Amici e amiche di Dreaming Land, ce
l’ho fatta! Come molti di voi, anche io ho guardato il film su Netflix e me ne
sono quasi innamorata. Ho atteso per giorni che uscisse il libro, ho persino
rischiato di andare fuori di testa, e alla fine sono riuscita a prenderlo. Sto
parlando di The kissing booth, per chi non lo avesse ancora capito, il romanzo
di Beth Reekles uscito oltreoceano nel lontano 2013 e che di recente è
diventato un film prodotto da Netflix. L’ho letto piena di aspettative e,
ragazzi, non vi dico la delusione! Anzi, voglio proprio dirvela, quindi
continuate a leggere!
Autore: Beth Reekles
Titolo: The kissing booth
Traduttore: Aurelia Di Meo
Editore: DeAgostini
Prezzo ebook: 6,99€
Prezzo cartaceo: 15,90€
Voto:
Rochelle ha diciassette anni, è
bella, popolare, brillante. È circondata di amici, ma non è mai stata baciata.
Non ha mai avuto un fidanzato, solo cotte per tipi sbagliati, bad boy di cui le
era impossibile innamorarsi davvero. E Noah non fa eccezione. Anche lui è
inaffidabile, tenebroso, irritante. E con le ragazze vuole solo divertirsi.
Rochelle non ha alcuna intenzione di cedere al suo irresistibile fascino.
Perché di una cosa è certa, Noah non è quello giusto. Glielo ripete di continuo
anche Lee, il suo migliore amico, l'unica persona a cui Rochelle non potrebbe
mai rinunciare. Ma il fatto che Lee sia il fratello di Noah complica ogni cosa.
Soprattutto quando Lee scopre un segreto, un segreto inconfessabile che non può,
o forse non vuole, condividere con Rochelle.
Siamo in una non ben precisata
città californiana, Rochelle ha diciassette anni (almeno sui documenti, dal punto
di vista mentale non direi proprio) e trascorre le giornate con il suo migliore
amico Lee. Attenzione a non chiamarla Rochelle o Shelly, mi raccomando,
chiamatela solo Elle perché altrimenti si offende. Lei e Lee si conoscono da
quando sono nati -in senso letterale- e sono come fratello e sorella. Conducono
una vita normale -per quanto per noi possa essere normale la vita degli
adolescenti americani- tra la scuola, gli amici e le feste.
C’è però qualcosa che rovina questo perfetto quadretto: il fratello di Lee. Noah Flynn, il figo della scuola, un figo che più figo non si può, popolare e dedito alle risse. Un appunto importante: lui non inizia mai le risse, fa solo in modo che esse finiscano. È importante, mi raccomando. Dicevo di Noah Flynn. Le ragazze lo amano, i ragazzi un po’ lo invidiano e un po’ vorrebbero essere come lui. Voglio dire, ma chi non vorrebbe saltare addosso a Noah Flynn? È una specie di mito! Quasi quasi ci faccio un pensierino anche io, tanto è già maggiorenne e non rischierei la galera. Elle invece non è figa, ma proprio per niente. È proprio mezza scema, bruttina, imbranata, tanto sfigata da non aver neppure baciato mai nessuno e… vi piacerebbe, eh? E invece no, perché anche Elle è una figa spaziale, solo che proprio non se ne rende conto. È talmente figa, che la povera attrice che la interpreta nel film, paragonata alla Elle del libro sembra un povero topino spaurito e bruttarello. Perché dovete sapere una cosa: in America le fighe hanno gli specchi rotti, solo i fighi li hanno intatti. Piccola parentesi sul film: nel libro, sia Noah che Elle sono due fighi stratosferici belli da togliere il fiato, nel film sono due ragazzi normali pure un po’ bruttini. E okay, mi aggrappo troppo ai dettagli, colpa mia.
Ad ogni modo, il povero e
incompreso Noah ha una ragione valida e ben precisa per fracassare le facce
altrui ogni giorno: è cotto di Elle e vuole che gli altri ragazzi le stiano
alla larga. È lui il padrone della scuola e tutti fanno ciò che dice. Preside
chi? Professori cosa? Bidelli dove? Ci pensa un ragazzetto appena maggiorenne a
comandare! Ma comunque, andiamo oltre. Noah ha fatto terra bruciata intorno a
Rochelle, nessuno può avvicinarsi a lei o fare apprezzamenti o, ancora,
chiederle di uscire. Ogni volta che un poveretto dice a voce alta che vorrebbe
chiedere un appuntamento a Elle, Noah arriva subito a rovinare i piani. Non ho
ancora capito se sia un ninja o qualcosa di simile. È ovunque, ha orecchie
dappertutto e riesce sempre a far cambiare idea al ragazzo di turno. Perché lui
può e stop.
Fin qui tutto bene (si fa per
dire), tutto procede in modo piuttosto tranquillo. La povera Elle continua a
non avere voce in capitolo sulla propria vita sentimentale pressoché
inesistente e Noah si sente tranquillo. E certo che è tranquillo, mica è lui
quello trattato come un appestato da tutta la fauna maschile della scuola! No,
Noah può continuare a fare quello che gli pare. È costantemente circondato
dalle ragazze, ne cambia una a ogni selfie di Kim Kardashian, ed è anche una
star della squadra di football della scuola! Ha anche il ciuffo strategico, il
sorrisetto da stronzo sexy, il giubbotto di pelle che fa tanto Gioventù
bruciata e la moto. Perché in America, per essere figo, devi giocare a football
(o a basket, sono intercambiabili) e avere una moto. Puoi avere la faccia di
Thor, i soldi di IronMan e i muscoli di Captain America, ma se non hai la moto e non
giochi a football non sei nessuno. E ovviamente devi anche essere un figlio di papà. E sapete cosa mi piace dei figli di papà?
Elle e Noah riescono finalmente ad aprirsi, sebbene non
nel modo più completo possibile, altrimenti il libro finirebbe subito. Quel
bacio ha cambiato qualcosa in loro, adesso non possono più nascondere il
sentimento che li lega. E, soprattutto, non possono nascondere l’attrazione che
c’è tra loro. C’è però un problema: Lee. Non devono in alcun modo lasciare che
Lee scopra cosa c’è tra loro. Elle e Noah hanno paura di perderlo e non
vogliono rischiare. Troveranno una soluzione, si dicono, racconteranno tutto a
Lee quando la loro storia diverrà un po’ più solida. Se tra loro finisse
subito, come reagirebbe Lee? Una perfetta scusa, non trovate?
A parte quello che succede nel libro, perché è ovvio che
Lee prima o poi scoprirà la relazione tra suo fratello e la sua migliore amica,
ho trovato una grande confusione. Ci sono troppi personaggi che cercano di
trovare il loro spazio senza però riuscirci e questo tende a far perdere il
lettore tra tutti quei nomi e i dialoghi. Chi parla con chi? E chi ha appena
risposto? E questo ora chi è? Non so se sia a causa della scrittura o della
traduzione, ma questo romanzo non mi è piaciuto per nulla. Questa è una delle
poche volte in cui ho preferito il film al libro, anche perché si tratta di due
prodotti quasi totalmente diversi. Lo stile di scrittura è molto acerbo,
elementare, non sono riuscita a trovare nulla nel modo in cui questo libro è
stato scritto. Sembra una continua lista di avvenimenti, di personaggi. Sembra
sia stato scritto da una ragazzina di tredici anni e in effetti l’autrice ne
aveva appena quindici quando il libro è stato pubblicato, ma perché pubblicare
un romanzo scritto in modo tanto elementare e superficiale? Sedici euro per un
libretto scritto malissimo? Mi dispiace solo di aver speso i soldi dell’ebook,
perché il rapporto qualità-prezzo è davvero pessimo. Mi domando solo perché
ostinarsi a pubblicare ragazze tanto giovani e, soprattutto, romanzi dallo
stile tanto acerbo. La Reekles faceva notizia data la giovane età? Ricordo un
esperimento simile, stavolta però effettuato in Italia. Capisco che il target
di riferimento sia molto giovane, stiamo pur sempre parlando di uno young
adult, ma c’è un limite anche alla semplicità. Ci sono adolescenti che scrivono
molto meglio degli adulti e, cosa ancora più importante, vengono aiutati da
adulti in grado di fare il proprio mestiere. In questo caso, sembra che la
Reekles sia stata abbandonata a se stessa. In altre mani, la storia di Elle e
Noah avrebbe potuto rivelarsi vincente, ed è un vero peccato che sia stata
rovinata in questo modo. Personalmente adoro i romance che narrano la storia
d’amore tra due amici di vecchia data, ma mi piace anche la classica storia
della ragazza che si innamora del migliore amico del fratello o del fratello
della sua migliore amica e via discorrendo. Ne ho letti tanti, quindi immagino
che qui il problema sia proprio il modo in cui questo libro in particolare è
stato scritto. A parte i numerosi cliché sparati a caso un po’ ovunque, a non
piacermi è proprio lo stile. Affrettato, semplice, superficiale. Non sembra
neppure un libro, ma il raccontino di una ragazzina alle prime armi. E qui si
ritorna allo stesso discorso: capisco che l’autrice fosse molto giovane ai
tempi della pubblicazione americana, ma dov’erano gli adulti? Dov’erano i
responsabili della casa editrice? E gli editor? Questo libro è stato pubblicato
per ben due volte, ed è possibile che nessuno si sia mai accorto che andava
fatto un consistente lavoro di editing? E niente, cari amici, sarò io che pretendo
troppo dai libri.
I personaggi sono talmente infantili, da sfiorare la
prima elementare. Il più maturo -o meglio, il meno infantile- è Noah. Mi è
piaciuto come personaggio e ho notato in lui una pazienza che io non potrei mai
avere. Sì, è dedito alle risse e con lui si può scherzare poco, ma ce ne vuole
di pazienza per stare con Elle! Questa ragazza ha sofferto molto per via di una
grave perdita subita diversi anni prima, ma questo non giustifica gli
atteggiamenti petulanti e prepotenti. Devi fare come dice lei, altrimenti
smette di parlarti. Ed è anche molto irresponsabile. Stiamo parlando di una
ragazza di sedici anni che non perde occasione per fare i dispetti a Noah,
mettersi in mostra rischiando di finire nei guai e poi arrabbiarsi se quel
poveretto le fa notare che stava facendo un’idiozia. Per non parlare poi di
Lee, un bambino viziato che smette di parlare con la sua migliore amica e con
suo fratello perché ha scoperto che i due stanno insieme. Vuole Elle solo per
lui, perché la gelosia nei confronti del fratello maggiore lo mangia vivo.
Però, sia chiaro, lui può mollare l’amica quando gli pare per uscire con la
nuova fidanzata. Ora, io i sedici anni li ho passati da un pezzo ed è probabile
che abbia dimenticato cosa significhi essere un’adolescente, ma sul serio i
ragazzini sono tanto stupidi, irrispettosi e piagnucolosi? Tra Elle e Lee non
so chi sia messo peggio, insieme a tutti i compagni di scuola che sono talmente
stupidi da farmi rabbrividire. Mi è risultato parecchio difficile tollerare i vari
personaggi e non è un problema di età, perché sono abituata a leggere gli young
adult, è proprio la loro caratterizzazione.
Consiglio questo libro?
No, in assoluto. Vi consiglio di guardare il film, che è davvero molto carino, dolce e divertente, ma il libro proprio no. Non vale i soldi spesi e, sempre sulla stessa scia, ci sono romanzi di gran lunga migliori.
No, in assoluto. Vi consiglio di guardare il film, che è davvero molto carino, dolce e divertente, ma il libro proprio no. Non vale i soldi spesi e, sempre sulla stessa scia, ci sono romanzi di gran lunga migliori.
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