martedì 19 giugno 2018

Review: The kissing booth di Beth Reekles


Amici e amiche di Dreaming Land, ce l’ho fatta! Come molti di voi, anche io ho guardato il film su Netflix e me ne sono quasi innamorata. Ho atteso per giorni che uscisse il libro, ho persino rischiato di andare fuori di testa, e alla fine sono riuscita a prenderlo. Sto parlando di The kissing booth, per chi non lo avesse ancora capito, il romanzo di Beth Reekles uscito oltreoceano nel lontano 2013 e che di recente è diventato un film prodotto da Netflix. L’ho letto piena di aspettative e, ragazzi, non vi dico la delusione! Anzi, voglio proprio dirvela, quindi continuate a leggere!

Autore: Beth Reekles
Titolo: The kissing booth
Traduttore: Aurelia Di Meo
Editore: DeAgostini
Prezzo ebook: 6,99€
Prezzo cartaceo: 15,90€
Voto: 


Rochelle ha diciassette anni, è bella, popolare, brillante. È circondata di amici, ma non è mai stata baciata. Non ha mai avuto un fidanzato, solo cotte per tipi sbagliati, bad boy di cui le era impossibile innamorarsi davvero. E Noah non fa eccezione. Anche lui è inaffidabile, tenebroso, irritante. E con le ragazze vuole solo divertirsi. Rochelle non ha alcuna intenzione di cedere al suo irresistibile fascino. Perché di una cosa è certa, Noah non è quello giusto. Glielo ripete di continuo anche Lee, il suo migliore amico, l'unica persona a cui Rochelle non potrebbe mai rinunciare. Ma il fatto che Lee sia il fratello di Noah complica ogni cosa. Soprattutto quando Lee scopre un segreto, un segreto inconfessabile che non può, o forse non vuole, condividere con Rochelle.

Siamo in una non ben precisata città californiana, Rochelle ha diciassette anni (almeno sui documenti, dal punto di vista mentale non direi proprio) e trascorre le giornate con il suo migliore amico Lee. Attenzione a non chiamarla Rochelle o Shelly, mi raccomando, chiamatela solo Elle perché altrimenti si offende. Lei e Lee si conoscono da quando sono nati -in senso letterale- e sono come fratello e sorella. Conducono una vita normale -per quanto per noi possa essere normale la vita degli adolescenti americani- tra la scuola, gli amici e le feste. 
C’è però qualcosa che rovina questo perfetto quadretto: il fratello di Lee. Noah Flynn, il figo della scuola, un figo che più figo non si può, popolare e dedito alle risse. Un appunto importante: lui non inizia mai le risse, fa solo in modo che esse finiscano. È importante, mi raccomando. Dicevo di Noah Flynn. Le ragazze lo amano, i ragazzi un po’ lo invidiano e un po’ vorrebbero essere come lui. Voglio dire, ma chi non vorrebbe saltare addosso a Noah Flynn? È una specie di mito! Quasi quasi ci faccio un pensierino anche io, tanto è già maggiorenne e non rischierei la galera. Elle invece non è figa, ma proprio per niente. È proprio mezza scema, bruttina, imbranata, tanto sfigata da non aver neppure baciato mai nessuno e… vi piacerebbe, eh? E invece no, perché anche Elle è una figa spaziale, solo che proprio non se ne rende conto. È talmente figa, che la povera attrice che la interpreta nel film, paragonata alla Elle del libro sembra un povero topino spaurito e bruttarello. Perché dovete sapere una cosa: in America le fighe hanno gli specchi rotti, solo i fighi li hanno intatti. Piccola parentesi sul film: nel libro, sia Noah che Elle sono due fighi stratosferici belli da togliere il fiato, nel film sono due ragazzi normali pure un po’ bruttini. E okay, mi aggrappo troppo ai dettagli, colpa mia.

Ad ogni modo, il povero e incompreso Noah ha una ragione valida e ben precisa per fracassare le facce altrui ogni giorno: è cotto di Elle e vuole che gli altri ragazzi le stiano alla larga. È lui il padrone della scuola e tutti fanno ciò che dice. Preside chi? Professori cosa? Bidelli dove? Ci pensa un ragazzetto appena maggiorenne a comandare! Ma comunque, andiamo oltre. Noah ha fatto terra bruciata intorno a Rochelle, nessuno può avvicinarsi a lei o fare apprezzamenti o, ancora, chiederle di uscire. Ogni volta che un poveretto dice a voce alta che vorrebbe chiedere un appuntamento a Elle, Noah arriva subito a rovinare i piani. Non ho ancora capito se sia un ninja o qualcosa di simile. È ovunque, ha orecchie dappertutto e riesce sempre a far cambiare idea al ragazzo di turno. Perché lui può e stop. 

Fin qui tutto bene (si fa per dire), tutto procede in modo piuttosto tranquillo. La povera Elle continua a non avere voce in capitolo sulla propria vita sentimentale pressoché inesistente e Noah si sente tranquillo. E certo che è tranquillo, mica è lui quello trattato come un appestato da tutta la fauna maschile della scuola! No, Noah può continuare a fare quello che gli pare. È costantemente circondato dalle ragazze, ne cambia una a ogni selfie di Kim Kardashian, ed è anche una star della squadra di football della scuola! Ha anche il ciuffo strategico, il sorrisetto da stronzo sexy, il giubbotto di pelle che fa tanto Gioventù bruciata e la moto. Perché in America, per essere figo, devi giocare a football (o a basket, sono intercambiabili) e avere una moto.  Puoi avere la faccia di Thor, i soldi di IronMan e i muscoli di Captain America, ma se non hai la moto e non giochi a football non sei nessuno. E ovviamente devi anche essere un figlio di papà. E sapete cosa mi piace dei figli di papà? 

Elle e Noah riescono finalmente ad aprirsi, sebbene non nel modo più completo possibile, altrimenti il libro finirebbe subito. Quel bacio ha cambiato qualcosa in loro, adesso non possono più nascondere il sentimento che li lega. E, soprattutto, non possono nascondere l’attrazione che c’è tra loro. C’è però un problema: Lee. Non devono in alcun modo lasciare che Lee scopra cosa c’è tra loro. Elle e Noah hanno paura di perderlo e non vogliono rischiare. Troveranno una soluzione, si dicono, racconteranno tutto a Lee quando la loro storia diverrà un po’ più solida. Se tra loro finisse subito, come reagirebbe Lee? Una perfetta scusa, non trovate?  

A parte quello che succede nel libro, perché è ovvio che Lee prima o poi scoprirà la relazione tra suo fratello e la sua migliore amica, ho trovato una grande confusione. Ci sono troppi personaggi che cercano di trovare il loro spazio senza però riuscirci e questo tende a far perdere il lettore tra tutti quei nomi e i dialoghi. Chi parla con chi? E chi ha appena risposto? E questo ora chi è? Non so se sia a causa della scrittura o della traduzione, ma questo romanzo non mi è piaciuto per nulla. Questa è una delle poche volte in cui ho preferito il film al libro, anche perché si tratta di due prodotti quasi totalmente diversi. Lo stile di scrittura è molto acerbo, elementare, non sono riuscita a trovare nulla nel modo in cui questo libro è stato scritto. Sembra una continua lista di avvenimenti, di personaggi. Sembra sia stato scritto da una ragazzina di tredici anni e in effetti l’autrice ne aveva appena quindici quando il libro è stato pubblicato, ma perché pubblicare un romanzo scritto in modo tanto elementare e superficiale? Sedici euro per un libretto scritto malissimo? Mi dispiace solo di aver speso i soldi dell’ebook, perché il rapporto qualità-prezzo è davvero pessimo. Mi domando solo perché ostinarsi a pubblicare ragazze tanto giovani e, soprattutto, romanzi dallo stile tanto acerbo. La Reekles faceva notizia data la giovane età? Ricordo un esperimento simile, stavolta però effettuato in Italia. Capisco che il target di riferimento sia molto giovane, stiamo pur sempre parlando di uno young adult, ma c’è un limite anche alla semplicità. Ci sono adolescenti che scrivono molto meglio degli adulti e, cosa ancora più importante, vengono aiutati da adulti in grado di fare il proprio mestiere. In questo caso, sembra che la Reekles sia stata abbandonata a se stessa. In altre mani, la storia di Elle e Noah avrebbe potuto rivelarsi vincente, ed è un vero peccato che sia stata rovinata in questo modo. Personalmente adoro i romance che narrano la storia d’amore tra due amici di vecchia data, ma mi piace anche la classica storia della ragazza che si innamora del migliore amico del fratello o del fratello della sua migliore amica e via discorrendo. Ne ho letti tanti, quindi immagino che qui il problema sia proprio il modo in cui questo libro in particolare è stato scritto. A parte i numerosi cliché sparati a caso un po’ ovunque, a non piacermi è proprio lo stile. Affrettato, semplice, superficiale. Non sembra neppure un libro, ma il raccontino di una ragazzina alle prime armi. E qui si ritorna allo stesso discorso: capisco che l’autrice fosse molto giovane ai tempi della pubblicazione americana, ma dov’erano gli adulti? Dov’erano i responsabili della casa editrice? E gli editor? Questo libro è stato pubblicato per ben due volte, ed è possibile che nessuno si sia mai accorto che andava fatto un consistente lavoro di editing? E niente, cari amici, sarò io che pretendo troppo dai libri.

I personaggi sono talmente infantili, da sfiorare la prima elementare. Il più maturo -o meglio, il meno infantile- è Noah. Mi è piaciuto come personaggio e ho notato in lui una pazienza che io non potrei mai avere. Sì, è dedito alle risse e con lui si può scherzare poco, ma ce ne vuole di pazienza per stare con Elle! Questa ragazza ha sofferto molto per via di una grave perdita subita diversi anni prima, ma questo non giustifica gli atteggiamenti petulanti e prepotenti. Devi fare come dice lei, altrimenti smette di parlarti. Ed è anche molto irresponsabile. Stiamo parlando di una ragazza di sedici anni che non perde occasione per fare i dispetti a Noah, mettersi in mostra rischiando di finire nei guai e poi arrabbiarsi se quel poveretto le fa notare che stava facendo un’idiozia. Per non parlare poi di Lee, un bambino viziato che smette di parlare con la sua migliore amica e con suo fratello perché ha scoperto che i due stanno insieme. Vuole Elle solo per lui, perché la gelosia nei confronti del fratello maggiore lo mangia vivo. Però, sia chiaro, lui può mollare l’amica quando gli pare per uscire con la nuova fidanzata. Ora, io i sedici anni li ho passati da un pezzo ed è probabile che abbia dimenticato cosa significhi essere un’adolescente, ma sul serio i ragazzini sono tanto stupidi, irrispettosi e piagnucolosi? Tra Elle e Lee non so chi sia messo peggio, insieme a tutti i compagni di scuola che sono talmente stupidi da farmi rabbrividire. Mi è risultato parecchio difficile tollerare i vari personaggi e non è un problema di età, perché sono abituata a leggere gli young adult, è proprio la loro caratterizzazione.

Consiglio questo libro?
No, in assoluto. Vi consiglio di guardare il film, che è davvero molto carino, dolce e divertente, ma il libro proprio no. Non vale i soldi spesi e, sempre sulla stessa scia, ci sono romanzi di gran lunga migliori.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...