo “Fino alla fine”,
alla soglia dei 40 anni e credo che mai avrei provato a farlo, se non fossi
arrivata ad un appuntamento con il destino, a cui credo fortemente. Prendevo
parte ad un forum su internet e molte delle persone di quel gruppo mi
stimolarono a provare, appunto, ad inviare uno dei romanzi che avevo nel
cassetto a qualche editore. Me ne suggerirono uno, in particolare ed io, da
inesperta quale ero, assolutamente a digiuno del settore editoriale, accettai e
in seguito, sempre molto caldeggiata dal gruppo (ricordo quanto dovettero
insistere…), arrivai fino alla fine
(…) del percorso, vendendo praticamente quasi tutte le copie che furono stampate
a loro che, senza probabilmente rendersene conto, mi misero su quella strada
difficile e colma di ostacoli e di meraviglie che è quella della pubblicazione
editoriale. Ancora oggi, sono convinta che non sarebbe mai accaduto, se non
fossi stata parte di quel forum.
DL: Ti va di parlarci dei personaggi e della trama di “Una favola per Asia”? E di quel che tu, come scrittrice e soprattutto come donna, hai provato mentre lo scrivevi?
ROSSANA: “Una favola per Asia” faceva parte di quel malloppo
di romanzi chiusi nel cassetto, lo scrissi intorno alla fine degli anni ’90,
per intenderci. E’ stato estratto da lì e rispolverato, quando ho deciso, la
scorsa estate, di prendere parte al mio primo Concorso Letterario. L’argomento
dello stesso, “Da donna a donna”, mi stimolava molto ma la scadenza era troppo
ravvicinata e non mi avrebbe consentito di scrivere un romanzo ex novo. Così,
ritenendo che “Una favola per Asia” potesse essere idoneo per l’argomento, l’ho
riletto e modificato in minima parte e l’ho inviato. Vincere il Concorso è
stata una bellissima sorpresa e lo scorso gennaio, ha visto la luce, con una
copertina che amo molto e che vede ritratta la mia nipotina Camilla,
fotografata da un mio carissimo amico, Maurizio Parietti. Ringrazio ancora
infinitamente lui, la piccola e i suoi genitori che mi hanno regalato un sogno.
I personaggi della storia sono una bambina, Asia,
orfana di madre, che vive con il padre Stefano e la sorella di lui, la zia
Raffaella, la quale ha sacrificato se stessa per amor suo, andando appunto ad
abitare con loro per dare una mano al fratello ed aiutarlo a crescere la
nipotina. Svolgendo questo ruolo impegnativo, le ha letto quasi ogni sera le
favole scritte da un giovane scrittore, Luca Antonioni, di cui Asia si
“innamora” perdutamente e quando la sua scuola propone un incontro con Luca,
scalpita per esservi accompagnata da Raffaella e per presentargliela,
insistendo al punto da riuscire nell’intento. Da questo momento, si sviluppa
una storia che dimostra quanto - ed io, lo credo fermamente - i bambini possano
vedere e sentire molte delle cose che a noi sfuggono e quanto sappiano essere
capaci di approcciarsi alla vita, senza pudore e tante di quelle paure che
finiscono per impedirci di viverla. Vi invito a leggerla, per scoprire che cosa
accadrà ai protagonisti e spero, per innamorarvi di Asia!
DL: Com’è nata l’idea di “Una favola per Asia”? Qual è stato l’input, la situazione o il personaggio che ha dato il via alla creazione del romanzo?
ROSSANA: Come spesso mi accade, per i miei personaggi, prendo
spunto da personaggi famosi dell’ambiente dello spettacolo e così fu anche per
Luca Antonioni che mi fu ispirato dal cantautore Biagio Antonacci. Sono partita
dal desiderio di essere zia ed ho immaginato come sarebbe stato esserlo di una
bambina e così, sono partita, sviluppando, come mi succede ogni volta, la
storia per come mi suggeriva la mente mentre la mano procedeva a scrivere sui
fogli!
DL: Asia è una bambina molto sveglia e intelligente. Sebbene sia molto giovane –appena sei anni- riesce a capire le situazioni e gli avvenimenti molto prima degli adulti. Per descrivere questa bambina assolutamente –come dice sempre lei- geniale, ti sei ispirata a qualcuno?
ROSSANA: Come ho detto prima, non ero ancora zia e quindi no,
ho semplicemente immaginato come sarebbe potuta essere una fantomatica nipotina
femmina di quell’età ed è stato bellissimo.
DL: Il tuo romanzo tratta di temi e valori molto importanti. C’è l’amore tra uomo e donna, ma soprattutto l’amore che una donna nutre verso quella nipotina privata troppo presto di una figura importante. È stato difficile per te immergerti nel mondo di Raffaella e Asia, nel loro rapporto e nella realtà di una bambina costretta a crescere senza la madre?
ROSSANA: No, è stato magnifico, invece, perché ho sempre
sognato di diventare zia e in particolare di una femminuccia e considerato che
ero molto più giovane, credo sia stato meno problematico, nonostante abbia
perso la madre intorno ai vent’anni e quindi, in qualche modo, sia stato un po’
come rivivere la sua assenza, anche se nei panni di una bimba, cercando di
trasmettere comunque la positività e la speranza nel futuro che, soprattutto se
si ha la fortuna di avere altri familiari stretti accanto, devono dare la forza
per andare avanti, mantenendo comunque questa figura preziosa ed importantissima,
nel cuore, nell’anima e nei ricordi.
DL: Con questo libro hai vinto un premio letterario nel luglio dello scorso anno. Cos’hai provato quando hai ricevuto questa notizia? E soprattutto, pensi che i concorsi letterari possano rivelarsi utili agli autori emergenti?
ROSSANA: Come ho detto prima, è stata una bellissima
sorpresa. Non ho mai molto creduto nei Concorsi, in generale ma in qualche
modo, mi sono dovuta ricredere. Può essere utile, anche soltanto partecipare,
perché è un modo per mettersi alla prova, per sperimentare nuovi stili di
scrittura, per esempio e per migliorare se stessi. Non credo nella competizione
poco sana, non partecipo per vincere, anche se sono in pochi a credermi… e
quindi, non mi creo particolari aspettative. Ovvio che se arriva un premio e mi
qualifico nei primi posti, sono gratificata ma non mi sento migliore di
qualcuno e tanto meno, arrivata da qualche parte. La strada, sempre come ho
detto prima, è difficile e gli ostacoli da superare sono tanti. Si va avanti,
perché la passione è più forte di qualsiasi difficoltà si possa incontrare
lungo il cammino.
DL: Tra i vari libri che hai letto, ce n’è uno che consideri il tuo preferito? E tra i personaggi?
ROSSANA: Ultimamente, leggo sempre di meno, il tempo non è
molto. Cito sempre “Io uccido”, per un paio di motivi soprattutto e cioè, il
fatto che sia riuscita a leggerlo in una sola notte, nonostante il tema
trattato e il genere a cui appartiene non sia affatto nelle mie corde e quindi,
mi abbia appassionata contro tutte le aspettative e per lo stile con cui
Giorgio Faletti lo ha scritto, scorrevole e molto descrittivo ma non al punto
da renderlo pesante. Spero, un giorno, di poterlo incontrare, per stringergli
la mano e dirglielo di persona!
Personaggi che mi abbiano particolarmente colpito ce
ne sono stati, certo ma dopo Jo March, di “Piccole donne”, nessuna più è
riuscita a rapire il mio cuore!
DL: Come lettrice, qual è il genere che prediligi e quello che proprio non ti attira?
ROSSANA: Il genere che non mi attira minimamente, non me ne
voglia chi lo scrive, è il fantasy. Il genere che prediligo è lo stesso che
scrivo, la narrativa sentimentale.
DL: Cosa
consiglieresti a quegli autori che si cimentano per la prima volta nella
stesura di un romanzo?
ROSSANA: Difficile
dispensare consigli… io penso che ognuno debba mettersi in gioco con quello che
possiede e che debba seguire il suo cuore, indipendentemente da ciò che si
accinge a fare. Chi si cimenta nella stesura di un romanzo, spero, lo fa
motivato da grande passione… tutto il resto, si può anche imparare!
DL: In conclusione, ti andrebbe di parlarci dei tuoi progetti futuri?
ROSSANA: Molto
volentieri. Attualmente, mi occupo del mio sito (roxieplace), del mio blog, sul
quale intervisto anche molti colleghi e collaboro con la rivista bimestrale
“Espressione Libri”, rivista che promuove la scrittura e l’arte in genere, per
cui curo la rubrica “L’arte che gira intorno”, nella quale intervisto musicisti
e cantanti. Un’esperienza che amo molto e che mi regala grandi soddisfazioni.
Ultimo non ultimo, sono in attesa di pubblicare il mio prossimo romanzo dal
titolo “L’emozione ha la tua voce”, con Edizioni Il Ciliegio. Credo che vedrà
la luce intorno alla fine dell’estate e mentre aspetto, scrivo. Non posso farne
a meno, mi serve per sentirmi felice!
DL: Grazie per essere stata con noi e complimenti per i risultati che hai raggiunto, ti auguriamo di scrivere tanti altri romanzi e di vederli presto in libreria : )
ROSSANA: Grazie
ancora a voi per avermi ospitato in Dreaming Land e a presto!
Grazie ancora per la bella intervista!
RispondiEliminaRossana
Grazie a te per averci dedicato un po' del tuo tempo e per essere stata tanto disponibile! :)
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