domenica 6 marzo 2016

Weekend di citazioni #2


Buona domenica, amici lettori!
Proprio questa notte ho terminato un libro che mi è piaciuto davvero molto. L’avevo cominciato ieri pomeriggio, quindi cercate di comprendere la mia follia. Sta dilagando!
Si tratta di Fake, primo romanzo che l’autrice self Eris D. ha pubblicato sotto pseudonimo.
A breve pubblicherò sul blog la recensione e un’intervista che Eris mi ha gentilmente concesso. Confesso di essere un po’ emozionata, non vedo l’ora!
Intanto però, in occasione del “Weekend di citazioni”, vorrei farvi conoscere un po’ il romanzo attraverso due piccoli estratti.

Trama:
“Il volto che ho prestato alla mia anima online è il tuo…”
In amore non conta il tuo aspetto ma ciò che hai dentro. È un luogo comune in cui Margherita vorrebbe credere, ma la realtà è diversa.
Gravemente obesa, all’età di trent’anni, non ha mai avuto un ragazzo e nemmeno assaporato le gioie del sesso.
Quando conosce Manuel in chat, tuttavia, si riaccende in lei la speranza. Lui è stupendo, di certo fuori dalla sua portata, ma in rete, si sa, puoi essere chi vuoi…
È così che Margherita cede alla tentazione di regalarsi una favola: ruba alcuni scatti alla bellissima vicina di casa, nonché ex prostituta, Lucrezia, e sfruttando una falsa identità intraprende una relazione online.
Tutto sembra procedere a gonfie vele fino a che il ragazzo non comincia a insistere per incontrarla di persona. Terrorizzata all’idea di perderlo, Margherita orchestra allora un gioco perverso, ma riuscirà a mantenerne il controllo? 

Estratto #1 Margherita non si scompose. «Troveremo una scusa perché l’incontro duri il meno possibile… diciamo il tempo di una consumazione al bar. Studieremo anche qualcosa che ostacoli altri eventuali appuntamenti, problemi in famiglia, di lavoro… imprevisti che ti impediscono di allontanarti da casa. Non dovrai fare niente di particolare, se non trascorrere una o due ore in sua compagnia, giusto quel tanto che basta per dimostrargli che la sua ragazza è reale ed è bellissima e che sarebbe un grave errore lasciarla.»
Lucrezia aggrottò la fronte.
Chi diavolo sei? L’interrogativo le rimbombò fra le pareti del cranio rinforzando la sua emicrania.

Un brivido le percorse la schiena, d’improvviso realizzava di essersi sempre ingannata sul conto di Rita; per più due anni aveva vissuto gomito a gomito con una perfetta sconosciuta. L’identità che pian piano stava affiorando la metteva a disagio e, in qualche modo, le faceva paura. Non sembrava un discorso improvvisato il suo, chissà da quanto tempo ci girava intorno. Per quanto malato, il piano che aveva appena illustrato appariva orchestrato nei minimi dettagli. Eppure c’era qualcosa
che continuava a sfuggirle.
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Estratto #2 La voce di Manuel. Aveva sentito la voce di Manuel.
Per un tempo che le sembrò lungo una vita, rimase come inebetita sul divano, le lacrime che le sgorgavano dagli occhi, mentre quella consapevolezza la colpiva più e più volte con la violenza di una verga.
Aveva appena parlato con Manuel. Aveva appena scoperto che suono avesse la sua voce. L’emozione era così intensa da paralizzarla. Quelle poche parole farfugliate al telefono avevano avuto il potere di dare corpo a un’idea. Era come se per la prima volta Margherita si rendesse conto che lui esisteva davvero e non era il frutto di una sua fantasia… ed era un’epifania devastante.
Rimase a lungo con il cervello annebbiato, come in trance. Infine i neuroni ripresero a funzionare, piano piano, e alla commozione si unì la rabbia, dapprima sorda, indefinita, poi sempre più feroce, e quella rabbia aveva un bersaglio ben preciso.
«Che cazzo hai fatto Lucrezia!» Il suo grido rimbombò nella stanza vuota.  
                                                
Il secondo libro del quale voglio parlarvi è Stoner, scritto dallo statunitense John E. Williams e pubblicato per la prima volta in America nel 1965. Considerato uno dei più grandi autori del ventesimo secolo, Williams narra la vita di William Stoner, ripercorrendo i momenti che più di tutti gli altri hanno caratterizzato il suo cammino. Più che un estratto, quello che vi mostrerò è l’incipit di questo romanzo. Mi è bastato leggere la prima pagina per convincermi di aver fatto un’ottima scelta. Anche di questo caricherò a breve la recensione.

Trama:
William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato, mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarantanni è infelicemente sposato alla stessa donna, ha sporadici contatti con l'amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo, per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù. Non sembra materia troppo promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l'autore in questo miracolo letterario? A oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria. È il caso che abbiamo davanti. (Dalla postfazione di Peter Cameron) 

Ed ecco a voi l'estratto. Ho fatto direttamente una foto alla pagina, perché questo libro deve assolutamente essere letto così, sulla carta. Meraviglioso davvero. 


E voi avete una citazione che questa settimana vi è piaciuta particolarmente? Inseritela qui sotto, sono curiosa di conoscere i libri che avete in lettura!

3 commenti:

  1. Ciao,
    grazie per lo spazio che mi hai dedicato. Ne approfitto per dirti che mi hanno bloccato l'account FB. Ti ho inviato anche una mail, ma non so se l'hai ricevuta. Se hai bisogno di comunicare con me puoi scrivermi a questo indirizzo: erisdiscordya@gmail.com

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    Risposte
    1. Ciao! Certo che Facebook ne combina sempre di tutti i colori! Ti scriverò presto e grazie mille per avermi avvertita.. come una scema stavo ancora aspettando la tua risposta xD

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